Il jet set battezza la Dallara

Otto soldati travolgono la Scavolini Priva di due titolari, l'Armata Rossa mette nei guai i pesaresi in Coppa Campioni La sconfitta interna pregiudica l'accesso alle finali - Deludenti gli americani, disastrose percentuali nel tiro da tre - Ai sovietici mancavano i pivot Goborov e Pankhrashkin Otto soldati travolgono la Scavolini PESARO — La Scavolini affoga in un bicchier d'acqua: in difesa si presenta con una zonetta 2-3 perforata per tutto il secondo tempo dai tiratori periferici dell'Armata, e cioè Tarakanov. Miglinieks e Bereznoj. In attacco la formazione pesarese ne combina di tutti i colori: completa mente assente nel tiro da fuori la squadra di Bianchini si affida ad avventure sotto canestro e si ritrova alla fine della gara inondata da una marea di fischi da un pubblico che ha incominciato a sfollare il Palasport di Pesaro con circa un minuto d'anticipo dalla conclusione. Ora per gli uomini di Bianchini tutto quanto diventa problematico in questo girone di ritorno della Coppa dei Campioni. Le speranze di poter riuscire a compiere qualche passo avanti attraverso quelli falsi delle altre formazioni impegnate alla ricerca del terzo e quarto posto vanno così sfumando. La formazione campione d'Italia ha trovato grossissime difficoltà e non ha mai avuto una reazione sufficiente per poter mettere in crisi un'Armata che Serghej Belov è riuscito ad equilibrare nonostante l'assenza del suo centro Goborov e di Pankhrashkin. L'eroe di Monaco fin dai primi minuti ha fatto ruotare tutti quanti i suoi uomini dosando cosi le energie di una squadra che ha raggiunto Pesaro con soli otto elementi. Nella Scavolini sono state clamorose le "assenze» di Dr»w e Daye. cioè della coppia degli americani. Magnifico è stato limitato all'interno dell'area dei tre secondi cosi come Costa. Un notevole apporto la squadra pesarese l'ha avuto dal suo sesto uomo, e cioè da Zampolìni, autore di un perentorio secondo tempo che comunque non è bastato alla formazione pesarese per mettere in discussione questa partita. L'Armata è partita in vantaggio fin dai primi minuti, cinque-sei punti che ha mantenuto fino alla fine del primo tempo. Poi nella ripresa i pesaresi hanno avuto una fiammata in velocità, l'unica di tutto rincontro, ed hanno riagganciato, esattamente al quinto, l'Armata Rossa sulla sequenza di 48 pari. Ma è stato un attimo. Subito dopo l'Armata, sospinta da Tarakanov che ha completamente crivellato la zonetta 2-3 della formazione di Bianchini, ha ripreso nuovamente il largo arrivando a conquistare fino a 11 lunghezze di vantaggio. Nel primo tempo la formazione pesarese si è ritrovata completamente sbalestrata in difesa per una performance d'attacco davvero incredibile di Bereznoj, autore di un 3 su 3 dalla lunga distanza e sempre estremamente preciso e puntuale. Diciannove punti per lui, una spada nella difesa pesarese. Negli ultimi cinque minuti di gara Bianchini ha tentato il tutto per tutto mandando in campo Minelli con un pressing disperato. Troppe palle perse però hanno consentito a Gorin e Popov in un paio di occasioni di andare a depositare il pallone nel canestro pesarese in completa solitudine. La Scavolini ha dato l'impressione abbastanza netta di attraversare un delicato momento anche perché frastornata da una discussione che ormai sta dividendo Pesaro: e cioè l'apporto di Drew in questa formazione. Quest o perché la squadra pesarese non riesce più a giocare in velocità, e non riesce più a mettere la quarta marcia, e cioè ad ingranare in velocita, caratteristica questa che l'aveva portata lo scorso anno allo scudetto con Cook. m. g.

Persone citate: Bianchini, Cook, Gorin, Minelli, Popov, Serghej Belov

Luoghi citati: Italia, Monaco, Pesaro