Quell'immigrato nero per un lavoro «nero»

Quell'immigrato nero per un lavoro «nero» Quell'immigrato nero per un lavoro «nero» Ieri il Presidente dHla Repubblica Cossiga ha incominciato il suo primo viaggio ufficiale in Africa, durante il quale visiterà successivamente Egitto, Kenya, Zambia, Mozambico, Zimbabwe c Somalia. Il viaggio c segno dell'attenzione con cui l'Italia guarda all'Africa, il continente dal quale, anche, da alcuni anni giungono in Italia molti immigrati. Siamo ormai abituali ad incontrare ogni giorno arabi, somali o negri per le strade delle nostre città, sui mezzi pubblici, nei mercati, nei luoghi di lavoro, nelle Università. Non manca chi si cura di loro, con interventi di vario genere a loro favore, per lo più con iniziative di gruppi privati, spesso di ispirazione religiosa. Ma più di frequente questi stranieri di colore sono guardati con diffidenza e sospetto, raramente con simpatia. Episodi di intolleranza di vario genere c gravità si verificano con una certa frequenza, qua e là: scritte ostili o irridenti nei loro riguardi si leggono sui muri delle case. C'è anche chi li accetta, ma per sfruttarli con un lavoro nero mal retribuito c senza garanzie o spingendoli verso la prostituzione. Più spesso sono respinti o lasciati ai margini della società. D'altra parte, di fronte al loro costante crescere di numero in mezzo a noi, nonostante i provvedimenti di polizia nei riguardi degli stranieri sprovvisti di permesso di soggiorno, non è più possibile fingere di non vederli, anche se questa realtà ci disorienta e proviamo un certo disagio, perché non sappiamo quale atteggiamento assumere. Non è facile cogliere, al di là della prima apparenza, quale sia il vero senso di questo flusso di stranieri, specialmente africani, che lasciano i loro Paesi d'origine per trasferirsi da noi. Nel nostro continente, che invecchia per l'effetto congiunto sia della diminuzione del tasso di natalità sia del prolungamento della durata media della vita, avviandosi rapidamente al livello di crescita di grado zero mentre il benessere materiale cresce globalmente sempre di più, si sta creando, per così dire, un vuoto che attira, per essere colmato — come per effetto di una legge fisica — quei popoli, in particolare africani, nei quali l'aumento impetuoso della popolazione sembra inarrestabile mentre le loro condizioni di vita si l'anno sempre più difficili e le possibilità di sopravvivenza per i singoli si riducono. Già in altre due epoche della storia l'Europa si è trovala di fronte ad un fenomeno analogo. Il tardo Impero romano, Italo Lana (Continua a pagina 2)

Persone citate: Cossiga, Italo Lana

Luoghi citati: Africa, Egitto, Europa, Italia, Kenya, Somalia, Zambia