Botha si ritira a metà

Botha si ritira a metà Lascia la guida del partito nazionalista ma rimane capo dello Stato Botha si ritira a metà Sarà sostituito dal ministro dell'Educazione De Klerk - Per la prima volta in Sud Africa il Presidente e il leader della maggioranza non sono la stessa persona CAPE TC VN — Il presidente sudafricano Pieter W. Botha, colpito un paio di settimane fa da una leggera emorragia cerebrale, si è dimesso ieri da capo del partito nazionalista (al potere in Sud Africa da oltre 40 anni) pur rimanendo, almeno per il momento, capo dello Stato. Il partito ha eletto come successore di Botha l'attuale ministro dell'Educazione e capo dei nazionalisti nella provincia agricolo-mineraria del Transvaal, Frederick W. De Klerk, da molti già indicato come il più probabile successore di Botha alla guida del Sud Africa in uno dei momenti più delicati e difficili nella storia del Paese. Tradizionalmente è presidente esecutivo il capo del partito di maggioranza. Botha ha confermato che non si dimetterà dalla carica di presidente della Repubblica. Nella sua lettera di dimissioni da capo del partito nazionalista, ha pre¬ cisato di ritenere che le cariche di capo dello Stato e leader del partito debbano essere separate. Botha ha chiesto che il ruolo di massimo dirigente del partito sia ricoperto da qualche altro esponente politico, in modo che «io possa continuare come presidente della Repubblica. In tal modo questa carica diviene una forza unificatrice in Sudafrica-, ha detto Botha. Le dimissioni di P. W. Botha, 74 anni, da capo del partito nazionalista, sono state annunciate durante una riunione dei parlamentari che ha preceduto l'apertura ufficiale del Parlamento tricamerale fissata per oggi. La maggior parte degli osservatori ritiene che i nazionalisti, eleggendo subito De Klerk alla guida del partito, abbiano compiuto un'ottima mossa politica per evitare una-lotta di successionea Botha per la carica di capo dello Stato, una lotta che avrebbe potuto avere con¬ seguenze difficili per la leadership di Pretoria. De Klerk è stato eletto con soli otto voti di maggioranza dopo tre ore di votazioni da parte dell'assemblea parlamentare. L'attuale ministro delle Finanze Barend Du Plessis (considerato un giovane rampante all'interno del partito) è stato sconfitto con lieve margine. Nelle prime votazioni, i parlamentari nazionalisti avevano votato anche i nomi del ministro degli Esteri Roelof «Pik» Botha e quello dell'attuale presidente ad interim e ministro dello Sviluppo Costituzionale Chris Heunys. Secondo fonti qualificate il nome di Pik Botha, il principale artefice della politica di distensione con i Paesi africani vicini e dell'accordo di pace con Angola e Cuba che porterà all'indipendenza della Namibia, è caduto dopo la prima votazione. Negli ambienti politici sudafricani ha destato scalpore il fat»o che sia stato passato completamente sotto silenzio, nella votazione per la leadership del partito nazionalista, il nome del ministro Gerrit Vilijoen, considerato come uno degli eredi di P. W. Botha. oltre a De Klerk. Tra i candidati non c'era il ministro della Difesa generale Magnus Malan. cosa che è apparsa a molti come una precisa scelta per non -cadere in qualche tronfilo politico-. Se P. W. Botha dovesse rimanere capo dello Stato senza essere capo del suo partito sarebbe un precedente unico nella storia politica sudafricana. Inoltre, stando a un progetto caro a Botha, cioè quello di ristabilire la carica di primo ministro per alleviare il peso dei problemi amministrativi sulle spalle del presidente esecutivo, i circoli politici sudafricani fanno il nome dell'attuale ministro della Giustizia Kobie Coetsee. un -amico fidato- del nuovo capo del partito, De Klerk. (Ansa)

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