Occhio di lince, una frottola

Occhio di lince, una frottola Occhio di lince, una frottola QUANDO alcuni anni fa ebbi l'onore di entrare a far parte dell'Accademia dei Lincei, mi venne naturale chiedermi 11 perché del nome della più antica accademia del mondo. La risposta, a tutti nota, è già contenuta nell'annuario dell'Accademia. Il principe Cesi che fondò l'Accademia nel 1603, dette tale nome in riferimento alla Lince e soprattutto alla sua vista acutissima, il principe Cesi voleva ovviamente l'acutezza intellettuale dei Lincei, i soc< dell'Accademia. Anche oggi alla voce «lince» nel vocabolario degli Accademici della Crusca si legge: «Specie di mammifero che ha la pelle variata di macchie, ed è fornito di vista acutissima...». Secondo il recente grande dizionario della lingua italiana, la lince è «... animale agile e forte, dotato di una proverbiale acutezza dei sensi, in particolare della vista» ... Ancora secondo il dizionario dell'Accademia della Crusca: «Occhio e occhi lincei, si dicono I Cane toads in ACUITA VISIVA ISO p aquila m 50/10 100 - o- 5„ cr— uomo ^ - 20/10 2 ~- scinimia (Macaco) -""""'^ S - 10/10 G 20 - w - 5/10 ^ 1Q m ■ scimmia notturna (Aotus) ^ 1 c —1 "nce "~* 2/10 " 5 * ■ gatto -— z —. coniglio * 1/10 g 2 " pesce rosso «• Sr *■ opossum * 0.5/10 1 - ■ ratto - 0-5 U ratto albino ► J 0.1/10 Potere rlsolutlvo dl dlversl anlmall. A destra la scala e un declmo, dove 10/10 Indlca I'aculta corriapondente all'angolo llmite dl 1 mlnuto primo. A sinistra la scala e In clcll per grado (Da: Atti Acc. Lincel, vol. LXXXI, 1987). di chi ha la vista acutissima e perfettissima». Anche dizionari di lingue straniere, ad esempio VOxford Dictionary, alla voce lince riporta¬ no spiegazioni del tutto simili. Avendo speso gran parte della mia ricerca di neuroflsiologo nello studio della vi¬ cautamente trapiantati in Australia sione e conoscendo le più svariate tecniche di misura dell'acuità visiva, convinsi due mie colleghe, le professoresse Bisti e Fiorentini, ad affrontare insieme a me 11 problema della misura della acuità visiva della lince. Comprammo due bellissimi esemplari di lince europea e ci mettemmo al lavoro. La tecnica di misura che scegliemmo fu quella dei potenziali corticali visivi evocati da reticoli di diverse frequenze spaziali, un metodo universalmente accettato per misurare con grande precisione 11 potere risolutivo degli animali e dell'uomo. Questa tecnica è stata da noi usata in passato per lo studio delle funzioni visive dei neonati. Richiede soltanto di incollare sulla testa dell'animale, in corrispondenza delle aree visive, degli elettrodi atti a registrare l'attività elettrica cerebrale. La tecnica consiste nel presentare al soggetto, in questo caso alla lince, dei reticoli a sbarre chiare e scure di diverso contrasto e perio¬ do... La presentazione del reticolo, quando questo viene percepito dall'animale, provoca una risposta elettrica registrabile con opportune metodiche dagli elettrodi posti sulla testa. Le sbarre dei reticoli vengono rese progressivamente più fini, finché il soggetto non distingue più le sbarre ma vede un quadro uniforme. A questo punto la presentazione del reticolo non evoca più nessun potenziale elettrico, e la finezza delle sbarre o l'inverso del loro periodo (a frequenza spaziale) vengono misurati e presi come valutazione dell'a¬ cuità visiva dell'animale. Nell'uomo tale metodo può portare a misure tanto precise quanto quelle ottenute dall'oculista con le tavole di Schnellen. I risultati ottenuti che l'acuità visiva della lince è molto simile a quella del gatto, cioè è circa otto volte infe¬ Otto mesi di siccità in Sardegna, la più lunga in ottant'anni

Persone citate: Cesi

Luoghi citati: Australia, Sardegna