Belgio-Zaire la saga delle gaffe di Fabio Galvano

Belgio-Zaire, la saga delle gaffe Dopo un secolo Bruxelles e l'ex colonia africana verso la rottura Belgio-Zaire, la saga delle gaffe DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Un secolo di storia si chiude, fra il Belgio e lo Zaire, come un'acida querelle fra amanti delusi. Quando, nei prossimi giorni tornerà dal Marocco, dove è In visita ufficiale, il presidente dell'ex colonia belga dovrà decidere quale adottare fra le due scelte che gli ha offerto l'Mrp, il partito unico: sospendere le relazioni diplomatiche con Bruxelles o, più drasticamente, romperle. Per Mobutu Sese Seko quella sarà la logica conseguenza di oltre due mesi d'un braccio di ferro sovente più degno della cronaca bianca che di quella diplomatica, nato sotto il segno della «lesa maestà» — commenti di stampa che davano del ladro al presidente zairese — e proseguito con un balletto di contatti riparatori guastati da risvolti fantozziani. Ci si può ben domandare oggi perché a fine dicembre, nel pieno della crisi, la magistratura belga abbia deciso di indispettire Mobutu mettendo sotto sequestro cautelativo alcune sue proprietà brussellesi E ci si può anche domandare perché, ai primi di gennaio e in un clima di estrema tensione, l'esercito belga abbia fatto grazioso dono a quello zairese di vecchi, consunti cappotti militari che — dice l'agenzia ufficiale Azap — non servono perché nello Zaire non fa mai freddo, non c'è inverno e non nevica mai-. L'ultima svolta, dopo le inutili missioni di pace del ministro degli Esteri belga Leo Tindemans, ha colto impreparato il governo di Bru¬ xelles. «/ ponti non sono stati rotti", aveva detto Tinde mans. Ma dopo le successive manovre adottate da Kinshasa — il ritiro di tutti 1 depositi zairesi dalle due maggiori banche belghe nell'ex Congo, il dimezzamento dei voli Sabena verso Kinshasa, il trasferimento da Bruxelles a Parigi della sede operativa Air Zaire, l'ordine ai 15 mila cittadini zairesi residenti in Belgio di vendere le loro proprietà, il previsto richiamo dei 2 mila studenti attualmente In Belgio — ci si rende conto che Mobutu fa sul serio. Da venerdì, secondo notizie per ora senza conferma, l'aviazione militare sarebbe in stato di allerta, pronta ad effettuare un ponte aereo se la commedia dovesse trasformarsi in tragedia e fosse necessario sgomberare la comunità belga da Kinshasa, 16 mila persone. Ma anche di fronte al graduale peggioramento della situazione, i più non vogliono credere agli scenari catastrofici. Ed è proprio la sensazione di non essere presi sul serio ad accrescere l'irritazione zairese. Kinshasa accusa Bruxelles di trastullarsi, come se il trattato di amicìzia e cooperazione fra i due Paesi, firmato al momento delllndipendenza nel i960, non fosse mai stato denunciato unilateralmente; o come se lo Zaire non avesse sospeso il pagamento del debito verso il Belgio (1,2 miliardi di dollari); n, ancora, come se il convitato centrale dell'Mpr, presieduto dallo stesso Mobutu, non avesse chiesto due settimane fa -un'equa e com 4L. pietà valutazione dei danni causati dal Belgio nello Zaire-, in vista di un "indennizzo per danni coloniali". Ma, soprattutto, l'entourage di Mobutu denuncia la sordità del primo ministro Martens alla richiesta d'imbavagliare la stampa belga. -Siamo stufi — aveva dichiarato i'Azap — di vedete il nostro presidente trascinato nel fango dalla stampa belga, che tenta di accreditare la tesi secondo cui il denaro dei contribuenti viene manomesso dal leader di questo Paese: Nonostante l'imbarazzo di Martens e Tindemans, la stampa belga non ha mai taciuto. Né il governo ha ritenuto di proibire un documentario tv sulle ruberie di Mobutu. E' stata, per Kinshasa, l'ultima goccia. Fabio Galvano

Persone citate: Martens, Sabena