Dc, ultimatum a De Mita

Dc, ultimatum a De Mita Il «grande centro»: non c'è più molto tempo per trattare Dc, ultimatum a De Mita Gava, Scotti e Forlani: deve fare una proposta per la segreteria altrimenti candideremo un nostro uomo - Andreotti punta a un accordo con dorotei e Donat-Cattin • Mediazione di Fanfani ROMA — Il «grande centro» ha lanciato l'ultimo segnale per arrivare ad un accordo che eviti lo scontro congressuale. Ieri mattina alle 10, Antonio Gava e Vincenzo Scotti sono andati a trovare il presidente della de Forlani nel suo ufficio di via del Vicario. Insieme hanno scritto un comunicato, soppesando parola dopo parola, in cui chiedono per l'ultima volta a De Mita di fare una proposta. La nota è un segnale alle truppe dorotee di tenersi pronte, ma è soprattutto un richiamo a De Mita a non scambiare in un segno di debolezza la responsabilità che li ha indotti a non fare nomi. • Sarebbe un errore -- dice la nota — prendere per incertezza l'atteggiamento prudente e responsabile assunto da Azione popolare». Nel redigere il comunicato i tre leader si sono affidati alla prudenza, ma alla line quelle righe sono risultate un vero e proprio avvertimento verso l'immobilismo del segretario-presidente. Certo lo stato maggiore del "Centro - è stato attento a richiamare -la piena solidarietà verso il governo-, tenendo conto dei segnali poco rassicuranti ve¬ nuti dalle dichiarazioni di Craxi a Bruxelles. Ha rilanciato con forza la necessità di un accordo unitario, anche se, tra le righe, la nota preannuncia la decisione di avanzare una candidatura formale alla segreteria. Anche perché gli alleati premono. Giulio Andreotti, ad esempio, non ha perso tempo. Ieri, appena tornato dal viaggio in Africa con Cossiga, ha incontrato Forlani. Il ministro degli Esteri è convinto ci'e sia indispensabile prima del congresso avanzare una candidatura che rappresenti il «centro», i suoi fedelissimi e i «forzanovisti", anche in assenza di un accordo con la sinistra. Teme, in particolare, che in questo vuoto di nomi possa inserirsi all'ultimo momento una ricandidatura De Mita. Una preoccupazione che Andreotti aveva già esposto ai suoi alleati nell'incontro tra le delegazioni dei due gruppi di qualche settimana fa. a casa del ministro Cirino Pomicino. Fino a ieri Forlani, Gava e Scotti, avevano rinviato questo tipo di iniziativa, sperando in un compromesso con la sinistra. Nei giorni passati i tre esponenti dei «centro» hanno scatenato un'offensiva diplomatica verso la corrente di De Mita. Gava e Scotti si sono incontrati più volte con il segretario. Il ministro dell'Interno ha avuto colloqui con Martinazzoli e Bodrato. Lo stesso ha fatto Forlani. Ma senza risultato. Ora i tempi stringono. Dopo l'ultima tornata dei precongressi regionali (si concluderanno lunedì), il «centro», se non emergeranno fatti nuovi, lancerà un suo uomo. La candidatura potrebbe essere presentata anche assieme agli andreottiani e ai forzanovisti. n nóme più accreditato è quello di Forlani. Andreotti e Donat-Cattin pensano a lui. E lo stesso Gava non potrebbe dire di no. Forlani, però, non vuole essere un candidato di schieramento. Da qui tutti i tentativi di trovare un accordo con De Mita e la sinistra. Ci stanno provando un po' tutti. E' sceso in campo anche il più vecchio cavallo di razza della de, Amintore Fanfani. In tre giorni il ministro del Bilancio ha incontrato tutti gli esponenti del partito di maggior prestigio (almeno una decina). Ieri è tornato da De Mita per rilanciare la sua proposta: uno scambio di poltrone tra De Mita e Forlani. Al primo dovrebbe andare la presidenza del partito, al secondo la segreteria. Augusto Min/olirti

Luoghi citati: Africa, Bruxelles, Roma