Il Nicaragua progetta un Canale-sfida di Ennio Caretto

Il Nicaragua progetta un Canale-sfida Si cercano capitali per costruire un'alternativa a Panama, dura reazione americana Il Nicaragua progetta un Canale-sfida DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Il governo nicaraguense ha formato una Commissione per studiare la costruzione di un nuovo canale, molto più ampio di quello di Panama, che colleghi l'Atlantico al Pacifico passando attraverso il suo territorio. L'annuncio ha subito provocato aspre riserve degli Stati Uniti. A Managua, il ministro delle Finanze William Hupper ha dichiarato a una conferenza stampa che si tratterebbe di «una impresa multinazionale, in cui sarebbero benvenuti anche gli investimenti Usa», aggiungendo che il Giappone si è già detto pronto a partecipare al progetto. Il ministro non ha quantificato 1 costi né i tempi della costruzione, che, ha detto, verranno calcolati dalla commissione. Ma secondo il Dipartimento di Stato sarebbe un'opera molto costosa, vicina ai 26 miliardi di dollari spesi per la conquista della luna. Secondo Hupper, il canale sarebbe costruito con criteri molto diversi da quello di Panama: non basato su un sistema di chiuse, e quindi con notevoli dislivelli tra un tratto e l'altro, ma al livello del mare, e quindi con immensi lavori di scavo. Partirebbe da Bluefield.s sulla costa dell'Atlantico, nel Golfo del Messico, seguendo per un lungo tragitto un fiume, il Punta Gorda o l'Escondido, e sfociando nel grande lago centrale del Nicaragua: di là arriverebbe alla costa del Pacifico con un percorso molto più breve. Mentre in vicinanza delle due coste il terreno non presenta gravi ostacoli, le montagne che attraversano perpendicolarmente l'istmo costituiscono una terribile difficoltà. La lunghezza del canale sarebbe quasi il doppio di quella di Panama, che è di 82 km circa. Secondo Hupper, le moderne tecnologie offrono- comunque soluzioni sco¬ nosciute all'inizio del secolo. La costruzione del canale di Panama incominciò nel 1904 e fu sospesa nel 1906, quando gli ingegneri si resero conto che era quasi impossibile restare sempre al livello del mare. Fu ripresa col sistema delle chiuse e terminata nel 1914. Il canale di Panama resterà ancora per dieci anni di proprietà degli Stati Uniti. Ma dal Duemila passerà sotto il controllo panamense. Il governo nicaraguense vuole un canale più facilmente navigabile perché le moderne navi di grande stazza, soprattutto le superpetroliere, non possono utilizzare quello di Panama. I guadagni sarebbero enormi: attualmente, il Canale frutta centinaia di milioni di dollari ogni anno, e quello del Nicaragua, dove i passaggi sarebbero più frequenti, potrebbe fruttare alcuni miliardi. II Dipartimento di Stato non nasconde la sua ostilità al progetto nicaraguense per numerosi motivi. Teme che i sandinisti e l'Urss vengano in possesso di una via di comunicazione di enorme importanza strategica che potrebbe essere preclusa agli Usa in qualsiasi momento. C'è poi una ragione economica: la costruzione del canale renderebbe il Nicaragua uno dei Paesi più ricchi dell'America Latina, mentre gli Stati Uniti mirano ad accrescere le difficoltà in cui versa Ortega. Un terzo motivo riguarda Panama. Washington accarezza da tempo il progetto di costruire un secondo canale a Panama, dello stesso tipo di quello descritto da Hupper, e non dispera di liberarsi del dittator panamense Noriega, o di scendere a patti con lui. Wall Street non avrebbe nessun problema a investire a Panama, molti a investire in Nicaragua. Il canale del Nicaragua, se mai i lavori verranno avvia¬ ti, rischia di aprire un grave contenzioso tra gli Stati Uniti e i loro alleati come accadde col gasdotto siberiano all'inizio degli Anni Ottanta. Se la situazione politica in Centro America non cambierà, gli Usa adotteranno la linea dura con gli europei e soprattutto i giapponesi. Il Dipartimento di Stato ha rifiutato commenti, ma il suo risentimento per la partecipazione del Giappone al progetto è evidente. Per la Casa Bianca, gli alleati non dovrebbero fornire ai regimi comunisti né tecnologie né capitali passibili di impieghi strategici. Washington cercherebbe semmai di dirottare le energie e gli investimenti occidentali e nipponici verso il secondo canale di Panama. In nessun caso, ha detto il Dipartimento di Stato, immagina di potersi impegnare da sola in una impresa del genere. Ennio Caretto

Persone citate: Noriega, Ortega, William Hupper