Cercasi americano tuttofare di Curzio Maltese

Cercasi americano tuttofare BASKET La classifica rispecchia gli incassi e Torino è sul fondo Cercasi americano tuttofare L'Ipifim perde Evans (mano fratturata) e punta su Taylor (Miami) -Il consiglio puntella la panchina di Gianni Asti - La Scavolini, delusa di coppa, torna regina di campionato TORINO — A due mesi dalla fine della stagione regolare, tornano tutti i conti del campionato. In testa un mucchio selvaggio con tutte le società più ricche di pubblico. I poveri, in fondo. Nella scienza quasi esatta del basket industriale, la classifica coincide con quella degli incassi e dei bilanci. L'eccezione Roma conferma la regola. La crisi di Milano, tre sconfitte consecutive, non la scuote più di tanto. Torna in cima la Scavolini, che sente mancarle ai piedi il terreno di coppa, n resto procede senza variazioni sui temi della vigilia. Tornano, purtroppo, anche i conti dell'Ipifim Torino, che ha cominciato puntuale la quaresima (di redenzione?) con la batosta rimediata dalle Cantine Riunite. Si diceva ieri che la sconfitta, contro un'avversaria diretta per la permanenza in Al, andava moltiplicata per due o tre. Un coefficiente ottimistico. Oltre alla partita, importantissima, la squadra di Torino ha perso Mike Evans, che si è fratturato la mano destra contro il corpo di Bouie. Dovrà portare il gesso per 45 giorni, il che equivale ad aver chiuso la stagione. Domenica, contro l'Arimo, gara deU'infinita serie di ulti¬ me spiagge, debutterà «una tantum» l'inedita coppia Kopicki-Hurt. Esordio per Hurt, addio per Kopicki, che il giorno dopo sarà ricoverato nell'ospedale ormai convenzionato con l'Ipifim, per l'operazione al menisco. n tutto mentre il general manager De Stefano rimane attaccato al telefono nell'affannosa ricerca del quarto americano. Per ora si sa soltanto che sarà un'altra guardia, come Evans. Magari più forte e alto e bravo a marcare. Servirebbe uno come Bill Martin, che a Milano invece non serve. Ed è curioso che all'origine dei guai di queste due società tanto lontane ci sia anche una strana scelta del secondo americano. In cima alla lista dell'Ipifim ci sarebbe Anthony Taylor, guardia alta 1,92, per un'ottantina di chili, seconda scelta di Atlanta, poi ceduto alla matricola Miami, che l'ha tagliato un mese fa. E' un tuttofare buono al tiro e in marcatura, dato essenziale per una squadra che continua a fare la fortuna dei «bombaroli» avversari. Le alternative, meno eccitanti, sono Everett Stevens e Champ Goldbolt e vengono dalla Cba. L'Ipifim dunque insiste sulla scelta della guardia americana, molto criticata in estate. A torto, va detto. Lo si è visto mercoledì: uscito Evans, il reparto piccoli (Vidili, Scarnati, Nicola) ha denunciato tutta la sua inadeguatezza. n consiglio di ieri ha anche puntellato la panchina di Gianni Asti. H tecnico rimane dov'è: 'Asti è confermato da qui alla fine, comunque vada — ha detto De Stefano —. Se abbiamo sbaglialo, a suo tempo, è stato un errore di tutti. Non ha senso che pa-, ghi uno». Che poi sarebbe sempre il solito, cioè l'allenatore. Non è da tutti, mentre si perdono per strada punti e americani, non perdere anche la testa e la faccia. Quella dell'Ipifim rimarrà comunque una coperta corta e leggera, anche se a un certo punto della stagione è sembrata trasformarsi in un tappeto volante. Qualcosa non ha funzionato, un pizzico di sfortuna ha fatto il resto. «Se andremo in A2 lo faremo con dignità — dicono in società — dopo aver azzerato un deficit di tre miliardi che era peggio di qualsiasi condanna del campo». Un discorso serio, che di solito non si fa mai ai tifosi. Torino ne ha talmente pochi, che almeno si può sperare siano intelligenti. Curzio Maltese