Verso la Cee aria di disgelo di Ennio Caretto

Verso la Cee aria di disgelo Verso la Cee aria di disgelo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Complice Richard Darman, il ministro del Bilancio, che ne ha illustrato gli aspetti principali ai parlamentari e ai giornalisti. l'America ha appreso ieri in anticipo il contenuto del primo, importante discorso del presidente Bush, quello sul disavanzo pubblico, in programma alle 21 locali, le 3 di stamane in Italia, davanti al Senato e alla Camera riuniti in assemblea plenaria. Sarà il Paese a dire oggi se Bush ha saputo rispondere alla siida della storia, se dall'attesa notte della fine della reaganomics la sua proposta di una ••flexible freeze», un congelamento flessibile della spesa, è emersa davvero come la possibile soluzione dei problemi economici nazionali. Per adesso si può solo rilevare che il presidente è comparso al Campidoglio per l'ora X armato di iniziative intese a rendere gli Usa -più tolleranti e più giusti^, ma senza aumentare le tasse, come promesso alle elezioni. Bush ha esordito in un clima assai diverso da quello euforico della "inaugurano»». V, dollaro ieri ha tremato, scendendo allo stesso livello del 20 gennaio, circa 1350 lire sulla piazza di New York. La Borsa, dopo una lunga ascesa, ha compiuto un netto passo indietro. Piegando la testa, il ministero dell'Agricoltura ha prospettato un compromesso con la Cee nella guerra commerciale: le proporrà di esportarle solo carne cresciuta senza ormoni. Lo spirito di collaborazione del Congresso col governo è sfumato con lo scontro sulla controversa nomina di John Tower a ministro della Difesa. Al momento di salire sul podio, il presidente deve aver pensato quanto sia difficile il compito che lo attende. Quali anticipazioni ha fatto Darman sul bilancio del '90? In sostanza, queste. 1) Congelamento flessibile delle uscite al livello dell'89, innanzitutto militari. Ciò significa che la spesa pubblica potrà salire solo della percentuale dell'inflazione. In parte. Bush lascerà al Congresso la facoltà di ridurre certi programmi e di accrescerne altri. 2) Rilancio di alcuni servizi sociali, in netto contrasto con la politica di Reagan. in parti¬ colare dell'assistenza ai senzatetto e all'infanzia, dell'istruzione e della difesa dell'ambiente, risanamento delle centrali nucleari incluso. 3) Quantificando il bilancio, Darman ha riferito che il deficit sarà di 98 miliardi di dollari, quasi 6 miliardi in più di quello previsto da Reagan, con 7 miliardi di dollari di entrate in più: Bush quindi stanzierà 13 miliardi per le riforme invise alla reaganomics, riallacciandosi alla tradizione repubblicana moderata. Nel disegno presidenziale, ha ammesso Darman, c'è un punto molto controverso: il ribasso dal 33 al 15 per cento del prelievo fiscale sui profitti da capitale. E' però un ribasso finalizzato alla stabilità finanziaria, ha notato il ministro. Nel '90 Bush lo concederebbe a chi mantenesse il bene capitale nelle proprie mani almeno per un anno prima di venderlo, e più tardi a chi lo mantenesse almeno per un triennio. Darman ha sostenuto che non si tratta di una concessione ai ricchi, eh 3 lo sgravio genererebbe un gettito fiscale supplementare di 5 miliardi di dollari annui, contro 2 soli miliardi di risparmio delle spese del Pentagono. Ha aggiunto che Bush lo accompagnerà con esenzioni per i figli per le famiglie meno abbienti. Ma i democratici hanno notaio che riguarda il 5 per cento più privilegiato. Perché il primo bilancio di Bush rassicuri l'America e i suoi partners europei e giapponesi non basterà una certa disponibilità del Senato e della Camera a negoziare un'intesa con lui. Occorrerà anche un'azione rapida ed efficace per rimediare a problemi strutturali. Tutti si rendono conto che la reaganomics non poteva durare aU'mfinito, ma nessuno sa se la bushnomics sia la ricetta giusta. Ennio Caretto

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