Sfida di pace in Cambogia

Sfida di pace in Cambogia Consensi al piano Sihanouk Sfida di pace in Cambogia Presto a Giakarta i colloqui decisivi SINGAPORE — I tre gruppi della resistenza cambogiana hanno deciso di insistere unitariamente affinché il Vietnam accetti senza pregiudiziali un piano di pace in cinque punti approntato dal loro leader, principe Norodom Sihanouk. In una riunione svoltasi a Pechino, i rappresentanti dei tre gruppi hanno sottoscritto un documento nel quale si specificano le modalità di applicazione del piano, che costituirà la loro piattaforma negoziale ai colloqui Informali di Giakarta, in programma a metà del mese. Oggi nella capitale cinese ci sarà un secondo Incontro su pressione dei Khmer Rossi di Khieu Samphan per un dialogo più costruttivo con il regime filovietnamita di Phnom Penh. n Vietnam, sotto la pressione del suo maggiore alleato, l'Urss, ha promesso infatti, di porre fine alla decennale occupazione della Cambogia entro settembre se tutte le parti coinvolte nel conflitto avranno raggiunto un accordo politico. A livello intemazionale Mosca e Pechino, le potenze direttamente interessate all'Indocina, hanno intensificato gli sforzi di pace fissando un vertice fra Michail Gorbaciov e Deng Xiaoping per maggio. L'evento, impensabile fino a qualche mese fa, segna una svolta nella relazioni fra i due giganti del comunismo mondiale, divisi da una trentennale ostilità, ed indica che entrambe le parti, come è scritto nel comunicato congiunto, il primo dall'inizio della crisi, sono determinate a risolvere l'annosa questione cambogiana che ha costituito uno dei maggiori ostacoli al loro riawicinamento. La convocazione dell'incontro non ha però cancellato automaticamente i contrasti sul futuro assetto della Cambogia. Le divergenze sussistono soprattutto sul sistema di governo da dare al Paese dopo la partenza dei vietnamtl. n punto chiave del progetto di pace del principe Sihanouk chiede lo smantellamento del regime filovietnamita e la costituzione di un governo quadripartito da lui presieduto ed in grado di preparare libere elezioni. Il contrasto non sembra essere stato risolto dalla storica visita compiuta in questi giorni a Pechino dal ministro degli Esteri sovietico Eduard Shevardnadze. Il comunicato congiunto, diramato dall'agenzia Nuova Cina, dà in effetti due versioni: Mosca propone come governo «un organo provvisorio sotto la presidenza di Sihanouk e con una rappresentatività quadripartita-; la Cina, invece, parla di una coalizione di governo capeggiata dal principe e formata dai Khmer Rossi, dai sostenitori di Sihanouk, dai nazionalisti di Son Sann e dal regime di Phnom Penh. A Sihanouk, che nei giorni scorsi ha reagito all'intrasigenza vietnamita dichiarandosi pronto a ritirarsi dal processo di pace, si chiede di dimostrare che i Khmer Rossi, i più forti militarmente, non sfuggiranno alla sua mano una volta partiti i vietnamiti. Un compito difficilissimo ma non irrealizzabile. (Ap-Agì-Ansai

Persone citate: Deng Xiaoping, Eduard Shevardnadze, Khieu Samphan, Michail Gorbaciov, Norodom Sihanouk, Sihanouk