Come dissetare una terra che dilapida le sue acque

Come dissetare una terra che dilapida le sue acque Come dissetare una terra che dilapida le sue acque LA siccità che da otto mesi affligge la Sardegna — e si collega a quella nazionale e a quella europea — è la più lunga degli ultimi ottant'anni. Ma in Sardegna la siccità è dura regola del clima generale. Di norma ogni anno per cinque-sei mesi non piove. Ora più che mai si è imposto da mesi il razionamento delle acque non soltanto per usi agricoli e industriali, ma anche per usi domestici. I bacini artificiali sono quasi secchi, tanto che le pompe di potabilizzazione pescano abbondantemente nel fango, n bestiame rischia di morire di fame e di sete, le campagne sono secche e gialle come in pieno agosto. Si impongono interventi decisi ed efficaci. Non è vero che in Sardegna piova poco. Piove quanto basta, ma non in modo uguale in tutte le stagioni. L'uomo con l'aiuto della scienza ha già trovato parziali rimedi con la costruzione di bacini artificiali. Occorre che tutti i pubblici poteri convergano in uno sforzo straordinario verso il comune obieUivo di dissetare questa terra. In mancanza di soluzioni scientifiche immediate, in questi giorni alcuni vescovi e parroci hanno riesumato riti propiziatori della pioggia desueti da circa mezzo secolo. In tempi non remoti, accanto alle preghiere cristiane rivolte a Dio e al santi per ottenere la pioggia, sopravvivevano riti pagani, come l'uso di immergere crani umani nei pozzi o negli stagni o di lanciare in aria tizzoni accesi. Altri invece sollecitano allo Stato il rispetto del patto intemazionale di Ramsar sulla tutela delle zone umide di rilevante interesse naturalistico. L'isola è ricca di stagni marini e fluviali di grande interesse scientifico, turistico, economico: Molentargius a Cagliari, Santa Giusta e Cabras nell'Oristanese, Orosei nel golfo omonimo. Occorre Intraprendere subito l'opera di disinquinamento e risanamento, insieme a quella di rilevazione e mappaggio di tutti gli elementi inquinanti. Lo stesso intervento si impone per i fiumi e per i laghi. Una recente indagine scientifica sul Tirso ha rivelato la scomparsa di quasi tutte le specie, tanto da definire gran parte del bacino «area biologicamente in coma». Non esiste a tutt'oggi un inventario scientifico dei vele¬ spazio a cani e gatti. Come il film spassosamente illustra, si trovano Cane toads nei prati delle case, nelle verande e anche negli interni. Molti bambini si affezionano e li portano a scuola nello zainetto. Le bimbe, vezzose, talvolta mascherano la loro bruttezza legandogli attorno al collo nastrinì colorati. I mangiatori di rane hanno avuto brutte sorprese quando hanno tentato di mettere in padella i Cane toads: il fluido prodotto dalle ghiandole parotide si propaga per tutto il corpo, ad eccezione delle zampe posteriori e della lingua. Fortemente tossico, diventa letale già nella quantità contenuta In un solo rospo. Alcuni uomini sono morti per averli mangiati. In minuscole dosi ha invece proprietà alluci- nogene paragonabili a quelle dell'Lsd, l'acido Usergico. Come illustra il film, con simpatica ironia, il fluido viene mescolato con tabacco e fumato come un normale spinello. La nuova droga, seriamente nociva, si va propagando, sostituendo la marjiuana e altri stupefacenti. Le possibilità di con- § trollo e repressione da parte della polizia sono praticamente nulle; i Cane toads sono ovunque, chiunque può procurarsi la nuova droga senza difficoltà. Ora che i Cane toads sono diventati animali cittadini, li si può vedere a Brisbane, Cairns e Townsville e, avendo già superato le frontiere del Queensland, li si potrà forse incontrare domani anche a Darwin, Sydney e Melbourne. Marco Moretti frica australe. Dart aveva visto il fossile per la prima volta il venerdì 28 novembre 1924, quando gli venne portato a casa, a Johannesburg, proveniente dalla cava di calcare di Taung, nel Transvaal sudoccidentale, un distretto diamantifero la cui