Zoff confessa Zavarov

Zoff confessa Zavarov Zoff confessa Zavarov Breve rapporto, con interprete - Torna Mauro, fuori papà Laudrup - li quiz juventino riguarda stavolta Cabrini e De Agostini TORINO — 'Negli ultimi quattro anni, abbiamo preso solo due punti e beccato tre scoppole-. Stefano Tacconi parte per Verona (stamane, ovviamente con tutta la Juve) con qualche preoccupazione di natura statistica. 'Questo 7ion vuol dire che ho paura. Non mi è mai successo, in verità. Però mi è accaduto di andare per vincere, come sempre, poi ricevere un cazzotto e finire ko. C'è qualcosa della boxe, nel calcio. Bisogna essere preparati a tutto'. Anche di stare, a Verona, alle spalle di una difesa ritoccata? -Questo non chiedetelo a me. Zoff ci dirà solo domenica mattina-. Ogni settimana, la Juventus offre quiz a chi vuole anticiparne la formazione. Un «se lo dite voi- è la massima concessione fatta da Zoff i. chi gli annunciava il rientro di Mauro, con la conseguente esclusione del neopapà Laudrup. In trasferta, tre stranieri sono troppi. E ieri, tanto per mischiare le carte, durante la partitella a ranghi mischiati l'allenatore bianconero ha sollecitato più volte Buso a scatti e movimenti, facendo sorgere altri dubbi. Comunque, la presenza di Mauro a Verona sembra indispensabile. Il quiz riguarda stavolta difesa e dintorni. I gialloblù presenteranno la coppia di punte GalderisiPacione. Dato per scontato che il «Nanu» tocca a Favero, e il più lungo compagno a Brio, che Tricella non può saltare la rimpatriata, che Galia esterno destro si è meritato il ruolo sul campo, Zoff sembrerebbe costretto a scegliere fra i «sinistri» Cabrini e De Agostini. Quella delle scelte difficili è la condanna per il nuovo tecnico bianconero. Niente Favero e Galia terzino? Ipotesi al limite del rischio. Unici fatti concreti del venerdì biancone¬ ro la smentita di De Agostini alle voci relative ad una sua condizione fisica imperfetta («Afa cìii lo dice? sto benissimo-), e soprattutto il rapidissimo rapporto al quale Dino Zoff ha chiamato Zavarov, alla presenza (meglio capirsi bene) dell'interprete Naldini. Tre-quattro minuti, un rapido faccia a faccia. Consueto riserbo di allenatore e giocatore. Ordinaria amministrazione secondo l'interprete. Poi Sacha, reduce dalla partita dell'Urss a Roma contro il Palermo, è andato in campo per una razione ridotta di lavoro. Ha corricchiato da solo per una trentina di minuti, poi è passato alla doccia. Anche a Roma, in mezzo ai suoi, non ha incantato. Ma ormai è stabilito che solo una medicina può farlo uscire dal momento grigio: giocare sempre. Chi gioca sempre è Marocchi, il migliore della Juve per continuità di rendimento, n centrocampista è sulla linea del suo portiere ("Ogni partita ha una storia- ) ma si avvia verso Verona con fiducia: -Non ci faremo criticare come all'Olimpico contro la Lazio. Nessuna barricata. Ci dovrebbe essere un divario a nostro favore, fra le due squadre, ma è meglio non sognare». Tacconi non crede che l'ambiente del Bentegodi sarà ostile: 'Stadio nuovo, bello, grande. Verranno molti nostri tifosi dalla provincia, a darci una mano-. Da Verona, Emiliano Mascetti lo delude: -Per ora possibili 45 mila spettatori, manca ancora l'agibilità a un pezzo della curva nord. Ma non ci sarà il pieno. Prevendita scarsa, sui 200 milioni. Simpatizzanti bianconeri del Veneto ne verranno, ma da Torino pochi. Abbiamo mandato più di duemila biglietti, ma molti torneranno indietro-. Bruno Perucca