Libertata Alessandra, era incatenata in un pozzo

Liberata Alessandra, era incatenata in un pozzo La polizia cattura i rapitori della diciassettenne sequestrata tre giorni fa ad Omegrta Liberata Alessandra, era incatenata in un pozzo DAL NOSTRO INVIATO OMEGNA — Alessandra Alessi, 17 anni, rapita martedì, è stata liberata dalla polizia. Era Incatenata In un cunicolo della (razione Brolo di Nonio. Sta bene. Tre i rapitori che sono stati arrestati: due fratelli e un loro amico. Tutti incensurati, nati e residenti a Omegna. Tiziano Rainoldi, 22 anni, falegname, Ernesto e Fiorenzo Guglielminetti, di 21 e 28 anni. Abitano nella stessa casa, In via Varal10 44. Alessandra sta bene, quando ha visto gli agenti ha chiesto: «4fa chi siete?». 'La polizia». Poi è scoppiata a piangere e si è gettata tra le braccia di Piero Sassi, capo della Criminalpol di Torino, e Maurizio Giannuzzi, del commissariato di Omegna. I tre rapitori avevano Disogno di soldi e devono aver studiato il sequestro da tempo. Sapevano che in un bosco di Brolo c'era un cunicolo per lo scarico delle acque, coperto da una pesante lastra di cemento, quasi un pozzo. Una prigione perfetta, dove la ragazza avrebbe anche potuto lasciarci la vita per la carenza d'aria e la forte umidità. Per raggiungere il luogo dove era incatenata, la polizia ha dovuto rimuovere 11 pesantissimo coperchio, scendere in verticale per 5 metri e percorrerne In orizzontale altri dieci. Il buio era assoluto tanto che quando i rapitori le portavano da mangiare, solo bisci;tt\ non avevano neppure bijopno di coprirsi il volto. Sembra che la ragaz. non conoscesse i tre, enrue oe probabilmente frequentavano la stessa piazza, gli stessi amici Per rapirla hanno usato un'auto familiare che al posto del vetri aveva lamiera. Si sono appostati nella porta carraia dell'ex palazzina della Saub e quando l'hanno vista arrivare si sono messi sul volto le maschere di carnevale. Quando li ha scorti, la ragazza deve avere anche sorriso, ma è stata brutalmente afferrata e gettata sull'auto. Che si è allontanata in direzione di Gozzano per poi piegare verso Peila, quindi raggiungere Brolo, la prigione. Erano le 17 e un'ora e mezzo dopo uno dei tre già telefonava alla signora Alessi per informarla che sua figlia era stata rapita. Ma la vettura era stata notata da un'anziana donna che ha poi avvisato la polizia. Ed è stata la testimonianza decisiva. Gli agenti hanno lavorato molto e bene. Già nella notte tra martedì e merco¬ ledì avevano i nomi dei sequestratori, ma mancava la prova che doveva inchiodarli. E l'hanno trovata proprio sulla «familiare» dove i rapitori avevano dimenticato •quel qualcosa» che alla polizia è servito per l'ultimo passo. La scorsa notte i tre sono stati fermati e portati in commissariato. Non è stato facile farli parlare: «Vi sbagliate, non sappiamo niente, saranno dei calabresi, lasciateci tranquilli: Ma uno di loro non ha retto sino in fondo. Sassi gli ha fat- to capire che se si decideva a collaborare, al processo ne avrebbero tenuto conto. Così il ragazzo ha parlato, ed era già il pomeriggio di ieri. Alle 17 si è deciso ad accompagnare la polizia sul posto. Raccontano i due funzionari, Sassi e Giannuzzi: 'Abbiamo faticato non poco per sollevare quel coperchio. Poi abbiamo guardato giù e sembrava la bocca dell'inferno. Siamo scesi aggrappati ai pioli di ferro e ci siamo infilati nel tunwl camminando carponi. Quando abbiamo acceso la pila, Alessandra era là, seduta a terra, incatenata. Povera ragazza, non aveva la forza di parlare. E solo quando l'abbiamo portata fuori, all'aperto, ha capito e ci ha chiesto: ma chi siete?». Poi la corsa al commissariato, l'arrivo dei genitori di Alessandra e di tutti i parenti. Una scena straziante, piangevano il padre, la madre, i poliziotti. La notizia che la ragazza era libera è stata data da una radio locale «Spazio 3- e nel giro di pochi minuti la via Luigi Comoli, dove ha sede la polizia, si è riempita di folla. Tutti volevano vedere Alessandra, che per un momento si è affacciata al balcone del primo piano. E' stata accolta da un applauso. Al piano terra c'erano i rapitori: tre ragazzi pallidi e spaventati che hanno sempre tenuto la testa bassa. «Afa perché l'avete J'atto?», ha domandato il procuratore della Repubblica di Verbania, Piero Sechi. 'Avevamo bisogno di soldi-. Alle 21, Alessandra è uscita dal commissariato per tomare a casa. Forse si è anche spaventata perché tutti volevano abbracciarla, rischiavano di soffocarla. E' salita sull'auto con il padre, accompagnata a casa dalla sua più cara amica, Valentina, che da quando ha saputo che era stata trovata non ha mai smesso di piangere. Aldo Popaiz

Persone citate: Aldo Popaiz, Alessandra Alessi, Alessi, Fiorenzo Guglielminetti, Giannuzzi, Maurizio Giannuzzi, Peila, Piero Sassi, Piero Sechi, Tiziano Rainoldi

Luoghi citati: Brolo, Gozzano, Nonio, Omegna, Omegrta, Torino, Verbania