capitale è Kimberley. Quaranta giorni dopo, il 6 gennaio 1925, con una prontezza sorprendente anche per i nostri standard, spedi il suo manoscritto-bomba alla rivista inglese Nature. Fu la stessa prontezza che, come risultò in seguito, gli fece precorrere i tempi di ben ventidue anni. Dart non era andato in Sudafrica con l'intenzione di trovare Inanello mancante». Non era mosso dal desiderio di scoprire le tracce dei nostri progenitori e dalla convinzione di sapere dove cercarli. In ciò era l'opposto di Eugène Dubois, l'olandese che trent'anni prima era partito per Giava con questo specifico compito in mente. In realtà, Dart aveva accettato il suo incarico in Sudafrica con grande riluttanza. Australiano di nascita, aveva trascorso a Londra due anni intellettualmente molto stimolanti avendo come professore e tutor l'eminente neuroanatomista inglese Sir Grafton Elliot Smith. Socialmente e professionalmente legato a un altro grande nome dell'anatomia britannica agli inizi del secolo, Sir Arthur Kelth, Dart era elettrizzato e pieno di aspettative per l'eccezionalità dell'ambiente accademico che gli era dato di poter frequentare così intimamente. Quantunque indipendente ed eterodosso per natura, non avrebbe desiderato altro che restarsene a Londra a lavorare con quelle due celebrità. La storia dell'anello mancante che Dart scoprì sessantanni fa ni che derivano dalla grande diffusione di potenti pesticidi e diserbanti, soprattutto nelle sempre più estese aree coltivate a riso. In definitiva le istituzioni scientifiche e civili hanno davanti a sé uno stimolante e complesso compito da svolgere. Occorre in particolare ripulire i laghi esistenti e crearne di nuovi per imbrigliare le acque prima che si perdano rovinosamente in mare; rimboschire il territorio con specie appropriate in estensioni superiori alle superaci bruciate dagli incendi; ridurre il carico di bestiame, soprattutto ovino, perché la flora possa rigenerarsi sia come pascolo che come bosco; inasprire le pene per gli inquinatori, i devastatori a vario titolo e specialmente 1 piromani. Questi ultimi oggi godono di un regime di quasi immunità, sia per l'omertà che domina l'ambiente pastorale, sia per le pene irrisorie. Il problema degli incendi merita un'attenzione particolare. Un solo dato, per adesso, ne evidenzia la estrema gravità: si arriva a bruciare in un solo anno 4050 mila ettari, tra bosco, pascolo, agro coltivato. Mario Massaiu n suo primo amore era stato la neuroanatomia ma Dart, come Darwin, era un uomo di vasti interessi, e si gettò avidamente su tutto quanto la sua cerchia di amicizie intellettuali poteva offrire. Elliot Smith e Keith, oltre al grande prestigio di cui godevano come anatomisti, erano, ovviamente, personaggi di grande rilievo dell'antropologia britannica. Considerando tutto ciò, non è difficile immaginare la reazione di Dart quando, verso la metà del 1922, Elliot Smith lo invitò a candidarsi per la cattedra di anatomia recentemente creata presso la University of the Witwatersrand Medicai School di Johannesburg. «Mi pareva un'idea spaventosa», ricorda. «Pensavo che abitare in Sudafrica sarebbe stato orribile, e che mi sarei trovato completamente isolato dai miei colleghi di Londra». Ma sia Elliot Smith sia Keith furono molto persuasivi, e gli assicurarono che la sua carriera se ne sarebbe avvantaggiata. Così, poco prima del Natale del 1922, Dart si imbarcò per il Sudafrica, con poco entusiasmo e la preoccupante prospettiva di dover organizzare e avviare, da solo e con scarsi mezzi, il Dipartimento di anatomia della University of the Witwatersrand Medicai School. In seguito, Keith scrisse della partenza di Dart: «Fui io a raccomandarlo per quel posto, ma lo feci — ora sono libero di confessarlo — con una certa trepidazione. Sulle sue capacità, sul suo intelletto, sulla sua creatività, non v'erano dubbi; ma ciò che mi spaventava era il suo disprezzo per le opinioni comunemente accettate, il suo pensiero eterodosso». Roger Lewin