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Folla all'Accademia: vergogna per Sacharov Duemila persone manifestano a Mosca contro l'esclusione del fisico dalle liste elettorali degli scienziati Folla all'Accademia: vergogna per Sacharov C'era anche il Premio Nobel - La polizia non interviene - Fischi e slogan: «Si bocciano gli studiosi sostenitori della perestrojka» - «Vogliamo le dimissioni dei ventitré che avete scelto» - La Tass: «Le richieste dei dimostranti saranno esaminate» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — "Comportamento amorale-, "Dimissioni-, "Vergogna-. Per un'ora, ieri pomeriggio, oltre duemila persone hanno scandito slogan e levato cartelli davanti all'Accademia deDe Scienze dell'Urss, nel cuore di Mosca: in favore di Andrei Sacharov e contro i vertici dell'Accademia. Era la prima manifestazione del genere, ma è stata soprattutto una sfida alla massima istituzione culturale del Paese, che il mese scorso ha bocciato la candidatura al nuovo Parlamento dell'Urss di Sacharov e di altri scienziati, tutti uomini di ottima fama e in gran sintonia con la perestrojka. La manifestazione era stata autorizzata dal municipio, non ci sono stati incidenti e la polizia si è tenuta a distanza, senza mai entrare nel giardino dell'Accademia, affacciato sul Leninski Prospekt. Ma la città ha vissuto un altro straordinario episodio di questa stagione in¬ quieta. E' cominciato all'una, quando la folla si è ammassata davanti all'ingresso principale dell'Accademia e un piccolo gruppo di studiosi è salito sui gradini, davanti al microfono. Uno dopo l'altro, gli animatori della protesta hanno presentato le loro mozioni in favore di Sacharov e contro la sua esclusione dal Parlamento. Sono state approvate da tutti, per alzata di mano, anche quelle più radicali nella protesta. Quella del "Gruppo di iniziativa-, per esempio, che invitava l'opinione pubblica a esprimere "delusione e preoccupazione perchè il rifiuto dei veri scienziati sostenitori della perestrojka non è casuale-. Quella degli scienziati spaziali, che hanno denunciato il "Comportamento amorale- della presidenza dell'Accademia. Quella in forma di appello ai ventitré candidati scelti dall'assemblea, il mese scorso, perché si dimettano: «I vostri nomi-. diceva, "Sono associati ormai dalla gente all'anti-democrazia-. O quella che invitava a fondare una nuova associazione scientifica, a fianco e in polemica con l'Accademia. C'era anche lui, Sacharov, ma non è mai intervenuto, neanche quando la gente applaudiva al suo nome o a chi chiedeva le dimissioni del vertice. Dal suo ufficio affacciato al giardino, il Presidente Guri Marciuk, che martedì "esaminerà- le richieste dei dimostranti, assicurava in serata la Tass, ha certo sentito quegli applausi e quei fischi: anche quelli rivolti a uno dei suoi vice, il giurista Vladimir Kudriavtsev, che aveva presieduto la riunione del 18 gennaio, quella dell'esclusione di Sacharov. Anche quelli rivolti a un altro rappresentante della direzione, che ha cercato di salvare le apparenze: l'Accademia, ha spiegato, aveva a disposizione trenta seggi ma ha rinunciato a dieci in favore di asso¬ ciazioni scientifiche minori. Dunque, i ventitré candidati scelti sono superiori ai seggi, e la scelta definitiva all'assemblea, a fine marzo, sarà un esempio di democrazia. Pur bocciato dall'Accademia, Andrei Sacharov è stato votato al'unanimità da un quartiere di Mosca ed è candidato, anche se in via provvisoria soltanto, perché il suo nome dovrà venire confermato dalle assemblee di circoscrizione entro la fine del mese. Ma la polemica esplosa intorno al suo nome, come mostra la manifestazione di ieri, è andata al di là del suo caso, pur delicatissimo e simbolico nel paesaggio politico dell'Urss di oggi. E' diventata un fatto politico dai contorni molteplici. Ha investito la legittimità di un gruppo dirigente, quello dell'Accademia, dominato ancora dai metodi e dai pregiudizi della burocrazia. A questo vertice, ieri, è arrivata una fragorosa risposta "dal basso-. e. n.