La matematica fa spettacolo tra labirinti e bolle di sapone

La matematica fa spettacolo tra labirinti e bolle di sapone La matematica fa spettacolo tra labirinti e bolle di sapone Un «nastro di Moebius», cioè una superficie unilaterale, è il punto di partenza per quest'opera stata allestita ed una sala giochi. Aggirandosi tra le varie sezioni della mostra non sarà difficile assistere, per esempio, all'inconsueto spettacolo di bambini che, ormai abituati a non stupirsi più dei sofisticati congegni delle loro automobiline radiocomandate, rimangono purtuttavia affascinati dalla bellezza e dalla simmetria delle «superfici minime», che essi stessi generano immergendo dei reticoli metallici In comunissima acqua e sapone. E chi, pur non essendo matematico, saprà resistere alla tentazione di riempire un cubo col maggior numero di palline possibile o a quella di generare caleidoscopiche simmetrie semplicemente spostando uno specchio su un motivo colorato? E insieme, grandi e piccini, si divertiranno e si stupiranno quando tenteranno di tagliare longitudinalmente quello strano anello che, invece di separarsi in due strisce distinte, come tutti gli anelli «per bene», si trasforma solo in un anello più lungo. Ma il problema, appunto, è che quell'anello non è un opiche geometrie nascoste nei fiocchi di neve di Maurits Cornelis Escher anello «per bene», come i matematici ben sanno: esso è il cosiddetto nastro di Moebius, un esempio di superficie unilaterale (cioè senza un «davanti» e un «dietro» come succede per un normale foglio di carta, o una parte «interna» e una parte «esterna» come capita per una sfera) e, quindi, «non orientabile». Ma lo scopo della mostra non è quello ^Tutto^ scienze;