Ricostruito il volo della morte di Gianni Bisio

Ricostruito il volo della morte Fra le ipotesi sulla sciagura alle Azzorre, ne prevale una: errore del pilota Ricostruito il volo della morte Il quotidiano spagnolo «El Pais» avanza la tesi che il comandante sia sceso troppo di quota per fare vedere meglio l'isola ai passeggeri L'aereo era senza carburante? La Boeing smentisce Sono molte le ipotesi fatte sulla sciagura dell'isola di Santa Maria, nelle Azzorre, alcune, soprattutto all'inizio, fatte sull'onda dell'emozione, altre più legate agli elementi tecnici che a poco a poco emergono. Vediamo per ciascuna luci ed ombre. Errore umano. E' la tesi che da ragione alle statistiche: su 69 sciagure dell'88 ben 31 hanno questa causa prevalente. Allo stato dei fatti, oggi appare la più plausibile, anche se non è per il momento spiegabile il motivo che ha indotto il pilota a sbagliare ravvicinamento alla pista 19 di Santa Maria. Invece di giungere da Nord o da Sud, sui mare, è arrivato da Nord Est ed ha attraversato l'isola ad una quota troppo bassa (1500 piedi), senza tenere conto che accanto all'aeroporto c'è una montagna di 1936 piedi, il Pico Alto, peraltro ben evidente sulla carta Jeppesen di avvicinamento che era a bordo del 707. Esaurimento carburante. E' stato detto che il pilota avrebbe puntato direttamente sull'aeroporto, tralasciando le procedur°, perche era a corto di carburante. La Boeing ha smentito questa ipotesi. D'altra parte si sa che a Orio al Serio l't'ereo aveva caricato 20 mila kg di kerosene, aggiunti ai 17 mila che ancora erano nei serbatoi. Una quantità più che sufficiente per arrivare alle Azzorre, se si tiene conto che il 707 ha un consumo massimo di 6 mila kg/ora. Dopo 5 ore di volo, nella peggiore delle ipotesi, ci sarebbero dovuti ancora essere almeno 5-6 mila litri di carburante. Ncn solo: intorno a Santa Maria vi sono vari scali al temativi, compreso un ae roporto militare. E poi perché per radio il pilota non ha segnalato questa anomalia? L'osservazione che il mancalo incendio dei resti sarebbe dovuto alla scarsità del carburante presente è smentibile dal fatto che le ali, dove si trovano i serbatoi con il residuo kerosene, si sono staccate dalla carlinga, finendo lontano. Maltempo. Il Pico Alto, come accade spesso nelle isole atlantiche, era avvolto dalle nubi. Ma sul resto di Santa Maria la visibilità era ottima: -2/8 di cumuli-, secondo ii bollettino meteo. E il pilota, abituato a queste rotte, non poteva ignorare che sovente le colline hanno un cappello prodotto dalla condensazione dell'aria umida del mare. E poi fra i piloti esiste una regola generale secondo la quale -ogni nuvola può avere un nocciolo di pietra-. Motivo per il quale è da evitare assolutamente se non si adottano certe procedure. Cortesia del pilota. Il quotidiano spagnolo El Pais e alcuni giornali di Lisbona avanzano l'ipotesi che il comandante abbia voluto sorvolare a bassa quota Santa Maria per fare -una gentilezza ai passeggeri-, molti dei quali non erano mai stati su un'isola atlantica. E' una tesi non scartata dagli inquirenti, che spiegherebbe il fatto che l'aereo fosse a 1500 invece che a 3000 piedi. Il comandante aveva familiarità con la rotta e un comportamento di questo tipo, per favorire i turisti, è comprensibile: d'altra parte esistono testimonianze che l'aereo è arrivato basso sul mare, proprio come se volasse per mostrare meglio l'isola. Vale l'osservazione di prima circa la -nuvola» e il -nocciolo di pietra-. Equivoco con i controllori di volo. E' stata una delle ipotesi avanzate all'inizio, ma dovrebbe già essere stata scartata .lopo l'esame della registrazione dei nastri del Centro di controllo di Santa Maria, non della -torre- dell'aeroporto, che mai entrò in contatto con il 707. Ciò sarebbe avvenuto solo all'inizio della procedura di discesa, cosa che, al momento dell'incidente, non era ancora incominciata. Avaria all'altimetro. A bordo ci sono almeno due altimetri separati e la mancata coincidenza dei dati avrebbe certamente allarmato il pilota. Inoltre gli esperti ritengono molto improbabile che questo possa essere stato l'elemento causa della sciagura. L'aereo volava «a vista», quindi il pilota sapeva benissimo, dall'osservazione esterna, a quale quota si trovava. Fino al momento in cui, per una ragione ancora misteriosa, è entrato nella nuvola che avvolgeva il Pico Alto. Cedimento strutturale. La levata di scudi contro le "Carrette dell'aria- rientra forse nella politica anticharter da sempre portata avanti dal nostro Paese e soprattutto, fino a ieri, dalla compagnia di bandiera. Ma il 707 caduto non pare essere stato un aereo vecchio e con scarsa manutenzione. La Federai aviation ad ministrai io n (Faa), non certo di manica larga, lo aveva certificato. Sabotaggio. Sembra ormai essere escluso: non sono stati trovati segni di esplosione nei rottami, né i cadaveri presentano lesioni (e intrusioni) da scoppio. Alcol o droga. I risultati dell'autopsia del pilota chiariranno anche questo punto, una volta completate le analisi sui reperti prelevati. Ma fin d'ora appare un'ipotesi molto remota: contrariamente ad un diffusa cr 'denza i piloti sono molto più morigerati di quanto non si pensi e le visite periodiche cui sono sottoposti rivelano facilmente eventuali eccessi. Gianni Bisio Rotta seguita dal Boeing 707 Procedura corretta di avvicinamento m. ls. SANTA MAREA La rotta .seguita dal 707, finito contro la montagna, e quella che avrebbe dovuto seguire

Persone citate: Pais

Luoghi citati: Azzorre, Lisbona, Nord Est, Orio Al Serio