Craxi: il governo mi ha deluso

Craxi: il governo mi ha deluso Da Bruxelles il segretario socialista rincara la dose con De Mita Craxi: il governo mi ha deluso «Sono preoccupato per la finanza pubblica» - «Il deficit va affrontato quando ci sono le vacche grasse» - Un'allusione al periodo in cui il leader psi era a Palazzo Chigi: quanto a statistiche, sono in una botte di ferro - «Si stava meglio quando si stava peggio» DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES — Bettino Craxi insiste: il governo non va. 'Sono preoccupato e deluso», ha detto ieri il segretario del psi ai giornalisti italiani durante una pausa dei lavori del congresso dell'Unione dei partiti socialisti della Comunità europea. E ha aggiunto: -Vedremo il dafarsi». Le principali preoccupazioni di Craxi riguardano l'andamento dei conti economici. Ma non si tratta solo di questo. -Non si può certo pensare che i problemi della finanza pubblica italiana possano essere risolti con un colpo di bacchetta magica. Ma è certo che le cose non stanno andaìido bene e anzi peggiorano quando invece dovrebbero migliorare-. Per il segretario socialista è stato un grave errore non aver colto l'occasione offerta dall'attuale -perìodo di vacche grasse- per impostare un risanamento energico, che risulterà molto più difficile quando, come avverte la Bibbia e spiegano gli economisti, verrà il tempo delle «vacche magre". -Era lecito sperare — ha continuato Craxi—che si approfittasse di Questa fase per accentuare il contenimento del deficit. I segnali invece non sono belli. Penso, tra l'altro, al riaccendersi dell'inflazione. Ripeto: le cose non vanno bene. Mi auguro che ne siano tutti consapevoli. Ci sarà tempo e modo per fare un bilancio-. n segretario socialista ha evitato accuratamente di individuare colpevoli o responsabilità precise, perché, se lo avesse fatto, le sue critiche sarebbero suonate senz'altro più pesanti, tanto da provocare qualche conseguenza politica per il momento indesiderata. Tuttavia, quando gli è stato chiesto come mai un'azione di risanamento che negli ultimi anni sembrava essere iniziata non è poi proseguita, ha risposto, con un'evidente allusione alla passata legislatura e al governo da lui presieduto: -Non mi piace fare paragoni, non faccio paragoni, mi interessa il futuro. Ma certamente, in quanto a statistiche, io sto in una botte di ferro». E, con il sorriso di chi sta per pronunciare una battuta, ha concluso: -Si stava meglio quando si stava peggio, eh». Ciriaco De Mita non è mai stato nominato, ma era l'evidente destinatario di tanta delusione. Infatti, quando a Craxi, che ha detto di aver apprezzato l'accordo con i sindacati del 25 gennaio, è stato fatto notare che molti ministri (compreso il socialista Giuliano Amato) se ne sono poi dissociati, la sua secca replica è stata: -Chi risponde dei ministri è il presidente del Consiglio-'. Più in generale, la rotta del segretario socialista continua a piegare a sinistra di qualche grado, disponibile a intersecarsi con quella del pei se questi insisterà nell'opera di revisione impostata da Achille Occhetto. Craxi ha parlato di un'Italia -in ritardo nella modernizzazione dello Stato- e di -una notevole disorganizzazione dei pubblici servizi». Ma soprattutto ha denunciato -l'insopportabile ingiustizia fiscale esistente» e questo è il terreno sul quale, per la prima volta dopo anni, socialisti e comunisti si sono reincontrati. Sono state confermate le telefonate intercorse con Occhetto per preparare un prossimo incontro, che verrà fissato quanto prima. Inoltre, proprio nel corso del suo intervento dalla tribuna del congresso dei socialisti europei, Craxi ha dedicato ben due passaggi al tema della riunificazione a sinistra. Il primo, quando ha auspicato -un'effettiva e non superficiale democratizzazione~ dei sistemi comunisti in crisi; il secondo, quando, riferendosi al manifesto elettorale dei socialisti europei (che costituiva il tema del congresso), si è augurato che esso diven¬ ga -terreno di possibili alleanze tra le forze progressiste e le forze democratiche dei nostri Paesi». E in particolare — ha aggiunto — questo vale per l'Italia, -dove è destinala a crescere la volontà di creare un clima e un rapporto diverso e più costruttivo tra le forze di progresso, dove i socialisti sono cresciuti di peso e quindi di responsabilità, è dove le prospettive di ricondurre nelle sue varie espressioni ad una nuova unità il movimento socialista originario rappresenta uno dei doveri storici ai quali non intendiamo sottrarci». Polemico con i -professionisti della denuncia che molto spesso non sono altro che le controfigure della conservazione», Craxi ha lasciato intendere di essere stanco delle -demagogie» in genere e, in particolare, di quella dei Verdi. Ma ha tuttavia annunciato che è all'esame del psi una proposta di referendum sulla caccia. Non per abolirla, ma per-limitarla e introdurre regole più severe delle attuali». Paolo Passarmi Bettino Craxi

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