Rainer censore erotico

Rainer censore erotico Alla galleria In Arco fino al 25 febbraio Rainer censore erotico PER Rainer, con Brus e Nitsch uno dei protagonisti dell'avanguardia austriaca, dopo un breve inizio astratto, è stato fondamentale l'impatto con l'Informale cui ha aderito sia impegnandosi in senso materico, sia, più spesso, utilizzando un segno a volte sottile, sensibile, memore di Schiele, a volte spesso e largo, un segno-solco che si rifa a Kokoschka e all'Espressionismo. Negli Anni 60 Rainer individua quella che sarà l'altra componente del suo lavoro, e cioè la fotografia. E' una scelta, quella della fotografia, in un certo senso obbligata per chi, come lui, ha maturato, nel generale clima dell'arte concettuale, interesse per il corpo e per le sue possibilità espressive. Segno e corpo, dunque, per mettere a fuoco «tensioni, esuberanze tramutate in ira, incrinature create dall'ira, fiori o ferite prodotte dal dolore, sensazioni dilatate...», come dice Rainer stesso. Sono queste le opere cui fondamentalmente è legato il nome di Rainer: sette lavori di questo tipo sono visibili nella mostra che la Galleria In-Arco dedica in questi giorni all'artista viennese, e non possono non colpire per l'esasperata potenza delle immagini, del segno, del dolore. n fulcro della mostra però, che documenta la sua produzione più recente (1987), è costituito dagli interventi segnici condotti da Rainer su delle litografie tratte da una serie di acquarelli di Peter Fendi, pittore del primo Biedermeier, di soggetto erotico. I «sovradisegni» questa volta si innestano in situazioni più strutturate, ma in cui, in definitiva, si prolunga l'interesse che l'artista ha sempre avuto, da un certo momento in poi, per il corpo. Un minimo di intenzione moralistica nei confronti delle fantasie erotiche della borghesia viennese del primo Ottocento ci deve essere, a dir la verità, negli interventi di Rainer, visto che egli stesso parla di una sua «grafica della verecondia»: o forse quello che dice Peter Gorsen nella presentazione di questa serie di lavori, e cioè che Rainer, intervenendo coi suoi segni, non censura, ma propone un erotismo diverso, meno esplicito, più misterioso. Quello che però importa veramente a Rainer è, in realtà, di ingaggiare una sorta di battaglia antinaturalistica contro il naturalismo di Fendi. Ne risultano lavori sofisticati ed eleganti, molto diversi da quelli, forti e drammatici, di cui si è detto prima. Arma Minoìa Amulf Rainer fino al 25 febbraio alla galleria In Arco, via Palazzo di Città 2/c; orario 1012,30 e 16-19,30; chiuso la domenica e il lunedi. Amulf Rainer

Persone citate: Brus, Fendi, Kokoschka, Nitsch, Peter Fendi, Peter Gorsen, Schiele