Racchettine e cocchibelli

Racchettine e cocchibelli Racchettine e cocchibelli La decisione di Panatta, che da et. per la Davis ha scelto all'ultimo Narducci e Camporese al posto di Cane e Nargiso, per conclamate ragioni di rendimento e di situazione fisica, ha un clamoroso non precedente nello sport: Cile 1962, Mundial di calcio, Altafini scartato dai tecnici (Mazza Ferrari Spadacini, 'arbitrati' dal giornalista Zanetti), Altafini che reagisce simulando una corsa forsennata "Sul posto», i gomiti alti, due saltelli e tre sbujfi, -ma porco giuda guardate come sto bene!», Altafini rimesso in squadra (il racconto è di Sivori, gli crediamo in pieno, Cane e Nargiso, se informati potevano provare). Panatta è un amico nostro, una volta — già santone —fece pubblicità alle sigarette, lui atleta simbolo, su una radioemittente di confine, lo sfottemmo e criticammo per iscritto e riuscì persino a non arrabbiarsi. Adesso è molto discusso, per fortuna altrimenti la Davis sarebbe tutta vuota anzi fessa (dicesi cosi di un recipiente vuoto ma incrinato). Secondo noi lui ha deciso la svolta semplicemente per schermare, con una decisione sensazionale, una frase sensazionale scappatagli nei giorni precedenti, e non subito criticata. Quando cioè Panatta ha spiegato il boom svedese con il fallo che lassù due bambini possono palleggiare con le mani e cosi crescere amando il tennis duro, da noi la famiglia compra subito ai cocchibelli la più bella racchetta che ci sia, e li veste con maglie firmate. Bene, sino a poco tempo fa Panatta fabbricava e firmava, peraltro senza fortuna economica, magliette e racchette. FONDRIEST — Ma accadono tante cose bellissime nel 7iostro spori. Fondriest campione del mondo di ciclismo deve cento milioni ai compagni azzurri del Mondiale 1988, era il patto in caso di vittoria iridata, non li ha o non li vuole sborsare di tasca sua, lo sponsor 1988 non ci sta, perché già a fine stagione scorsa Fondriest era sfruttato dallo sponsor nuovo, che ovviamente non ci sta neppure lui. Controllare i nomi di chi era a Renaix e aspetta i cento milioni, seguire le prime gare, la guerra (o no) a Fondriest, per sapere se il debito non è stalo pagato (o sì). Cento milioni nel calcio sono la percentualolta di un mediatorino per un trasferimentuccio, ma nel ciclismo fanno effetto, come dovunque si pedala per andare avanti nella vita. BORBONE — Tante cose bellissime. Quella che sta finendo è stata la settimana in cui abbiamo visto la ricostruzione disegnata della decapitazione di Alfonso di Borbone sulla pista di Vail. Un quotidiano sportivo ha pubblicato il disegno, in prima pagina, della tragedia, pensiamo dopo rampogna al fotografo che non era lì a fissare l'attimo. Appare ritratto benissimo ilprincipe preso alla gola dal cavo d'acciaio, è iperrealismo. Diceva Albert Camus che il giornalista (e quindi, deduciamo, anche chi fa il disegno, il titolo, l'impaginazione) è lo storico dell'istante, ma l'istante ricostruito così è ancora cronaca, cioè per allineamento alla definizione di Camus embrione di sioria, oppure è mero esercizio sensazionalistico? Il tutto può però essere interpretato come un felice ritorno naif alle copertine della Domenica del Corriere, quelle di Walter Molino, e quindi come un'operazione voronoffiana, per farci ringiovanire. Forse il principe non è morto proprio così, ma quale visione è più credibile di quella, e quale intanto meno opprimente? Il disegno è una gran cosa, si può pensare che l'artista abbia messo qualcosa di suo, lapartecipazione all'immagine è intensa ma non tragica, abbiamo controllato la divisa sportiva del principe, solo una cintura di troppo, forse per confortare i lombi magnanimi.

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