I mujaheddin è finita, arrendetevi

Rinviato, per ora, T«attacco finale» ma nessuna trattativa con Najib Rinviato, per ora, T«attacco finale» ma nessuna trattativa con Najib I mujaheddin: è finita, arrendetevi KABUL — n leader della resistenza sunnita con base in Pakistan, Sibghatullah Mojadidi, ha lasciato Teheran per Islamabad dopo aver raggiunto un accordo con i guerriglieri sciiti di base in Iran sulla formazione di un Consiglio (Shura) che decida sul governo ad interim da insediare a Kabul dopo la partenza dei sovietici. Secondo l'accordo, dei 539 seggi del Consiglio — che dovrebbe riunirsi il dieci febbraio — 80 andranno ai guerriglieri iraniani e 60 a ciascuno dei sette gruppi che formano l'alleanza con base in Pakistan: gli altri 39 sono riservati a indipendenti. Dal governo Najib sono subito giunti segnali molto negativi. Un portavoce del ministero degli Esteri ha dichiarato che la Shura «ha come unico scopo quello di intensificare la guerra nel Paese». L'esponente governativo ha confermato che ben 75 mila membri del partito sono stati mobilitati per far fronte a «ogni minaccia»: 30 mila sono stati già armati, gli altri si trovano nella riserva, pronti a intervenire. Per i servizi di supporto logistici e sanitari si farà affidamento su oltre 5000 donne. Lo stesso portavoce ha smentito che alcuni detenuti politici siano stati portati in Unione Sovietica per essere utilizzati come «moneta di scambio» nella liberazione di esponenti del Pdpa catturati dai ribelli. Secondo fonti indipendenti, continuano i sanguinosi bombardamenti sovietici nella zona del passo di Salang, per proteggere la ritirata delle truppe dell'Armata Rossa. Da parte loro, i guerriglieri hanno bombardato ancora una volta la città di Khost e numerosi altri centri della provincia di Nangarhar, nonché l'aeroporto di Kandahar, dove sono cadute decine di razzi terra-terra. B. comandante Amin Wardak, uno degli esponenti della resistenza afghana, ha dichiarato al quotidiano Le Pa- risien che i mujaheddin circondano Kabul, ma «per risparmiare i civili cercano di evitare un assalto» e vogliono trovare una soluzione che non sia quella militare. «Puntiamo su una resa dei partigiani del regime», ha dichiarato il comandante Wardak, raggiunto per telefono a Peshawar, smentendo l'allarmismo del portavoce sovietico Gherasimov. Anche città come Kandahar, Jalalabad e Ghazni «sono accerchiate e possono essere prese in due o tre giorni. Se Kabul cade, le altre cadranno, ma dobbiamo proteggere la popolazione civile dai rischi di rappresaglie. E' per questo che obbligheremo i comunisti ad arrendersi. Nella mia regione, a Ghazni, vi sono continue diserzioni». •Vi sono già mujaheddin infiltrati a Kabul e molti ufficiali e soldati dell'esercito regolare lavorano per noi — ha continuato Wardak —: parecchi comunisti sono pronti ad arrendersi contro la ga¬ ranzia che le loro famiglie non saranno molestate. Gli altri fuggono all'estero. Prendere Kabul non è difficile, ma tenerla è un'altra cosa». Dopo avere affermato che •la guerra non è finita, anche se i sovietici l'hanno persa militarmente», Wardak ha concluso che «per ancora due o tre mesi vi sarà il pericolo di bombardamenti aerei sovietici». Uno dei principali leader della resistenza afghana, Gulbuddin Hektmatyar, ha intanto respinto l'offerta fatta l'altro ieri a Roma dall'ex re Zahir Shah, desideroso di giocare un ruolo nel futuro dell'Afghanistan. 'Crediamo che dietro quest'operazione ci siano i sovietici — ha detto il capo del gruppo islamico tradizionalista Hezb-i-Islami —: stanno cercando qualcuno che salvi dal fallimento il loro governo o almeno che ne prolunghi la durata. Ma il re non può fare niente». (Reuter-Afp-Upi-Ansa-ApAgi) B Baker: forse manterremo le sanzioni WASHINGTON — Il neosegretario di Stato James Baker sembra in rotta di collisione con gli europei sulla revoca delle sanzioni contro l'Urss in vigore dal 1979 per 1' invasione. Stando al Washington Post, i governi europei sono da ottobre all'offensiva perché queste misure vengano annullate appena l'ultimo soldato dell'Armata Rossa avrà lasciato l'Afghanistan. Baker, però, sembra riluttante all'idea: ■Perché mai — ha detto alla rivista Time — dovremmo dar via qualcosa unilateralmente senza una contropartita?». (Ansa) OPERATORI, COMMERCIANTI di cristallo, ceramica, argenteria, oreficeria, orologeria, pietre preziose, articoli da regalo, articoli casalinghi ed elettrocasalinghi. Da venerdì 10 febbraio a lunedi 13 febbraio nel quartiere Fiera di Milano si svolgerà la vostra Fiera: il MACEF. Orario continuato dalle 9 alle 18.

Persone citate: Amin Wardak, Baker, Gherasimov, Gulbuddin Hektmatyar, James Baker, Najib, Najib I, Sibghatullah Mojadidi, Zahir Shah