Tutti vogliono metter le mani su Tomba gallina d'oro

Tutti vogliono metter le mani su Tomba, gallina d'oro SCI I mondiali di Vail bloccati da una tormenta di neve mentre nel clan azzurro scoppia l'ennesima bufera attorno al numero uno Tutti vogliono metter le mani su Tomba, gallina d'oro Demetz: «O gestiremo il campione senza interferenze o lasceremo che se ne occupi la famiglia» - Ma l'ipotesi di «crearsi» una federazione personale, magari a San Marino, non sembra conveniente al clan bolognese - Intanto l'immagine di latin-Iover frutta ad Alberto due proposte pubblicitarie: biancherìa intima e baci di cioccolato DAL NOSTRO INVIATO VAIL — E' destino che le acque attorno ad Alberto Tomba debbano restare tranquille al massimo per una settimana o giù di lì. Poi scoppia il casino. La storia di ieri, oltretutto ingigantita dal riposo forzato dei Mondiali a causa del maltempo che ha costretto gli organizzatori a rinviare la liberà maschile, è' esemplare e riassumibile nelle seguenti fasi: 1) Erich Demetz, vicepresidente federale e responsabile della Fisi per lo sci alpino, rilascia una dichiarazione all'Ansa nella quale, fra l'altro, afferma: 'Non esiste un problema Tomba anche se a maggio bisognerà tirare le somme. Allora sarà necessario affrontare in maniera chiara il problema dei rapporti fra la Federsci e la famiglia di Tomba. O la Fisi sarà in grado di gestire il campione senza interferenza alcuna, oppure sarà la stessa famiglia di Alberto ad assumersene la responsabilità curandone per proprio conto gli interessi»; 2) Demetz, richiesto di un commento, e senza aver letto il testo, smentisce i contenuti dell'intervista; 3) Demetz, dopo aver parlato con l'autore dell'intervista, afferma che alle sue dichiarazioni sono state date interpretazioni errate, non attribuibili all'Ansa e conferma di «non avere obiezioni ad una eventuale gestione tecnica e atletica suggerita dallo stesso Tomba». Molte cose si possono evincere dalla vicenda, e non staremo ad elencarle tutte. Una cosa ci sembra però da mettere in rilievo, e cioè che il problema Tomba esiste eccome, e non da ieri. E' un problema di gestione e di quattrini, e dietro ci stanno tutti i personaggi che ruotano attorno al campione, a cominciare dall'amico-consigliere Paletta che non piace alla Federazione, ma una Federazione che non ha la forza, il coraggio, e in fondo neppure la voglia (se pensiamo appunto ai quattrini) di imporre il suo potere, ammesso che ne abbia ancora dopo la serie di misfatti compiuti a suoi i di comunicati e i piccoli e grandi intoppi che vengono a galla ogni giorno che crea il Signore. Noi non crediamo che il Consiglio federale della Fisi — che è l'organo deputato a prendere decisioni di questo tipo — si sognerà mai di lasciare andare via Tomba, la gallina dalle uova d'oro, come invece hanno fatto gli austriaci con Marc Girardelli (il quale fra l'altro ha dovuto cambiare nazionalità, gareggiando per il Lussemburgo), oppure di spezzarsi in due come hanno fatto gli svedesi per Ingemar Sterunark. n 30 per cento che intasca sul contratti pubblicitari di Tomba, il prestigio, l'appartenenza di Alberto all'Arma dei Carabinieri sono tutti motivi che escludono la volontà della Federazione di divorziare dal campione bolognese. Ma anche la famiglia Tomba, se solo fa due conti ele¬ mentari, può facilmente comprendere quale assurdità sia il crearsi, diciamo così, una federazione in proprio, anche se si trattasse di quella di San Marino. La gestione di Girardelli, che viaggia con sette persone fisse al seguito più il padre Helmut che vale per quattordici, costa circa 6 milioni al giorno, un miliardo e mezzo l'anno se contiamo solo la stagione agonistica. Sarebbe pronta la famiglia Tomba a sfidare l'avventura, sia pure con l'appoggio dei curatori d'immagine dell'Img o di chi per essa? Alla fine, siccome la storia è vecchia, si arriva ogni volta a questa faccenda dei quattrini che a ben vedere muo¬ vono sempre il mondo. Dato che tutti, più o meno, conoscono i meccanismi perché li oliano ogni giorno, viene il sospetto che la tempesta nel bicchiere serva in fondo ad un piccolo obiettivo: cacciare il povero Paletta dall'albergo degli azzurri e dalle piste di allenamento, come è già stato fatto una volta nella scorsa stagione. In ogni caso-abbiamo l'impressione che qualcuno, e non si capisce bene perché, giochi sulla pelle di Albertone nostro proprio alla vigilia delle gare che potrebbero aprirgli le strade a nuove sponsorizzazioni, se arriveranno le vittorie che il suo popolo sogna. Per intanto c'è qualcosa in vista, e riguarda un accordo pubblicitario con una ditta produttrice di biancheria intima. Tomba in mutande insomma, e non è detto che la cosa non possa avere successo data l'immagine di amante focoso che ì giornali americani, anche ieri nella conferenza stampa, cercano di cucirgli addosso. Alberto Tomba, per il momento, è legato da ventisei contratti, quasi tutti di natura federale, però, con le aziende che già fanno parte del pool della Federsci. Di nuovo ci sarebbe un contatto avviato con la Nestlè, proprietaria della Buitoni-Perugina. Alberto come messaggero dei Baci in America, allora, e questo bene si sposerebbe con la curiosità e le domande dei colleghi statunitensi sulle vere o presunte storie d'amore del nostro con Katarina Witt e Pam Fletcher, eroine di bravura e bellezza. Carlo Coscia Per Alberto Tomba un difficile slalom tra gli ostacoli distribuiti dai dirigenti federali

Luoghi citati: America, Lussemburgo, San Marino