La Olivetti tallona l'Ibm di Valeria Sacchi

La Olivetti tallona l'Ibm Presentati a Montecarlo due nuovi computer «made in Ivrea» La Olivetti tallona l'Ibm I prodotti lanciati ieri compatibili con quelli Usa - Il fatturato '87 è stato di 8400 miliardi, utile di 350 (50 in meno che nell'86) - Venduti oltre 400 mila personal dal NOSTRO INVIATO MONTECARLO — Con due nuovi prodotti, P500 e P800, Olivetti tallona (qualcuno insinua «copia») l'Ibm nella fascia alta dei personal computer. P500 e P800 sono infatti compatibili con l'architettura PS/2 Micro Channel, marchio registrato dal colosso informatico statunitense e lanciato nell'aprile del 1987. Una ricerca della Dataquest prevede che la serie degli Mca prenderà nei prossimi anni una fetta di mercato pari al 27% e poiché, come ha spiegato ieri Massimo Samaja, direttore commerciale della Olivetti Systems & Networks (la divisione del gruppo di Ivrea nella quale è stata concentrata la progettazione, la produzione e la commercializzazione dell'informatica distribuita), «il 53% degli utenti Mca si è detta disponibile ad avere un secondo sistema e preferisce non dover dipendere da un unico fornitore», ecco Olivetti dotarsi di apparecchiature compatibili con l'architettura Ibm. «Non abbiamo speso una lira per nuovi accordi o licenze, né abbiamo acquistato tecnologia da lbm» ha chiarito Gian Carlo Bisone, direttore marketing di Olivetti System. «Abbiamo sviluppato i due nuovi personal in casa. Né ci saranno contestazioni con Ibm, poiché questi prodotti rientrano perfettamente nell'accordo storico che abbiamo con il gruppo statunitense. La nostra non è un'offensiva commerciale, né una mossa difensiva. Semplicemente, esiste un mercato, dei clienti, ad essi dobbiamo dare quello che chiedpno». La presentazione a Montecarlo della linea (che sarà prodotta a Ivrea), è stata la prima uscita ufficiale davanti alla stampa specializzata di Olivetti System, società che nel gruppo Olivetti rappresenta oltre il 50% del fatturato. Sempre ieri, Samaja ha confermato le anticipazioni sul fatturato 1987 di Olivetti: 8400 miliardi, ma non ha voluto commentare l'utile che sarebbe pari a 350 miliardi, 50 miliardi in meno rispetto al 1987. Ha invece promesso nei prossimi mesi altri annunci di prodotti che dovrebbero riguardare il portatile Pegasus, studiato insieme alla giapponese Ye-Data. Quanto alle vendite di personal nel 1987, ha confermato le 407.000 unità, di cui 134.000 in Italia, scomposte queste ultime in 126.000 pezzi della classe business e 8.000 home computer, che fanno di Olivetti il numero uno in Italia e, in Europa, il numero due nella fascia alta. Bisogna poi aggiungere i 115 mila personal acquistati da AT&T. Come la mettiamo con il socio americano? L'accordo con Italtel significherà maggiori affari anche per Olivetti? Samaja ha scelto la linea della prudenza: «Con AT&T, da un anno e mezzo abbiamo solo un. rapporto di business, non strategico. Comunque, posso dire che 26.000 personal Olivetti sono già previsti quest 'anno in due grossi contratti che AT&T ha firmato con Prudential e Air Forces. Inoltre, il gruppo americano sta valutando questi nuovi computer». P500 e P800 si inseriscono nella strategia del gruppo di Ivrea che punta a rafforzarsi nei prodotti più sofisticati, a più alto grado di reddittività: già lo scorso anno, sempre in Europa, Olivetti è salita nel personal dal 4% al 12% poprio nella sezione medio-alta, perdendo invece sul totale (quasi 3 milioni di pezzi) lo 0,8%. «Ai personal e al workstation derivate sarà dedicato quest'anno un impegno molto ampio», ha aggiunto Samaja. Oggi, dietro all'Mca di Roti c'è Olivetti, ma anche l'inglese Apricot ha pronto un sistema compatibile. Se dovesse arrivare anche Amstrad, non crolleranno i prezzi? «La battaglia dei prezzi arriverà più tardi», ha risposto Samaja. «Per ora siamo i primi, e non penso che per quest'anno ci saranno guerre». L'architettura compatibile con il sistema Mca non è l'unico fronte su cui Olivetti si batte: il secondo è quello dell'Eisa, l'accordo siglato in primavera tra nove grandi produttori che prevede la messa a punto di uno standard comune compatibile diverso da quello Ibm, un progetto che dovrebbe vedere la luce entro l'anno. «Vedendo dove va il mercato, abbiamo deciso di investire nelle due architetture; ha spiegato Bisone. «Ci costa, ma il gioco votela candela». Valeria Sacchi

Persone citate: Bisone, Gian Carlo Bisone, Olivetti