Guerra ormoni: l'Europa riscuote consensi al Gatt

Guerra ormoni: l'Europa riscuote consensi al Gatt Guerra ormoni: l'Europa riscuote consensi al Gatt GINEVRA — Duro scontro Usa-Cee al consiglio del Gatt. La commissione di Bruxelles ha portato ieri davanti all'organismo che regola il commercio internazionale le misure di rappresaglia prese dagli Stati Uniti dopo il divieto di importare in Europa carne trattata con ormoni, denunciando l'unilateralismo delle decisioni Usa. Gli Stati Uniti hanno contestato questa tesi, affermando di non avere specifiche responsabilità nella crisi CeeUsa. Tutti gli interventi hanno condannato il ritorno all'unilateralismo (molti mettendo in causa la politica di Washington) e il direttore generale del Gatt, Arthur Dunkel, ha tenuto a prendere la parola per denunciare le tariffe discriminatorie e stigmatizzare il ricorso a misure di rappresaglia non preventivamente approvate dal Gatt. Nella seduta del mattino vi è stato un dibattito generale sul «trade bill» americano, ed in particolare sulla clausola che consente all'Amministrazione Usa di prendere misure unilaterali per proteggere gli interessi del Paese. Il rappresentante della Cee, Tran Van Thin, ha insistito sulla necessità che qualsiasi iniziativa protezionistica venga preventivamente notificata al Gatt. "Il consiglio deve stabilire — ha detto — se una delle parti contraenti dell'accordo può arrogarsi il diritto di farsi giustizia da sola, Noi diciamo di no e guardiamo con profonda preoccupazione a misure che dimostrano come il serpente del protezionismo ha soltanto cambiato pelle e si è trasformato in unilateralismO'. Il capo della delegazione americana, ambasciatore Samuelson. ha ribattuto che la prima a violare le regole del Gatt è stata la Comunità Europea. Ma, con diverse sfumature, le tesi della Cee sono state riprese da tutti gli altri oratori, ed in particolare dai rappresentanti del Giappone, del Brasile, dell'Argentina, della Svizzera, dell'India; Australia e Nuova Zelanda hanno invece accomunato nella condanna europei e americani. Dunkel ha sottolineato che !e discriminazioni tariffarie sulle importazioni sono contrarie all'articolo del Gatt, che questa regola non comporta eccezioni e che la sua violazione può sciogliere le altre parti contraenti dagli obblighi presi in virtù dell'accordo. Il direttore generale del Gatt ha inoltre citato una frase di Clair Wilcox, uno dei redattori americani della Carta dell'Avana: "Noi abbiamo introdotto un nuovo principio nei rapporti economici internazionali, che conferisce ad un'organizzazione intemazionale le facoltà dì limitare il diritto delle nazioni alla rappresaglia-. (Ansa)