Amburgo fa votare gli stranieri di Alfredo Venturi

Amburgo fa votare gli stranieri Quasi una risposta ai malumori xenofobi di Berlino: ma i democristiani sono contrari Amburgo fa votare gli stranieri Il provvedimento, voluto da socialdemocratici e liberali, è stato appoggiato dalla sinistra ecologista e alternativa - Il ministro federale dell'Interno Zimmerman (Cdu): «E' incostituzionale, presenterò ricorso» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Mentre a Berlino fa breccia la predicazione anti-stranieri dell'estrema destra, Amburgo offre alla riflessione dei tedeschi un modello diametralmente opposto. Il parlamento della città anseatica ha votato in prima lettura l'estensione ai cittadini stranieri, che risiedano da almeno otto anni nella Repubblica Federale, del diritto di voto al livello comunale. Questo provvedimento fortemente innovativo è stato voluto dalla maggioranza amburghese, socialdemocratici e liberali, cui si sono aggiunti i voti della sinistra ecologista e alternativa. Contrari i democristiani, che parlano di misura anticostituzionle. Friedrich Zimmermann, il cristiano-sociale bavarese che occupa la carica di ministro federale dell'Interno, preannuncia infatti un ricorso per incostituzionalità. I conservatori fanno riferimento a quel punto della Legge fondamentale in cui si dice che 'la sovranità emana dal popolo-. Secondo una interpretazione restrittiva, questa formula limita ogni diritto di voto ai titolari della cittadinanza tedesca. La sinistra contrappone un argomento abbastanza ovvio: nei consigli comunali e di circoscrizione non sono in ballo problemi connessi con la sovranità nazionale. Inoltre c'è una direttiva Cee che raccomanda di far votare alle comunali almeno gli stranieri europei. La decisione amburghese viene a coincidere con l'eco suscitata dal successo dei repubblicani a Berlino: e questo naturalmente ne drammatizza il senso. Infatti i due partiti cristiani, Cdu e Csu, impauriti dalla concorrenza di Franz Schoenhuber, mostrano chiara l'intenzione di non lasciargli il monopolio dei sordi risentimenti xenofobici latenti nelle frange più conservatrici della società tedesca. E così il ruolo tradizionale della sinistra come avanguardia in materia di diritti civili ne esce dialetticamente amplificato. Si è registrata inoltre a Amburgo, su questo tema, una convergenza imbarazzante per il partito di Kohl. All'alleanza fra la forza principale di opposizione a livello federale, l'Spd, e i liberali che a Bonn sono partito di governo, si è infatti aggiunto l'apporto dei verdi e degli alternativi di sinistra, che nella città anseatica fanno lista comune. Questo fronte rappresenta un segnale allarmante per la Cdu, nel momento in cui il successo dei repubblicani la pone davanti a un arduo problema politico. C'è infatti chi sollecita uno spostamento verso destra per recuperare i voti in libera uscita verso i repubblicani. Ma se questo avviene, l'unione cristiano-democratica rischia di compromettere le relazioni con gli alleati liberali, che del resto non sono mai state facili. Di fatto questo processo è già cominciato. Mentre Kohl commentando il voto berlinese ha detto che la questione dei rapporti fra tedeschi e immigrati ricava 'una urgenza nuova- da quei risultati, il presidente liberale, Otto Lambsdorff, difendendo la tradizione umanitaria del suo partito, dice che la generosa politica tedesca di accoglienza dei rifugiati politici non deve mutare. Per mutarla, del resto, bisognerebbe modificare la costituzione, e per fare questo occorrerebbe una impossibile maggioranza dei due terzi del Bundestag. Nell'88 sono stati più di centomila gli stranier. che sono entrati nella Repubblica federale chiedendo asilo. Il problema si salda con quello più generale degli immigrati, che sono in Germania più di quattro milioni. La questione dei diritti elettorali riguarda una buona parte di costoro. Proposte per allargare quei diritti agli stranieri giacciono infatti in molti Laender a maggioranza di sinistra. Nello Schleswig-Holstein una decisione sarà presa a metà febbraio. Il diritto di voto per le elezioni comunali sarà concesso, per ora, soltanto ai cittadini di quei Paesi in cui vigono norme analoghe a favore dei tedeschi che vi risiedono. Quei Paesi sono l'Olanda, la Danimarca, l'Irlanda, la Svezia, la Norvegia e la Svizzera. Il tempo minimo di residenza richiesto per votare sarà di cinque anni. Alfredo Venturi

Persone citate: Franz Schoenhuber, Friedrich Zimmermann, Holstein, Kohl, Zimmerman