Sacha: «Ma che dice Lobanowsky» di Bruno Bernardi

Sacha: «Ma che dice Lobanowsky» Nella guerra tattica del colonnello sovietico, Zavarov si allea con Zoff Sacha: «Ma che dice Lobanowsky» «La Juventus mi utilizza al meglio: forse il et si riferiva ad un mese e mezzo fa, quando ero in crisi, ora sono in condizione» - Martedì il bianconero gioca nell'Urss contro il Werder Brema a Roma TORINO — n colonnello Valeri Lobanowsky non ha trovato in Aleksandr Zavarov un alleato nella guerra tattica contro Dino Zoff. Secondo il et sovietico, l'allenatore bianconero non capisce Sacha e lo utilizza male nella Juventus. 'L'opinione di Lobanowsky non m'interessa e non intendo replicare: se volete saperne dì più rivolgetevi a Zavarov e fatevi spiegare i compiti che gli chiedo di svolgere nella Juventus», così, lapidario, Zoff ha liquidato la pratica Lobanowsky. E Zavarov. sulle prime un po' restio, ha poi accettato di affrontare l'argomento. -Non so perchè Lobanowsky abbia detto certe cose, a meno che si riferisse ad un mese e mezzo fa quando ero in crisi, fisicamente fuori forma, e non potevo spaziare a tutto campo», è la premessa. Poi aggiunge: 'Zoff mi utilizza nel miglior modo possibile. Il ruolo mi sta bene ed essendo cresciuto come condizione atletica posso offrire un rendimento superiore. Lunedì sarò a Roma, dove martedì giocherò nell'Urss contro il Werder Brema. Resterò fino a giovedì ed avrò l'opportunità dì parlare con Lobanowsky e chiarire tutto». La puntualizzazione non può che far piacere a Zoff, convinto che Zavarov, come Rui Barros, è essenzialmente una mezza punta, posizione che ha ricoperto anche in Nazionale. Ma qual è il vero Zavarov? L'abbiamo chiesto ad Alessandro Altobelli e a Gigi De Agostini che l'avevano affrontato nel giugno scorso nella fatale Stoccarda dove l'Italia venne inesorabilmen- Zoff e Zavarov non sono molto cote messa sotto dall'Armata Rossa nelle semifinali del campionato continentale. 'Agli europei era in stato di grazia, al massimo della condizione, e non c'è paragone con lo Zavarov attuale», dice «Spillo». E ricorda che, nello scontro diretto, fu proprio Zavarov (su un contrasto perso a metà campo da Altobelli, subentrato nella ripresa a Mancini) a servire l'assist del 2-0 di Protasov che mise definitivamente ko gli azzurri di Vicini. -In Germania, a Zavarov riuscivano delle giocate che, adesso, non fa al meglio non per la posizione strategica che occupa ma perché non è al "top": anche nella Juventus, all'inizio, mi aveva impressionato moltissimo e conti¬ ntenti delle idee di Lobanowsky nuo ad avere piena fiducia in luì», osserva Altobelli, uno che se ne intende e che sa apprezzare la classe di chi gioca al suo fianco. La lunga stagione senza vacanze, iniziatasi proprio un anno fa dopo il letargo invernale, ed i problemi di ambientamento, in un Paese occidentale dagli usi e costumi profondamente diversi dall'Urss, secondo Altobelli, sono le cause che hanno impedito a Zavarov di esprimersi, con continuità, all'altezza della sua fama di «Maradona dell'Ucraina». «E poi c'è la difficoltà di apprendere la nostra lingua: nel calcio è importante spiegarsi, in campo e fuori, e non sempre bastano i gesti; non appena questo ostacolo verrà supe¬ rato del tutto, Sacha ci potrà dare un grosso apporto di qualità e quantità», taglia corto Altobelli. Anche De Agostini, che a Stoccarda nel secondo tempo diede il cambio a Maldini con l'Italia in svantaggio di due reti, la pensa allo stesso modo. 'Nell'Urss, agli europei — osserva De Agostini —, Zavarov fu grandissimo dalla metà campo in sù, come mezza punta, l'uomo dell'ultimo passaggio per Protasov e Belanov: quella volta agi più avanti per l'assenza di Belanov e questo costrinse De Napoli a fare praticamente il terzino. Da noi gioca un po' più a tutto campo, ed è solo questione di tempo. Non è il primo straniero che ha qualche problema ad inserirsi in un ambiente nuovo. Quando sarà a suo agio e sorretto dalla forma migliore, farà vedere cosa vale». La Juventus si augura che Sacha inizi da domani al Comunale contro il Pescara di Galeone e Leo Junior. Zoff ha già anticipato che ripresenterà i tre stranieri: rientrerà Laudrup (che ha le valigie pronte, ma non per trasferirsi al PSV Endhoven, bensì per recarsi al capezzale di Tina che, a Copenaghen, sta per dargli il primo figlio) al posto di Mauro, guarito dalla distorsione alla caviglia ma, avendo intensificato la preparazione soltanto in questi ultimi giorni pronto per la panchina dove avrà illustri compagni come Cabrini e Brio. Zoff sembra intenzionato a far rientrare Bruno accanto a Favero, con De Agostini terzino d'attacco. Bruno Bernardi