Le due Polonie divise alle elezioni

Solidarnosc e il regime affrontano i nodi del pluralismo politico-sindacale Solidarnosc e il regime affrontano i nodi del pluralismo politico-sindacale Le due Polonie divise alle elezioni Nessun blocco preventivo, non ci sarà un «voto concordato» - Ma gli iscrìtti al sindacato libero potranno candidarsi Walesa chiede garanzie sulle attività future - Il portavoce del governo: il premio Nobel ha fatto un'analisi corretta DAL NOSTRO INVIATO VARSAVIA — Tre gruppi di lavoro con il compito di affrontare i nodi del pluralismo politico, economico e sindacale sono già entrati in funzione nel «day after» della «tavola rotonda» polacca. Governo e opposizione bruciano dunque i tempi delle riforme Istituzionali di cui si è cominciato a discutere lunedì nella storica riunione congiunta, la prima dal dopoguerra, fra le «due Polonie». E la frase d'ordine in entrambi gli schieramenti è identica, quasi a sottolineare che potere e partito comunista da una parte e Solidarnosc dall'altra viaggiano ormai sulla stessa lunghezza d'onda. •Ottimismo moderato, con i piedi per terra, soprattutto niente esaltazioni premature-. A pronunciarla nel tiro incrociato delle messe a punto sono stati il portavoce del sindacato di Walesa Janusz Onyszkiewicz e il capo ufficio stampa del governo Jerzy Urban. Coincidenza singolare oppure l'ennesima prova della volontà comune di evitare lo scontro aperto. Fatto sta che l'esponente degli ex sindacati indipendenti, parlando ai giornalisti nell'Aula magna dell'Università varsaviana, la cui facoltà di filosofia e di sociologia ave¬ Urban si è rivolto invece alla stampa internazionale nella sala dell'Interpress, un ente governativo che adesso accetta l'accreditamento persino dei giornalisti filowalesiani. E proprio ieri sulla prima pagina di Trybuna Ludu, l'organo ufficiale del partito, campeggiava una foto del premio Nobel intervistato dalla tv sovietica. -Non bisogna meravigliarsi più di nulla-, commenta un diplomatico. «/ politici sono maestri nell'arte dei mutamenti di rotta pur di restare in sella». Anche Urban comunque ha precisato che -le autorità continueranno ad esercitare il potere costituito mentre l'opposizione svolgerà il suo ruolo cnstituzionale». Perciò nessuna confusione di competenze benché, a suo avviso, il momento più significativo della «tavola rotonda» sia stato lo spirito di cooperazione sottolineato -dalla lucida corretta presentazione di Lech Walesa», l'elettricista dei Cantieri Lenin che lui amava definire -quel criminale di Danzica». A guastare il clima di ottimismo, prosegue lo sciopero di duemila minatori di Belchatow che sollecitano aumenti salariali. Una spia preoccupante del diffuso malumore operaio nel Paese. Piero de Garzarolli va messo a disposizione di Solidarnosc un piccolo locale, ha evitato con cura di alzare il tono delle sue dichiarazioni. -Il confronto correrà sui binari della razionalità anche se partiamo da posizioni divergenti. Certo, può sembrare paradossale vederci ballare con le persone che per anni ci avevano perseguitato, ma la realtà polacca impone incontri, fino a poco tempo fa impensabili, per il bene supremo della nazione-. Superato lo scoglio della legalizzazione, promessa a chiare lettere dal ministro degli Interni Kiszczak, Solidarnosc chiede ora le garanzie operative e la definizione degli spazi di manovra per ricostituire il movimento disciolto nel dicembre 1981 con il rombo dei carri armati. Non soltanto cioè il permesso di agire localmente all'interno delle fabbriche e dei posti di lavoro ma l'autorizzazione a collegare le cellule regionali in un organismo a livello nazionale. Allora tornerà ai fasti degli Anni Ottanta quando poteva contare su una forza d'urto di 10 milioni di iscritti? - Non credo — ha ammesso Onyszldewicz — perché la situazione è diversa. Molti giovani arrabbiati che hanno aderito ai cinquecento nuovi co¬ mitati di Solidarnosc ci accusano di aver svenduto la nostra piattaforma rivendicativa, di non rappresentare più gli interessi genuini dei lavoratori. E'falso. Sarà duro convincerli, però il compromesso è un'antica arie polacca». C'è poi il problema dell'Opzz, il sindacato ufficiale diretto da Alfred Miodowicz, che nell'ultimo Plenum del comitato centrale si era schierato con i conservatori finendo in minoranza. Verrà sacrificato nel nome di un'unità patriottica che si vuole creare ad ogni costo o continuerà ad agire come un elemento di disturbo? -Ognuno per la propria strada», taglia corto il portavoce. E' un concetto che andrà applicato anche nella composizione delle liste in vista delle legislative di maggio. Nessun blocco preventivo sebbene qualcuno già adombri l'ipotesi di «elezioni concordate», ma porte spalancate a candidati con l'etichetta di Solidarnosc che siederanno sul banchi dell'opposizione, n portavoce di Solidarnosc ha escluso che il sindacato in quanto tale intenda candidare suoi rappresentanti alle legislative di fine primavera, pur lasciando liberi i suoi membri di presentarsi come indipendenti.

Persone citate: Alfred Miodowicz, Janusz Onyszkiewicz, Kiszczak, Lech Walesa, Lenin, Piero De Garzarolli, Urban, Walesa

Luoghi citati: Danzica, Varsavia