«Sull' aborto la dc ha la coda di paglia»

«Sull'aborto la dc ha la coda di paglia» «Sull'aborto la dc ha la coda di paglia» Il Movimento popolare: «La trattativa per il caso Mangiagalli è stata condotta dal sindacato» - E i medici sospesi: «Mai visti rappresentanti democristiani» MILANO — -Siamo conienti della solidarietà ai due medici sospesi espressa dalla de milanese, ma anche perplessi: non vorremmo che fosse una solidarietà che porta verso il fondo». Cosi il Movimento popolare commenta le dichiarazioni della de sul caso «Mangiagalli", la clinica milanese «visitata» di recente dagli ispettori ministeriali dopo la fuga di notizie su un aborto terapeutico. La de è chiamata in causa per la mediazione che si vanta di avere svolto in favore dei ginecologi sospesi. -Se trattativa c'è stata —- puntualizza Mp — questa si è svolta tra il sindacato e i rappresentanti 'laici' del consiglio di amministrazione degli Istituti clinici di perfezionamento. Resta la domanda sul perché la de si ostini a voler trasformare un problema sindacale in pro¬ blema politico: probabilmente ha la coda di paglia». La de è nel mirino anche della Fisos-Cisl (Federazione italiana sindacati operatori sanità). Il suo segretario nazionale. Tina Tomasini, ricorda che -a riprova della propria autonomia di giudizio e di iniziativa, la Cisl sanità non ha mai chiesto né alla de né ad altri partiti interventi in favore dei medici sospesi e del direttore sanitario. Sorprende come responsabili di un partito si attribuiscano ipotesi di soluzioni mai dichiarate dagli stessi, ma offerte dalla Cisl». Anche i due ginecologi al centro del caso, Frigerio e Aletti, hanno diffuso un comunicato: -Abbiamo avuto notizia della conferenza stampa della de. in particolare abbiamo sentito quanto avrebbe detto il sig. Masi, vicesegretario, che cioè la de si sarebbe impegnata in un lavoro di mediazione per giungere a. una tregua tra 'opposti estremismi'. Purtroppo noi non abbiamo mai visto Masi. Per la mediazione ci siamo affidati alla Cisl sanità, ai suggerimenti dei nostri legali e ai consigli di Mp». Polemico è anche il responsabile del servizio per la legge «194» della clinica, Francesco D'Ambrosio. Il ginecologo minaccia azioni legali contro il consiglio di amministrazione al fine di 'tutelare la propria onorabilità». In particolare lamenta l'isolamento in cui sarebbero stati lasciati i medici non obiettori. Intanto si annunciano nuove ispezioni ministeriali. Dopo la «Mangiagalli», è atteso un sopralluogo al «San Camillo- dì Roma. «Aron abbiamo problemi — afferma Anna Viola, direttore sanitario —. Vediamo con quale spirito verrà il ministro della Sanità o i suoi messi». Per ora si è presentato un inviato della Regione Lazio. «Afa non aveva alcuna delega scritta — spiega il direttore — e cosi lo abbiamo invitato ad andare a procurarsela». Tensione anche a Firenze dopo la denuncia di Casini, leader del Movimento per la vita, relativa a un aborto gemellare terapeutico. 'L'aspetto meno accettabile dei fatti accaduti a Fiesole sta nella violazione del segreto sanitario e del diritto alla riservatezza» ha affermato il vicepresidente della Regione Toscana e del consiglio superiore di sanità Paolo Benelli (psi). Da parte sua il pli presenterà domani una proposta di legge di riforma della legge «194». (Ansa-Agi)

Persone citate: Aletti, Anna Viola, Casini, Frigerio, Mangiagalli, Paolo Benelli, Tina Tomasini

Luoghi citati: Fiesole, Firenze, Milano, Regione Lazio, Roma, Toscana