«Tremila megawatt in più o blackout» di Emilio Pucci

«Tremila megawatt in più o blackout» Intervista con il ministro Battaglia dopo l'allarme lanciato dal presidente dell'Enel «La stima di un aumento annuo del 3,5% dei consumi è saltata: nell'88 è già salita del 5%» - «L'incremento di 14 mila megawatt entro il '55 non basterai - «Anche la centrale di Montalto è essenziale» «Tremila megawatt in più o blackout» ROMA — Ministro Battaglia, il presidente dell'Enel Viezzoli ha dato l'allarme: siamo vicini al blackout elettrico. E' davvero l'emergenza? «La situazione è molto seria. L'aumento dei consumi di elettricità è sorprendentemente alto, superiore alle previsioni, sia a quelle fatte nella conferenza nazionale sull'energia nell'87, sia a quelle elaborate in sede di piano energetico nazionale». — Di quanto siamo fuori? «Nel piano si stima un aumento dei consumi, da qui al '95, del 3,5 per cento annuo. Nell'88, invece, l'incremento è stato del 5 per cento e tra lo scorso gennaio e il gennaio '87 addirittura del 7,8 per cento. Quindi sicuramente andiamo incontro ad un aumento dei consumi non previsto, soprattutto se continua il ritmo di sviluppo economico. L'ipotesi di un'emergenza è da prendere in considerazione e quindi urgono provvedimenti». — E il governo come si sta muovendo? «Il Cipe ha già approvato il mese scorso il piano di emergenza predisposto dall'Enel per 3 mila megawatt attraverso una serie di impianti dislocali in tutta Italia. Essenziale diventa anche la costruzione della centrale di Montalto». — Già, però la vicenda parlamentare del decreto su Montalto è indicativa di come sia complicato mandare avanti anche un programma di emergenza. Non c'è il rischio di un blocco anche per il piano da 3 mila megawatt? «Questo non lo credo, onestamente, perché su Montalto l'ostruzionismo ha puntato sul fatto che si trattava di un impianto di dimensioni molto ampie che si congiungeva con centrali a poca distanza. Ma il problema non è tanto la concentrazione di megawatt prodotte, quanto le emissioni inquinanti rispetto alla salvaguardia dell'ambiente. Ora per Montalto c'è un abbattimento effettivo delle emissioni inquinanti, al punto che le emissioni saranno inferiori a quanto inquina già oggi il solo impianto di Civitavecchia. Le altre centrali previste dal programma di emergenza sono di taglia minore che stanno nello spirito del piano energetico. Non vedo perciò par¬ ticolari opposizioni». — Ma con Montalto, più i nuovi impianti per 3 mila megawatt, sarà definitivamente scongiurato un blackout energetico? «Fino al 1995 la previsione è che bisogna installare 14 mila megawatt, rispetto agli attuali 42 mila megawatt. Questi calcoli, però, facevano riferimento ad una stima di aumento dei consumi del 3,5 per cento. A questi ulteriori 14 mila megawatt, comunque, sì farà fronte per 6 mila megawatt con il piano di emergenza del dicembre scorso, e per il resto con nuove iniziative che saranno assunte quanto prima. Ora, tra qualche mese dovremo rivedere se sarà necessario un ulteriore previsione di potenza installata rispetto al fabbisogno che si manifesterà nel corso dell'89. Certamente urgente diventa l'approvazione del piano energetico e della legge sul risparmio energetico che devono entrare in funzione prima del 1995». — Ministro, ma questo piano energetico non sembra marciare spedito in Parlamento. La maggioranza degli osservatori prevede un iter particolarmente tra¬ vagliato. «Non sarei così pessimista. Io ho già presentato tutte le leggi di attuazione del piano energetico. Quella sul risparmio energetico è stata approvata in dicembre dal Consiglio dei ministri e ora è di fronte all'esame della commissione per le attività produttive. L'altra legge che riguarda l'innovazione normativa del piano energetico è al concerto dei ministri e dovrebbe passare in una prossima riunione del governo. Il piano energetico è dall'agosto scorso all'esame del Parlamento e la legge per il rinnovo dei vertici dell'Enel è stata presentata». — Allora, a suo giudizio, non ci sarà uno scontro parlamentare sul piano energetico? «Confidiamo nel senso di responsabilità di deputati e senatori. I presidenti delle commissioni parlamentari sono attivi e hanno ben presente la situazione. Si richiede, in sostanza, un grande sforzo di intesa e di collaborazione da parte di tutti, anche perché il piano è uno strumento di risanamento ambientale». Emilio Pucci

Persone citate: Montalto

Luoghi citati: Civitavecchia, Italia, Roma