Gastaldi in dono

Gastaldi in dono DAI MAESTRI PITTORI ALLA FONDAZIONE DE FORNARIS Gastaldi in dono Andrea Gastaldi: «Addio tra Gesù e Maria» (1847) 1847 alla Promotrice; entrambe da poco ritrovate. Nel riesame internazionale di tutte le complesse sfaccettature dell'arte dell'800 prima delle rivoluzioni della seconda metà (mi basti qui ricordare il fondamentale recente volume di Rosenblum e Janson e l'ordinamento dei percorsi di primo e secondo livello al Musée d'Orsay), un'opera come questa trova ottima collocazione e pieno significato nella pittura religiosa neocinquecentesca fra Roma-Firenze e Parigi, che tocca anche la Torino di Biscarra, Gonin e Alienti. Si tratta dunque del robusto esordio, cinque anni prima di quei Vespri Siciliani che osano innovare veristicamente sulle orme di Arienti il ripetuto modello hayeziano e TORINO — Nella ricorrenza di lamentele, spesso giustificate, talora non prive di un qualche masochismo, su carenti e fatiscenti situazioni di istituti e iniziative pubbliche e private inerenti ai beni culturali di Torino e Piemonte, è quanto meno doveroso segnalare esempi opposti, quando ricorrono. E' certo il caso della donazione da parte degli «Antichi Maestri Pittori» di Gallino e Benappi alla Fondazione De Fomaris, e dunque alla Civica Galleria d'Arte Moderna, dell'Addio tra Gesù e Maria delI'«accademico», fra romanticismo e realismo, Andrea Gastaldi: variante in minor dimensione, e probabilmente prima versione, dell'opera prima presentata a 21 anni nel undici prima del celebrato e celebre Pietro Micca, del nipote materno di Giovanni Volpato, l'antiquario venditore a Carlo Alberto del nucleo fondamentale della collezione di disegni della Biblioteca Reale; che costituirà con l'emulo Gamba l'anello di congiunzione dell'insegnamento accademico all'Albertina fra la prima e seconda metà dell'800. Ma al di là dell'interesse e della qualità dell'opera, va ancor più rilevato, per quanto dicevo all'inizio, il significato di omaggio e riconoscimento da parte del mercato d'arte privato di una delle realtà più belle, più culturalmente attive fra le istituzioni pubbliche. La Fondazione De Fomaris presso la Galleria d'Arte Moderna è anche, caso felice nell'ambito pubblico dei beni culturali, ben dotata di mezzi: ma questa è ragione necessaria ma non sufficiente per ottenere i felicissimi risultati di incremento dal 1982 del patrimonio museale, fra acquisti e donazioni, illustrati dalla mostra del 1986-87. Certo prevale la contemporaneità, dai nuclei di Casorati, Morandi, Levi, Cremona ad opere fondamentali di Tancredi, Burri, Turcato, Ruggeri, Lo Savio, Pascali, Guardi, Penone, Zorio; ma anche l'800 ha contato acquisizioni di alto rilievo, Morbelli, la Saffo dello stesso Gastaldi, soprattutto il prezioso nucleo di Migliara già posseduto dal dignitario del Regno Sardo Pietro Baldassarre Ferrerò. Proprio a cura della Fondazione, per chiudere il cerchio, Allemandi ha testé pubblicato la densa, esaustiva monografia e catalogo dedicata a Gastaldi dalla direttrice della Galleria Rosanna Maggio Serra, perfettamente aggiornata sulle nuove prospettive di studio dell'800. Il n. 1 di catalogo è proprio il quadro dalla cui donazione sono partito. Marco Rosei

Luoghi citati: Firenze, Parigi, Piemonte, Roma, Torino