La Lauro dramma stile Hollywood

La Lauro, dramma stile Hollywood Qualche luogo comune nel film-verità sul dirottamento La Lauro, dramma stile Hollywood DALLA REDAZIONE WASHINGTON — Il dil'ottamento della Achille Lauro è diventato uno sceneggiato tv. presentato ieri agli americani dalla televisione Nbc. Il film, nonostante numerose pecche, è più equilibrato di quanto non si potesse immaginare. Lo sceneggiato, che dura due ore, ha ricostruito con fedeltà storica la tragedia di tre anni e mezzo fa concentrandosi sulle figure di Leon Klinghoffer, l'unica vittima del sequestro, e della moglie Marilyn, morta di cancro alcuni mesi più tardi. A parte un'orrenda scena iniziale, in cui un terrorista palestinese uccide a sangue freddo una bambina, -Il dirottamento della Achille Lauro- evita violenze gratuite e facili giudizi politici. Se ha un difetto, il film è quello di fare dei dirottatori degli stereotipi e a volte delle macchiette, estremisti fanatici come li immaginano gli americani. Nello sceneggiato non figurano gli uomini che tirarono le fila della vicenda dietro le scene e contribuirono a salvare tante vite umane: non il presidente egiziano Mubarak, né Craxi, né Reagan né il colonnello North, l'architetto dell'intercettazione a Sigonella dell'aereo di Abu Abbas, il leader del sequestro. Figurano però i loro ambasciatori al Cairo, riunitisi per sventare la tragedia senza cadere al ricatto. La suspense nasce dal contrasto tra le loro discussioni e il tormento dei sequestrati. L'intercettazione di Sigonella e il successivo confronto tra i soldati americani e quelli italiani su chi ha giurisdizione sui terroristi non si vedono: l'unica scena che si riferisce a questi episodi è quella in cui Marilyn Klinghoffer, interpretata dall'attrice Lee Grant, identifica gli assassi¬ ni del marito. Per i quattro quinti, il film è ambientato a bordo dell'Achille Lauro. All'inizio esso tratteggia poche coppie di passeggeri e i sogni che li accompagnano nella crociera. Leon Klinghoffer (l'attore Karl Malden) è paralizzato sulla sedia a rotelle, sua moglie è in cura per il tumore. Quando i terroristi si impadroniscono della nave e scelgono i passeggeri americani per ucciderne uno all'ora, come minacciano, l'invalido diventa il loro primo bersaglio: è il più ribelle, quello che più si oppone a loro. La ricostruzione delle terribili ore è minuziosa: sembra averla fornita uno degli altri passeggeri, un giudice di Filadelfia. La morte di Klinghoffer avviene in un attimo: un colpo alla schiena, il cadavere e la carrozzella buttati subito in acqua. Quasi senza spiegazione è invece la fine del dirottamento. Verso l'equipaggio italiano, il film ha un atteggiamento neutro. C'è un giovane e coraggioso cameriere che viene però dipinto come un personaggio comico. La figura del capitano è umana e dignitosa. Il Washington Post ha osservato che, seb bene hollywoodizzati, Klinghoffer nel film acquistano una realtà e una immediatezza che rendono la tragedia più comprensibile al pubblico di quanto le cronache di tre anni e mezzo fa non avessero fatto. -Ci si rende conto meglio di quanto è accaduto-, ha scritto il quotidiano. -Il dramma è personalizzato, e perde la sua precedente astrazione-. Come osserva il Washington Post, vi è qualche passaggio che il film si sarebbe potu 'o risparmiare: uno è quello in cui un dirottatore dichiara che -nessuno lamenterà la perdita di Klinghoffer, non era una vita importante». e: c.

Luoghi citati: Cairo, Filadelfia, Hollywood, Washington