Il no degli sciiti
Il no degli sciiti Il no degli sciiti ISLAMABAD — I leader della resistenza afghana torneranno a riunirsi «tra uno o due giorni» per tentare di appianare i contrasti sulla formazione del futuro regime di Kabul. Lo ha annunciato il portavoce della Shura, l'assemblea che venerdì è stata aggiornata a tempo indeterminato a causa della spaccatura sul numero dei rappresentanti da assegnare a ogni fazione. I guerriglieri sciìti hanno però ribadito il loro no a partecipare a questa nuova riunione in cambio di 102 delegati, 42 dei quali sarebbero stati però scelti dalle fazioni sunnite. Mentre continuano le polemiche tra le varie componenti della resistenza, la retroguardia dell'ultima colonna di soldati sovietici in ritirata è giunta a Aibak, a soli 130 km dalla frontiera con l'Urss. La Pravda, in una corrispondenza da Kabul, ha affermato che la situazione politica «rimane complessa- e che la «opposizione intransigente' ha sferrato attacchi contro Khost, Gardez, Gazili e Lashkargakh, ricevendo «un 'adeguata risposta» da parte dell'esercito afghano. Secondo il giornale, di fronte ai «categorici no» dell'opposizione a tutte le aperture di Kabul, «all'interno del Partito democratico del popolo afghano sono maturate la convinzione che altre concessioni sono inutili e la decisione di difendere, armi in mano, le trasformazioni progressiste del Paese'. L'alto commissario dell'Onu ha smentito la notizia diffusa dall'agenzia Bakhtar secondo cui un convoglio delle Nazioni Unite «arebbe stato attaccato dai ribelli nei pressi della città di Jalalabad ed i 47 camion del convoglio saccheggiati H presidente Najib, nel corso di un intervento radio-televisivo, destinato probabil¬ mente a tenere sotto pressione l'opinione pubblica in previsione della probabile offensiva della resistenza, ha affermato di aver appreso che l'esercito pakistano si prepara a attaccare Jalalabad: «I partiti militaristi e reazionari prefigurano di inghiottire il nostro Paese per trasformarlo in una quinta provincia del Pakistan». Ieri si è bloccato il ponte aereo dell'Onu che rifornisce la capitale: l'equipaggio di un aereo dell'Etttopian Airlines infatti si è rifiutato di effettuare il volo da Islamabad a Kabul per timore di essere colpiti dai razzi dei guerriglieri.
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