Wiesenthal racconta di Alain Elkann
Wiesenthal racconta Wiesenthal racconta (Segue dalla V pagina) Croce Rossa. Fu Rauff, nel '49, prima di lasciare l'Italia, ad organizzare «Odessa». Quando lo scrittore Frederic Forsyth chiese a Wiesenthal di aiutarlo a scrivere la sceneggiatura del film «Dossier Odessa- tratto dal suo romanzo, il cacciatore di nazisti gli propose uno scambio. Lo avrebbe aiutato se Forsyth avesse permesso che uno dei personaggi del film fosse Eduard Roshmann (il comandante del ghetto di Riga): il quale alla fine (dettaglio inventato da Wiesenthal), per avere un posto sulla nave che lo deve portare in salvo in Sud America, uccide un ufficiale tedesco. Il fatto che nel film si dicesse che Eduard Roshmann aveva ucciso non solo migliaia di ebrei, ma anche un ufficiale tedesco, io discriminò persino agli occhi dei circoli nazisti. Cosi comincia per Roshmann una fuga disperata di città in città: e morirà, ucciso da un infarto, in un ospedale del Paraguay. Molto interessanti sono i capitoli dedicati all'Austria, patria di Hitler. Mentre Henry Kissinger riteneva il cancelliere austriaco Bruno Kreisky un grande uomo politico, Wiesenthal rivela l'atteggiamento aberrante di costui nei riguardi degli ebrei e del nazismo. Quattro ministri su undici del primo governo Kreisky erano ex membri del partito nazista. Kreisky annovera tra i suoi collaboratori più stretti Friedrich Peter, che era stato membro di una brigata SS. Quando Wiesenthal scopre il passato di Peter esige le sue dimissioni dal governo. Kreisky risponde chiedendo di creare una commissione parlamentare d'inchiesta sull'attività di Wiesenthal, che ritiene simile a quella della mafia. Dice addirittura ad alcuni giornalisti che Wiesenthal poteva essere stato un informatore della Gestapo. Simon Wiesenthal ha seguito naturalmente molto da vicino il caso Waldheim, ma non ritiene l'attuale presidente austriaco né un nazista né un criminale di guerra. -E' un uomo che era al conente di quanto era successo e ?io?t ne aveva mai parlato-. Per Wiesenthal la vera colpa di Waldheim risiede nel suo rifiuto di giudicare retrospettivamente il passato e di mettere in guardia i giovani davanti a quanto è fi accesso. Un capitolo interessante riguarda l'assassinio di Trockii. Wiesenthal racconta che i sovietici si servirono di un cecoslovacco, Bruno Kòheler, per mandarlo in Messico ad organizzare l'impresa. Dopo la guerra, Kòheler tornò a Praga, dove entrò nel Comitato centrale del partito comunista. Quando Ramon Mercader, l'assassino di Trockij, fu liberato dopo vent'anni di prigione, andò a rifugiarsi a Praga da Bruno Kòheler. Wiesenthal si augura che Mikhail Gorbaciov permetterà un giorno di far luce sul caso dì Raoul Walleniberg, il diplomatico svedese che salvò migliaia di ebrei in Ungheria e fu poi catturato dai russi che lo deportarono a Mosca. Wallemberg — si è saputo — non è morto nel carcere della Lubianka il 17 luglio 1947, come affermano ancora oggi le autorità sovietiche. Un medico, Menahem Melzer, ha raccontato a Wiesenthal di aver visto Wallemberg in un campo di prigionieri a Vorkouta, altri di averlo incontrato nella prigione di Vladimir, nel 1954. Simon Wiesenthal ha capito che non bisognava ricorrere all'aiuto delle autorità, ma alla pressione dell'opinione pubblica. Così ha fondato diversi comitati Wallemberg, che si battono per ottenere la liberazione di uno fra i maggiori eroi della Resistenza. L'ultima parte del libro è il testamento di Simon Wiesenthal. In un lungo capitolo, dove descrive lo sterminio degli zingari, cerca di dimostrare che il pericolo dell'olocausto va ben oltre la comunità ebraica. Chiunque potrebbe essere un giorno vittima del razzismo. La lotta contro l'antisemitismo è quindi una lotta per la sopravvivenza del genere umano. Scrive: -Ho paura che i giovani, specialmente negli Stati Uniti, s'immaginino che quanto è successo non potrà mai ripetersi. No7i è vero, l'odio può na scere dovunque. E se l'odio e il sadismo si alleano alla tecnologia moderna, l'inferno può ricominciare in qvalsiasi luogo. Se non facciamo attenzione, ecco cosa sarà la storia del ventesimo secolo: la bestia in fgura d'uomo s'ùnpossessa di una mitragliatrice e per la prima tolta stermina tutto ciò che si muove». Alain Elkann
Luoghi citati: Austria, Italia, Messico, Mosca, Praga, Riga, Stati Uniti, Sud America, Ungheria
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