Assolta a Padova la lady dei salotti

Assolta a Padova la lady dei salotti Per Paola Mazzuccato il pm aveva chiesto due anni Assolta a Padova la lady dei salotti Non ha organizzato il giro di squillo - Lei alla fine ha pianto DAL NOSTRO INVIATO PADOVA — Paola Maddalena Mazzuccato, la «signora dei salotti», moglie di un industriale della bicicletta, piange e dice: -Ho faticato un anno per dimostrare la mìa innocenza». Poi abbraccia il marito. Per il presunto giro di squillo nella «Padova bene», il tribunale l'ha assolta per insufficienza di prove dall'accusa di favoreggiamento, e con formula piena, perché il fatto non sussiste, da quelle di induzione alla prostituzione, sfruttamento, reclutamento e agevolazione. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 2 anni e 8 mesi. Gli inviti, i cocktails, le accompagnatrici impellicciate, le cene a lume di candela. I giudici in sostanza dovevano stabilire il confine tra l'intrattenimento di lusso e la prostituzione. «Ma lei voleva comperare una donna, sborsando mezzo milione?". E' una delle domande rivolte dal presidente Euro Cera ad uno degli imbarazzati testimoni. Gianfranco Bortoli. un industriale padovano, risponde con un velo di rossore: «Ma no. 1 soldi li ho dati solo per il piacere della compagnia a tavola". Bortoli'si riferisce ad una cena con due amici, per la quale furono «ingaggiate» due ragazze, tramite la «Paolina» Mazzuccato: la tariffa per la partecipazione a quel desinare era di mezzo milione a testa. Il presidente incalza: «Perché lei aveva la preoccupazione che dopo quella cena ; suoi amici tornassero a casa contenti?». «Si era detto che le signore dovevano essere gentili, ma non in quel senso che qualcuno intende». Certi retroscena prospettati dall'accusa avrebbe potuto rivelarli, come teste, una donna che fa parte del giro di amicizie di Paola Mazzuccato. Ma in una ventina di giorni non si è riusciti a rintracciarla. Non rimane che ricorrere alle carte dell'istruttoria, andare a vedere che cosa questa donna dichiarò. L'amicizia con «Paolina», le telefonate, per parlare di questo e di quello. -Ebbi modo di constatare che la Paola conlava su una quantità di conoscenze altolocate". Poi, una proposta di «andare a letto con un Tizio-. Lei accettò, alla fine infilò nella borsetta 300 mila lire. E la Paola? «Chiese la sua parte, le diedi 50 mila lire. Ricordo che in un'altra occasione gliene consegnai altre 50mila-. Ma durante un confronto con Paola Mazzuccato il quadro cambiò, riapparivano le immagini della Padova salottiera, ma senza scandali. «Non è vero che la Mazzuccato mi abbia proposto di accompagnarmi con un uomo dietro compenso. Io ho sempre fatto tutto di mia iniziativa". E le dichiarazioni rese nel corso del primo interrogatorio? La testimone parlò di «pressioni e minacce» da parte della polizia. Ora lascia un vuoto nella ricostruzione, davanti ai giudici, della vicenda di «Paolina» e dei suoi prestigiosi appuntamenti. Non restano, da ascoltare, che due sperduti consumatori di quelle che la Mazzuccato ha ripetutamente definito prestazioni che rientravano nell'ambito delle «pubbliche relazioni-. Tanti ricevimenti e feste, riassume il p.m. Mario Milanese. Paola Mazzuccato s'è indignata ed ha pianto: «Credete che una donna come me abbia bisogno di mettersi in tasca 50 mila lire, ottenendole in quella maniera?-. Per il rappresentante dell'accusa, «indubbiamente sorgono certe perplessità». Ma ci sono le intercettazioni telefoniche. Telefonate che inducono il pubblico ministero a un'espressione di disgusto: •In quei colloqui c'è una caduta di tono imprevedibile, si usa un linguaggio talvolta pesante". Vien fuori, dalla descrizione di Milanese, una «Paolina» nient'affatto «signora dei salotti». Per quanto riguarda le testimonianze rese da due delle donne alle quali Paola Mazzuccato avrebbe affidato le sue «pubbliche relazioni», il rappresentante dell'accusa si sofferma sulle presunte intimidazioni da parte della polizia. Affermazioni, commenta, che corrono sul filo della calunnia. C'è invece da considerare, dice Milanese, il fine ultimo di quegli incarichi che «Paolina» assegnava, c'è da interpretare una frase ricorrente: «Devi essere carina". Il p.m. si domanda: • Che cosa significa, secondo voi, essere carina?». Giuliano Marchesini Paola Mazzuccato

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