L'estremismo scavalca Walesa

L'estremismo scavalca Walesa Scontri a Danzica nel nome di Solidarnosc, ma non del suo presidente L'estremismo scavalca Walesa Appelli alla calma, ma i giovani dimostrano di non essere disposti ai «piccoli passi» - Ed il primo ministro polacco sostiene che presto lui ed il Premio Nobel lotteranno «sullo stesso fronte» VARSAVIA — Duemila persone hanno manifestato ieri per circa un'ora a Danzica al termine di una Messa nella chiesa di Santa Brigida chiedendo la legalizzazione del sindacato «Solidarnosc». La folla ha formato un corteo per recarsi al monumento alle vittime dei fatti del dicembre 1970, ma è stata bloccata dai reparti speciali di polizia, gli «zomo», in tenuta antiguerriglia. Nonostante gli appelli alla pace con cui Lech Walesa, il presidente del disciolto sindacato «Solidarnosc», più volte negli ultimi giorni, ha chiesto ai giovani di evitare ogni manifestazione per non turbare l'atmosfera dei dibattiti della «tavola rotonda», un gruppo dì 300 giovani, insensibili alle proteste della maggior parte dei manifestanti, ha gettato pietre contro la polizia. Le forze dell'ordine sono intervenute disperdendo la manifestazione senza l'uso di manganelli. Numerosi manifestanti hanno scandito il nome di Walesa, mentre la maggior parte dei giovani presenti urlava il nome di Andrzej Gwiazda chiedendo la sua presenza alla «tavola rotonda». Gwiaz¬ da, uno dei fondatori di «Solidarnosc» e tra gli organizzatori dello sciopero del 1980, è considerato uno dei principali avversari, in seno al sindacato, del Premio Nobel per la pace al quale rimprovera di essere -troppo tenero- e di -mancare di radicalismoliei confronti del potere comunista. Walesa ha accusato Gwiazda in pubblico la settimana scorsa di -estremismoaffermando che la sua assenza nella delegazione dell'opposizione è dovuta al fatto che egli è -contrario all'idea stessa della tavola rotondae -al dialogo con le autorità-. Anche per questo il primo ministro polacco Mieczyslaw Rakowski considera -possibile- che Lech Walesa e lui stesso si ritrovino ne) Paese • ad un certo punto nello stesso campo contro gli estremisti'. -Ma la strada sarà lunga', ha detto Rakowski in un'intervista diffusa sabato dalla televisione francese privata «La Cinq» ricordando •gli sforzi per definire nuove slrulture del socialismo- in Polonia. Rakowski, che la settimana prossima è atteso in Francia per una visita di lavoro di tre giorni, ha riaffermato che •l'epoca del monopolio del potere da parte del partito comunista in Polonia è terminata-. Ed ha aggiunto: •£' un'epoca passata. Domani e dopodomani la posizione del partito dipenderà dalla sua capacità di rivaleggiare con le altre forze politiche, di dare prova di dinamismo intellettuale per attirare il sostegno reale della popolazione-. Il primo ministro polacco non ritiene quindi di essere -andato a Canossa» esprimendo questa nuova posizione e di non dover dire «mea culpa», poiché -tutte e due le parti, Walesa e io stesso, abbiamo imparato molto. Non bisogna chiedersi chi abbia virilo: è la Polonia che sta inncendo-. Frattanto gli operai dell'acciaieria «Nowotko» a Ostrowiec Swietokrzyski, a sud di Varsavia, hanno terminato sabato sera lo sciopero dopo aver firmato un accordo con la direzione sugli aumenti salariali. Continuano invece da venerdì scorso gli scioperi dei trasporti pubblici a Piotrkowtrybunalski e nell'acciaieria Laziska (regione di Katowice) dove i lavoratori chiedono aumenti salariali di 55 mila -zloty».

Luoghi citati: Canossa, Danzica, Francia, Katowice, Polonia, Varsavia