Baker in Europa tra i malumori alleati di Alfredo Venturi

Baker in Europa tra i malumori alleati Il Segretario di Stato Usa arriva stasera a Bonn in un clima avvelenato dal caso Rabta Baker in Europa tra i malumori alleati Due i motivi di contrasto: la polemica sull'ammodernamento dei missili e l'approccio tedesco verso il nuovo corso dell'Urss Kohl non si sottrae a una più equa ripartizione degli oneri militari, ma chiede un riequilibrio del peso politico OAL NOSTRO CORRISPOK . ITE BONN — Dopo le prime tre tappe del suo viaggio nelle capitali alleate (Ottawa, Reykjavik, Londra), James Baker arriva questa sera a Bonn. Per il nuovo segretario di Stato è forse questo il capitolo più delicato della ricognizione che ha avviato, subito dopo l'assunzione della carica, fra gli umori e i malumori dell'Alleanza. Alla vigilia della visita, molti segni confermano il quadro non proprio idilliaco delle relazioni fra Stati Uniti e Repubblica Federale: in particolare sui temi della sicurezza, del disarmo, delle relazioni con l'Unione Sovietica. Su questi temi Bonn ha sviluppato un insieme di posizioni che va sotto il nome di linea Genscher e che può riassumersi così: attenzione, fiducia e incoraggiamento nei confronti del nuovo corso sovietico, disponibilità non soltanto al negoziato ma anche all'iniziativa unilaterale in materia di disarmo. L'e¬ strema popolarità di questo approccio in Germania (dicono i sondaggi che due tedeschi su tre non credono più alla minaccia russa, mentre soltanto uno su dieci vuole l'ammodernamento delle armi nucleari tattiche) ha fatto della diplomazia genscheriana un tema di politica interna. Proprio per questo il cancelliere Kohl si è allineato, alla fine, sulle posizioni del suo ministro degli Esteri, che pure aveva a lungo cercato di moderare. Sul problema specifico dell'ammodernamento il Cancelliere ha fugato gli ultimi dubbi in un'intervista pubblicata venerdì dal Financial Times. Non sono poi da buttar via, ha detto Kohl, quei missili Lance che si vorrebbero sostituire, possono ancora andar bene fino al '95, non c'è dunque nessuna fretta di decidere l'ammodernamento, si può aspettare fino al '91 o a! '92. Queste date non sono certo scelte a caso. Davanti a Kohl e alla sua coalizione, infatti, c'è una scadenza di decisiva importanza: dicembre '90, le elezioni per il rinnovo del Bundestag. Il Cancelliere conosce molto bene gli umori nazionali, dunque sa benissimo che l'adozione di un programma per la sostituzione dei Lance prima di quella data potrebbe consegnare il potere all'opposizione, magari a un'alleanza rosso-verde di socialdemocratici e ecologisti. Una consapevolezza che ha indotto Kohl, nell'intervista al Finacial Times, a usare toni insolitamente accesi. «Non m'interessa affatto — ha detto — che a1 tri considerino la questione dei missili una specie di cartina di tornasole: io devo rappresentare gli interessi tedeschi, e sono un alleato affidabile». La rivendicazione di rapporti paritari nell'Alleanza sta diventando frequente in Germania. Nell'infuriare del caso Rabta, Genscher ebbe a dire che «l'America c il nostro alleato principale ma noi, per l'America, siamo l'alleato che in Europa contribuisce di più alla difesa comune». Ieri il consigliere diplomatico del Cancelliere, Horst Teltschik, ha affrontato un altro tema, quello delia ripartizione degli oneri in seno all'Alleanza atlantica. Gli ame: ricani chiedono da sempre una più equa ripartizione di quegli oneri, militari e finanziari: chiedono ùisomma che l'Europa si dia più da fare per la difesa. Teltschik non respinge l'invito, ma lo utilizza per chiedere che anche il peso politico venga riequilibrato a vantaggio degli europei. Questa sera, fra Genscher e Baker, un altro tema in discussione sarà il rapporto fra gli Stati Uniti e l'Europa del '93. La concorrenza più forte che un'Europa unita implica per l'America non deve, dice Teltschik, «portare necessariamente a un conflitto». Domani Baker, dopo un viaggio lampo a Copenaghen e Oslo, sarà di nuovo a Bonn per incontrare Kohl. E' prevista anche una tappa a Roma. Alfredo Venturi