Rospo contro coleotteri storia di errori biologici

Rospo contro coleotteri storia di errori biologici Rospo contro coleotteri storia di errori biologici UN rospo è il protagonista del film che, nella sezione documentari della scorsa edizione del Sydney Film Festival, si è aggiudicato il primo premio. Non si tratta dell'ultima pellicola della Walt Disney Production, ma della brillante idea di Mark Lewis, un giovane regista locale. «Cane toads- — il titolo del film è U nome dell'anfibio — narra uno dei più bizzarri e grossolani errori biologici compiuti in tutti i tempi. n Cane toad (Bufo marinus) o rospo della canna da zucchero è originario dell'America Centrale e Meridionale. Appartiene alla famiglia delle Bufonidae ed è presente in gran parte dei paesi subtropicali, ma era completamente sconosciuto in Australia prima del 1935. In quell'anno, dopo le ricerche condotte da un gruppo di studiosi, si decise di introdurlo nel Queensland, lo Stato che occupa l'intera aera nordorientale del continente australiano, per contrastare il flagello dei Greyback beetle (una tra le 19 mila specie di coleotteri, scarafaggi e affini presenti nel continente) che, divoratori implacabili di vegetali, stavano seriamente pregiu¬ il dibattito sulle origini dell'uomo è sempre attuale e sempre roventi sono gli scontri tra i vari gruppi di studiosi. Alle tappe più importanti della paleoantropologia l'inglese Roger Lewin dedica un libro vivace e pungente, accessibile anche ai non specialisti: «Le ossa della discordia» (Bompiani, pagine 380, L. 30.000). Ne anticipiamo alcune pagine, dedicate alla famosa storia del bambino di Dart. NEL febbraio 1985 il professor Raymond A. Dart festeggiò sia 11 novantaduesimo compleanno che il sessantesimo anniversario dell'annuncio del ritrovamento del bambino di Taung, un minuscolo cranio fossile la cui scoperta rivoluzionò la ricerca delle origini, dell'uomo. Duecento fra i maggiori antropologi del mondo raggiunsero Dart a Johannesburg, in Sudafrica, per festeggiare l'avvenimento e rendere omaggio all'uomo che sessant'annl prima, col suo intuito, aveva inaugurato una nuova era della paleoantropologia. Fu, Infatti, l'era nella quale gli antropologi iniziarono ad accettare l'idea che la culla dell'umanità potesse essere l'Africa, esattamente come Charles Darwin aveva affermato da oltre un secolo. 11 sessantesimo anniversario della scoperta del bambino di Taung venne festeggiato con dieci giorni di convegni scientifici, durante i quali furono presentati grandi progressi compiutinel corso degli ultimi sei decenni. Fu anche l'occasione In cui venne annunciato che il bambino era morto a tre anni, e non a sei come si era sempre creduto. dicando le coltivazioni di canna da zucchero nel nord dello Stato, nell'area di Caims. L'idea nacque da un tentativo effettuato a Porto Rico l'anno precedente. Qui, con apparente successo, il rospo era stato utilizzato come «controllore biologico» nelle piantagioni. Si decise così di importarlo dalle Hawaii. Fu l'inizio di un nuovo flagello, come sarcasticamente sottolinea il film. Il primo errore fu quello di non considerare che i Oreyback beetles volano, i Cane toads no. I rospi si rivelarono voracissimi, divorarono rapidamente i diversi predatori utili presenti nelle piantagioni, mangiarono di tutto eccetto i Greyback beetles. Non gradendo il caldo eccessivo delle piantagioni di canna, i rospi si spostarono tra gli arbusti del busti (il territorio arido dell'interno australiano): le caratteristiche della loro pelle, che trasuda poca acqua, permette loro di vivere net climi tropi- • cali come in quelli arìdi. Diversi fattori hanno permesso ai Cane toads di prolificare con incredibile rapidità. I rospi secernono dalla ghiandola parotide un liquido tossico che si rivela mici¬ diale per i tradizionali nemici come uccelli e serpenti. Contrariamente agli anfibi nativi dell'Australia, che si riproducono una volta all'anno, 1 Cane toads depositano le uova due volte, in lunghe file e in quantità cinque o sei volte superiore a quella di una normale rana. Ciò spiega come i rospi in cinquant'anni siano prosperati e, partiti da Calrns, abbiano Invaso l'Intero Queensland, il nord del Nuovo Galles del Sud e l'est del Territorio del Nord. I tentativi di combatterne la diffusione sono falliti miseramente e gli australiani hanno imparato a convivere con questo rospo sempre più invadente. Lungo una ventina di centimetri, il Cane toad ha il muso corto delimitato dalla grande bocca, dagli occhi protesi verso l'esterno e dalle vistose e biancastre ghiandole parotide. La pelle vischiosa è di colore grigio con variazioni marroni sul dorso e sugli arti, giallastre sul petto. Le dita degli arti superiori come di quelli inferiori sono corte e tozze. Insomma è un brutto rospo, ma nonostante l'aspetto sgradevole è diventato, nel Queensland, un animale domestico, rubando «Che occasione meravigliosa, vero?» dice Dart. Poi, dopo un attimo di riflessione, continua: «Non ho mai portato rancore per il modo in cui venni trattato nel lontano 1925. Sapevo che non mi avrebbe creduto. Non avevo fretta». Ride, e noi ci rendiamo conto che un uomo di inferiori risorse, un uomo meno indipendente di lui, sarebbe uscito spiritualmente distrutto dalla prova che egli dovette superare. Di nuovo serio, aggiunge: «Mi piacerebbe solo che quello Zuckerman potesse essere qui a vedere». Dopo di che si volta e, appoggiandosi al braccio della moglie, si allontana lentamente. Noi, improvvisamente, ci rendiamo conto di quanto dovette essere difficile per lui, sessanta ' anni fa. Sherwood Washbum, professore di antropologia a Berkeley, University of California, recentemente anciato in pensione, ha osservato: «Negli anni venti i fossili umani erano veramente pochi. Gli scienziati attendevano con ansia qualche reperto in più da esaminare e, quindi, si sarebbe potuto pensare che la scoperta di una nuova varietà umana sarebbe stata accolta con piacere e interesse. In realtà si verificò esattamente il contrario. La maggior parte degli scienziati più eminenti dell'epoca criticarono Dart, sia per il modo in cui descrisse il fossile, sìa per le conclusioni che ne trasse in termini di evoluzionismo». Come fossile, 11 bambino di Taung è un gioiello. Lo scheletro facciale è intatto, e da esso si diparte la curvatura della volta cranica. La mandibola, anch'essa completa, mostra la giovane dentatura già ben sviluppata. Ciò che forse colpisce maggiormente, tuttavia, è che il fossile ingloba anche un calco endocranico naturale, poiché 1 dettagli del cervello del bambino sono rimasti impressi sulla superficie endocranica in modo tale che circonvoluzioni e solchi sono chiaramente riconoscibili anche da un occhio inesperto. Un reperto rarissimo, considerando quanto avara sia, ordinariamente, la documentazione fossile. Basta tenere questo minuscolo cranio nel palmo della mano e guardare le orbite ora vuote, e si ha subito la sensazione di essere proiettati nel nostro lontano passato, una sensazione che ben raramente si prova davanti ad altri fossili preumani. Il bambino di Taung ha qualcosa di particolare, e il giovane Raymond Dart, che al tempo della scoperta aveva trentadue anni, ne era stato immediatamente consapevole.

Luoghi citati: Africa, America Centrale, Australia, Berkeley, California, Galles, Hawaii, Sudafrica