L'avventura del Polifilo di Valeria Sacchi
L'avventura del Polifilo UNA MOSTRA A MILANO SULL'EDITORE ALBERTO VIGEVANI L'avventura del Polifilo L MILANO — n primo (1959) è stato il Viaggio Pittorico nei monti della Brianza di Federico e Carolina Lose, introduzione di Orio Vergani, 24 tavole a colori ad illustrare un paesaggio che Giuseppe Berti definiva «il più delizioso paese di tutta Italia». L'ultimo (Natale 1988) ripropone le vedute del Canal Grande, disegnate e incise da Antonio Visentini dai dipinti di Canaletto che si trovano al castello di Windsor. In mezzo ci sono centoquattordici titoli, •libri di cultura e di immagini» che testimoniano la storia delle «Edizioni il Politilo». Bellissimi volumi esposti al Castello Sforzesco, nelle sale della Rocchetta, in una mostra sponsorizzata dalla Pirelli e promossa dal Comune e dai Cento Amici del Libro, un'associazione di appassionati bibliofili nata nel 1940, che pubblica ogni anno un volume stampato al torchio, e che è rigorosamente composta da cento persone: può entrare un nuovo «amico» solo se un socio viene a mancare. Uno dei Cento è Alberto Vigevani, scrittore, libraio antiquario, editore e, prima di tutto, inguaribile libro-dipendente. Un uomo che fin da giovanissimo comincia a cercare e collezionare libri e che nel 1941, a soli ventitré anni, apre la libreria antiquaria «Il Polifilo». Due anni dopo Alberto deve però chiudere bottega, fuggire in Svizzera per le persecuzioni razziali. Ed è qui che incontra Ariberto Mignoli, divenuto anch'egli grandissimo bibliofilo, che della mostra ha fatto la presentazione. Scrive Mignoli: «Ho conosciuto a Ginevra più di quarant'anni fa Alberto ed Enrico Vigevani. A questo titolo, di vecchio amico, qui oggi io parlo e anche per una irresistibile attrazione verso un mondo e un'attività e il loro modo di esprimersi: che è quello di un lavoro discreto, che ama la quiete e l'ombra, senza clamori, in un'officina aperta a pochi, dove tutti ci si conosce. Esso ci conduce, fuori dal tumulto, in un'ampia zona di pace". Intanto, sempre nel 1943 usciva il primo romanzo di Vigevani, cui seguiranno negli anni altre tredici opere, una delle quali, L'invenzione, premiata nel 1970 con il Bagutta. Finita la guerra «n Polifilo» riapre al numero 3 di via Borgonuovo, ma questa attività ad Alberto non basta. Nei 1951 diventa amministratore della Ricciardi, la collana di classici di Raffaele Mattioli, nel 1959 fonda la sua casa editrice: le «Edizioni il Polifilo» appunto, affidando la conduzione della libreria antiquaria al ("rateile Enrico. Nei successivi trent'anni, Alberto riesce ad ess » sagace uomo d'affari, raffinato editore, scrittore, padre di quattro figli Nella casa editrice hr. portato con sé il maggiore. Paolo, mentre il più piccolo, Marco, segue la vocazione di famiglia presso Mondadori. Dice Alberto: «La Ztbreria antiquaria è stata un viaggio nella cultura, scoperta, avventura La mia vita vera è lo scrivere. L'edizione è un modo di estrarre dal mondo antico qualcosa di vivo e moderno: Da queste profonde passioni, dall'ansia di mantenere vivi testi che altrimenti scivolerebbero nell'ombra delle collezioni, non più accessibili, nascono dunque le «Edizioni il Polifilo». Un catalogo a varie voci, tutte impeccabili, molte ormai introvabili Alcune di più facile lettura, come le incisioni dei maggiori vedutisti che compongono la collana «Immagini d'Italia»: ecco le Ville del Brenta di Coronelli e Costa, la Magnificenza di Roma del Piranesi, la Scoperta della Sardegna, i tre laghi del Nord: Como, Maggiore e Garda, la Napoli del Settecento di Giraud. Altre più impegnative, come la sezione «Sulle arti del libro», ultimo titolo pubblicato: gli Scribi di Giovanni Mardersteig sulla storia dei caratteri e della tipografia, il grande tipografo cui si deve la stampa di una buona metà della produzione del «Polifilo». Testi importantissimi sull'architettura, tra cui le opere del Palladio, i trattati di Lucio Vitruvio nei commenti di Cesariano e di Daniele Barbaro, resi dal Polifilo per la prima volta accessibili. O i canti di Giacomo Leopardi a cura di Domenico De Robertis, che riproducono la prima stampa, con le varianti di tutte le successive. Ricordiamo infine due libri da anniversario: Ippolito Cavalcanti. Cucina Casereccia in dialetto napoletano (1965) per i settant'anni di Raffaele Mattioli, e Yaqob Rafael Saraval, Viaggi in Olanda agosto 1988, per i settant'anni dell'editore Vigevani. Valeria Sacchi
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