Miliardari con gli assegni «truccati»

Miliardari con gli assegni «fruitali» Miliardari con gli assegni «fruitali» Arrestati 8 uomini ddipendenti di piccole ROMA — Sono diventati miliardari incassando soldi che non gli appartenevano. Il tutto con un trucco, e nemmeno tanto complicato, ma adesso sono finiti in carcere e gli inquirenti stanno pian piano smontando l'intera organizzazione. Assegni e contanti per un valore di circa tre miliardi di lire sono stati sequestrati dai carabinieri in una operazione sul territorio nazionale che ha portato all'arresto di otto persone, praticamente l'intera banda che gestiva l'«affaire». I carabinieri del reparto operativo di Roma hanno scoperto una organizzazione che «sottraeva» alla spedizione via posta assegni circolari e bancari e, tramite una rete di complici, provvedeva poi alla riscossione in tutta Italia. L'organizzazione si basava sulla connivenza di impiegati delle Poste e dipendenti di piccole banche di provincia, sul quali proseguono le indagini. Già in passato erano stati identificati alcuni dipendenti delle Poste che procuravano all'organizzazione interi stock di assegni provenienti dall'ufficio smistamento della stazione Termini o dall'ae- FERMATA D'AUTOBUS NEL GELO Spokane. Sugli Stati di Washington e dell'Idaho, all'Ovest degli Usa, si c abbattuta un'ondata di gelo, rafforzata da un vento che supera gli 80 chilometri all'ora. Diventa un'impresa anche aspettare l'autobus con 23 gradi sotto zero e spazzati dalle raffiche z o i/i z i o < A 'oro: avevano creato una rete in tutta Italia - L'organizzazione appoggiata da banche - Il capo era un disoccupato di Roma che viaggiava su una «ammiragl tazione, hanno stretto il sodalizio probabilmente in carcere. Ora sono stati arrestati per gli stessi reati, con l'aggiunta dell'associazione per delinquere e rischiano una condanna fino a 15 anni. Al vertice dell'organizzazione era Anacleto Di Ramo, 42 anni, abitante a Roma, nel quartiere tiburtino, con un tenore di vita altissimo per un disoccupato: Lancia Thema con radiotelefono, spostamenti in aereo da un pun- il tenente colonnello Roberto Conforti, comandante del reparto operativo di Roma—si trattava di assegni di pezzatura media: 3-5 milioni. La prassi dei "cambiatori" era quella di aprire un conto corrente da un milione, pochi giorni dopo versare una cifra più alta, normalmente 50 milioni, e subilo dopo prosciugare quasi interamente il conto». I componenti della banda, quasi tutti con precedenti per reati di truffa, falso, ricet¬ reoporto di Fiumicino. Per lo più si trattava di rimborsi delle tasse o di assegni inviati a società. In questa fase dell'indagine, obiettivo degli investigatori è stato il livello più alto, quello degli organizzatori, che acquistati al 10 per cento del valore nominale gli assegni, provvedevano poi alla loro ridistribuzione sul territorio nazionale, dopo aver contraffatto con procedimenti chimici il nominativo. •Normalmente — ha detto ed un sovrintendente. Improvvisamente si è lanciato contro la finestra frantumando i vetri e precipitando nel vuoto-. B Arrestato, si getta nel vuoto NAPOLI — Un tossicodipendente, Eduardo Candela, di 22 anni, si è lanciato da una finestra al secondo piano del commissariato di polizia del quartiere Montecalvario, nel centro antico di Napoli, dove era stato condotto dopo essere stato arrestato per uno scippo. Il govane è ricoverato in gravi condizioni nell'ospedale «Vecchio Pellegrini»: nella caduta ha riportato una ferita alla testa con sospetta lesione degli organi cerebrali. I sanitari si sono riservati la prognosi. Secondo la ricostruzione della polizia, Candela è stato arrestato nella tarda mattinata di ieri in via Toledo poco dopo aver strappato ad una studentessa gli orecchini. 'L'arrestato si trovava in una stanza del commissariato — ha detto il questore di Napoli, Antonio Barrel — con due agenti 9 Lite per il Telefono rosa ROMA — Il «Tribunale otto marzo», l'associazione che da dieci anni è impegnata in iniziative a sostegno delle donne, ha precisato in un comunicato che la dizione «Telefono rosa» (il numero telefonico istituito per raccogliere denunce di violenze alle donne) appartiene solo al «Tribunale 8 marzo». La precisazione fa seguito alla scoperta dell'esistenza di un altro -Telefono rosa» attivato dalla Federcasalinche. Di questa iniziativa si è avuta notizia l'altro giorno, perché ha avuto un ruolo centrale nel convincere una ragazza di 14 anni a denunciare il padre che la violentava. (Ansa) impiegati pubblici c ia» con radiotelefono to all'altro della penisola. Era lui che smistava gli assegni a sette «capi-zona» regionali: Carlo Pisanelli per la capitale, Antonio Giovanni Denaro, di Taranto, Giuseppe Agata di Nettuno, Aldo Angelo Bonometti di Brescia, Michele Zuccarino di Gorizia, Mario Roncalli per il Bergamasco e il Comasco, infine Nicola Kattari di Reggio Calabria. Il giro d'affari della banda era di decine di miliardi e pare che questi grossi «movimenti di denaro- abbiano anche qualche responsabilità sulla crescita dell'inflazione. •La collettività — ha detto il giudice Margerita Gerunda, che coordina le indagini — paga questo tipo di reati due volte, a livello del destinatario dell'assegno a livello individuale e attraverso il fondo interbancario a livello collettivo-. •Il legislatore — ha proseguito il magistrato — ha scello in pratica la depenalizzazione di questi reati, considerandoli di competenza pretorile, e spostando la punibilità più a monte. Per questo la maggior parte degli arrestati era già stata in prigione per gli stessi reati-. (Ansa)

Persone citate: Aldo Angelo Bonometti, Antonio Barrel, Antonio Giovanni Denaro, Carlo Pisanelli, Eduardo Candela, Giuseppe Agata, Mario Roncalli, Michele Zuccarino, Nettuno, Roberto Conforti