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La borsa dei dipinti è sempre in rialzo Due cataloghi con i prezzi delle aste La borsa dei dipinti è sempre in rialzo IN continua espansione e con rialzi quasi generalizzati — anche se sono sempre i nomi più significativi a godere dei maggiori riconoscimenti (dalle mostre alle quotazioni) — il mercato dell'arte italiana dell'Ottocento «tira» e trova puntuale documentazione negli annuari di alcuni editori: in particolare nelle collane specializzate di Umberto Allemandi (Torino) e della Giorgio Mondadori & Associati (Milano). n volume dell'Allemandi, Il valore dei dipinti dell'Ottocento, curato da G. L. Marini (404 pagine, G06 pittori con 33 tavole a colori, 699 il-, lustrazioni in b. e n., e qual- che riferimento bibliografico, L. 100.000), reca stime e dati d'asta aggiornati in qualche caso fino a giugno 1988. Offre poi, come novità, l'indicazione per molti autori del record raggiunto in asta. Di molte opere, a cominciare da quelle riprodotte a colori, manca l'indicazione del prezzo, ma la loro presenza arricchisce un libro, per sua natura, anche iconografico. Il «catalogo» della Giorgio Mondadori è dovuto ad una équipe di critici e mercanti d'arte (478 pagine, con oltre 500 schede di artisti e 2000 voci d'asta, 780 riproduzioni b.e n., 88 tavole a colori, L. 120.000). Qui il riferimento economico è omesso unicamente per le illustrazioni del saggio monografico di Luigi Menegazzi, dedicato que¬ st'anno a La pittura veneta, trovando tuttavia riscontro nella nota finanziaria, / Veneti in asta, dovuta alla Finarte. E' un itinerario che spazia da Teodoro Matteini, dal Borsato e Bernardino Bison fino ai Ciardi e a Zandomeneghi. Con gli apparati bibliografici aggiornati, il volume segnala ancora le mostre e i libri giudicati di particolare rilievo, «rivisita» l'asta della Collezione Sorta, battuta a Milano nel lontano 1931, e traccia i profili di due raccolte pubbliche: la Gipsoteca canoviana di Possano e la quadreria ottocentesca della Cassa di Risparmio di Tortona. Angelo Dragone