Marchio blu sui telefilm violenti di Enrico Singer

Marchio blu sui telefilm violenti La maggiore rete tv francese per tutelare gli spettatori più giovani Marchio blu sui telefilm violenti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Quando la televisione era in bianco e nero e 11 monopolio dell'Or// era assoluto, i francesi erano abituati a vedere di tanto in tanto sullo schermo un "petit carré blanc». Un quadratino bianco che voleva dire: programma sconsigliato ai minori. Sono passati quasi vent'anni ed ecco che, sui loro televisori a colori, 1 francesi hanno visto apparire un triangolino blu. Il simbolo è cambiato, ma il messaggio è lo stesso: i genitori farebbero meglio a mandare a letto 1 bambini, o a cambiare canale, perché quello che sta passando in tv è un film considerato «violento». A inaugurare il "triangle bleu» è stata Tf-1, la più seguita delle sei reti francesi. B suo presidente, Patrick Le Lay, ha detto che non si tratta di •riesumare la cen¬ sura»: al contrario, 11 triangolino blu è un modo per •responsabilizzare gli spettatori», per lasciarli liberi di scegliere. Eliminare dai programmi i film con scene di violenza, secondo Le Lay, non è realistico, anche perché questo tipo di film rappresenta una grossa fetta della produzione mondiale. Ma è giusto avvertire il pubblico. E ormai, con la mania di saltare da un canale all'altro, gli annunci fatti prima dell'inizio del film non bastano più. Così ò nata l'idea del piccolo «marchio» blu. Ma se Tf-l ha lanciato 11 triangolino, anche le altre reti si stanno muovendo. Anzi, il presidente di Antenne-2 — che è il canale di Stato — ha proposto addirittura una specie di magna charta per regolare la trasmissione di film e telefilm a base di massacri, di hor¬ ror e di sadismi vari. Il progetto è di limitare le scene di violenza nelle ore di grande ascolto e, forse, di arrivare a distribuire un marchingegno tecnologico che potrebbe rendere visibili certe trasmissioni soltanto grazie ad un codice segreto. In Francia già esiste una rete «criptata» — Canal Plus — che, al riparo dei suoi codici segreti (e a pagamento), manda in onda anche qualche film chiaramente porno senza creare alcuno scandalo. Le opinioni, però, non sono concordi. Soprattutto, non è chiaro in base a quali parametri — e da chi — un film sarà giudicato «violento». I responsabili delle tv hanno appena avviato i loro contatti, ma appaiono decisi a non seguire meccanicamente i «divieti ai minori» già imposti dalla commissione cinematografica francese che — tra l'altro — non visiona i telefilm che sono poi il grosso di tutti 1 palinsesti. Ecco, allora, che si annunciano all'orizzonte rischi di valutazioni contrastanti e di benevole compiacenze. Anche con questi dubbi, il pubblico francese sembra avere accolto positivamente l'iniziativa. Del resto, un sondaggio appena realizzato aveva dimostrato che il 65 per cento dei telespettatori era favorevole al ripristino del •petit carré blanc». Soddisfatto è anche il governo, che più di una volta ha criticato l'ondata di immagini violente in tv. Hélène Dorlach, segretario di Stato ai problemi della famiglia, ha detto che è un •primo passo per mettere al riparo almeno i ragazzi dalla banalizzazione della violenza». Enrico Singer

Persone citate: Le Lay, Patrick Le Lay

Luoghi citati: Francia, Parigi