Jazz con Walton
Jazz con Walton Al Polaroid. Domani Konitz Jazz con Walton TORINO — Ancora un grande del jazz (dopo Teddy Edwards) con i concerti Aics per la rassegna «Jazz x Torino»: questa sera (ore 21,30 al «Polaroid» in piazza Statuto 16) è di scena niente di meno che Cedar Walton, pianista afroamericano tra i massimi della scena attuale, primattore da oltre vent'anni, quasi trenta. Aveva esordito in campo internazionale come freelance per i mitici dischi «Blue Note», poi era entrato a far parte dei «Jazz Messengers» di Art Blakey nella più eccitante di queste formazioni (quella con Freddy Hubbard, Wayne Shorter, Curtis Fuller e Jimy Merritt). Lasciato Blakey, Walton suonò a lungo in proprio oppure per altri musicisti fino ad anni relativamente lontani (la fine dei Settanta) quando con Billy Klggins e Sam Jones costituì il gruppo «Eastern Rebellion» il cui primo solista fu George Coleman poi sostituito con Bob Berg. Dopo la scioglimento del quartetto, Walton ha continuato a esibirsi in trio (sempre con Higgins e poi con vari bassisti in particolare Buster oppure Leroy Williams, ma non c'è parentela tra i due — dopo la scomparsa dell'indimenticabile Jones). E' solista versatile, ricco di inventiva, un tessitore di melodie sospese in volo sopra una solida trama intensamente ritmica: con lui è subito swing. Stasera, in questo raro concerto italiano, Walton sarà accompagnato dal bassista Lucio Terzano e dal batterista Franco Mondini. Ma c'è dell'altro. Jazz internazionale anche domani al bar «Leri» (corso Vittorio angolo via Arsenale, ore 22) con Lee Konitz, invitato, in duo con Furio Di Castri, per i concerti del Centro Jazz. Applaudito durante l'estate quando si esibì (anche ad Aosta) con il suo quartetto americano, Konitz è ora ritornato in Europa tutto solo e si esibisce, come Walton, in compagnia dei musicisti europei. Quella del duo non è una formula restrittiva ma un'alternativa che sovente i jazzisti cercano tra un'esibizione e l'altra. La formmazione ridotta, senza pianoforte e batteria, può infatti favorire un discorso più intimistico ma anche più libero nelle strutture. Jazz anche al «Doctor Sax», mercoledì, con un nuovo quartetto, organizzato dal batterista Franco Mondini con Gianni Negro, Claudio Chiara e Giorgio Dini. r. s. s.
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