Un altro giorno di sana follia?

Un altro giorno di sana follia? Davis a Malmoe: azzurri battuti dagli svedesi nel doppio ma ancora in corsa Un altro giorno di sana follia? Ieri Nargiso ha ceduto dopo un'ora confermando la bontà delle scelte di Panatta ■ Si chiude con Narducci-Pernfors e Camporese-Svensson DAL NOSTRO INVIATO MALMOE — Omar Camporese e Diego Nargiso, il futuribile doppio azzurro, al suo esordio in Coppa Davis per un'ora e mezzo ha fatto match pari con la Svezia, poi è calato di rendimento al servizio Nargiso ed è arrivata una onorevole sconfitta in tre combattuti set. Sperare di più era lecito dopo i clamorosi exploit dei due singolari, ma ci sarebbe voluto un pizzico d'aiuto da parte degli avversari. Anders Jarryd e Jan Gunnarson, invece, non hanno concesso mai nulla, consapevoli che con le rivoluzioni di Adriano Panatta c'era poco da scherzare. Jarryd ha solo stentato un po' all'inizio nelle risposte, poi ha mostrato tutta la sua maestria di scacchista della specialità. Ogni colpo studiato per rendere il più difficile possibile il compito degli avversari, un servizio che sembra già attuare con anticipo la proposta del presidente della federazione intemazionale Chatrier di giocare con una sola palla di battuta. Jarryd ha infatti quasi sempre messo a segno la prima palla (quattro aces e nessun doppio fallo) concendendo nei tre set agli azzurri solo sette punti nei suoi turni di servizio. Se non è un record, poco ci manca. Erano colpi sempre insidiosi quelli dello svedese, e rimbalzavano sulla pancia dei nostri due elefantini che hanno i loro limiti maggiori nella mobilità. Nargiso e Camporese hanno giocato un primo set da leoni, hanno subito un break su Camporese nel sesto gioco ma l'hanno restituito a Gunnarsson per arrivare al tiebreak. Nargiso nel 1988 è stato il re della specialità (dodici tie-break nei tornei di Grand Prix e ben 11 vinti) ma stavolta non gli è andata bene, malgrado un set-point a favore su servizio di Gunnarsson. E subito dopo gli svedesi sfruttavano il loro primo set point chludendendo il set dopo 51' (8-6 il tie break). Nargiso e Camporese tenevano bene sino al 5 pari del secondo set, poi il mancino napoletano confermava la bontà della decisione di Panatta di escluderlo dal singolare per limitata tenuta, incominciando a diminuire la pericolosità al servizio. Arrivava il secondo doppio fallo, insieme a due errori al volo di Diego; e un lob vincente nato da una stecca di Gunnarsson dava alla Svezia anche il secondo set in 43*. Nargiso voleva riscattarsi e cambiava l'ordine di battuta ad inizio del terzo set («JVon sono riuscito a bloccarlo' spiegherà Panatta) ed era subito break per la Svezia grazie a tre doppi falli del valido ma non ancora maturo ragazzone napoletano. E sul quel break gli svedesi arrivano tranquillamente al 6-4 finale. Sconfitta dignitosa. Jarryd è il più forte doppista in circolazione: dal 1981 ad oggi ha vinto ben 35 titoli Grand Prix con dodici compagni diversi, a dimostrazione della sua straordinaria predisposizione per la specialità. La differenza, anche se Gunnarsson ha giocato molto bene, l'ha fatta lui. Ma l'età media degli azzurri è di soli vent'anni contro i ventotto dei rivali e. lascia sperare per il futuro, il doppio si gioca soprattutto sull'esperienza e l'affiatamento. E i nostri hanno ancora diversi peccati d'ingenuità da farsi perdonare. Poi ci vuole da Nargiso più umiltà e disposizione al sacrificio sul piano atletico. E meno imprecazioni, meno proteste plateali a mo' di sceneggiata, meno braccialetti, orologi e catenine quando si deve sostenere una battaglia sportiva. Vincere diventa ora molto dura, ma dove stava scritto che contro la Svezia si doveva vincere? Negli ultimi due singolari l'importante sarà giocare bene come venerdì «cercando — commenta Panatta — magari di fare un altro punto. Se poi fossero due, tanto meglio...». Rino Cacioppo Svezia-Italia 2-1. JarrydGunnarsson b. CamporeseNargiso 7-6 (8-6), 7-5,6-4. Oggi, dalle 12: Pemfors-Narducci e Svensson-Camporese.

Luoghi citati: Svezia