«Assassino» che attacca chi invade il suo regno

«Assassino» che attacca chi invade il suo regno Lo squalo bianco, raro nei nostri mari «Assassino» che attacca chi invade il suo regno Lo squalo bianco (Carcharodon carcharias) è una specie cosmopolita che abita tutti i mari delle zone temperate, tropicali e subtropicali. Nel Mediterraneo compare assai di rado, probabilmente seguendo la scia delle navi che attraversano lo Stretto dì Gibilterra o il Canale di Suez. Lungo intorno ai sei metri — ma si conoscono esemplari che raggiungono i 9 e perfino i 12 metri — è il più «cattivo» della famiglia. A lui si attribuiscono la maggior parte degli attacchi all'uomo. Secondo le statistiche, ci sarebbero ogni anno da parte degli squali un centinaio di aggressioni a esseri umani, di cui una trentina mortali. Ma non è facile stabilire di quale specie si tratti. Le più malfamate sono accanto allo squalo bianco, lo squalo tigre (Galeocerdo cuvieri), la verdesca o squalo azzurro (Prionace glauca), il pesce martello maggiore (Sphyrna mokkaran), il cagnaccio (Carcharias ferox). Ma le acque più infestate dagli squali «divoratori di uomini- sono soprattutto le acque australiane, quelle del Sud Africa e quelle della costa americana sul Pacifico. Da noi, nel Mediterraneo gli attacchi all'uomo sono del tutto eccezionali. L'ultimo di cui si ha memoria è quello successo 27 anni fa nelle acque del Circeo. Eppure quando nuotiamo in mare non abbiamo idea di quanti squali incrocino sotto di noi o poco più a largo. Sono una trentina le specie comuni nel Mare Nostrum, per la maggior parte del tutto inoffensive. Centinaia di gattucci, di palombi e anche di smerigli e di verdesche finiscono nelle reti dei pescatori e le loro carni vengono spesso spacciate per tonno o pescespada. Senza parlare della pelle, che si utilizza industrialmente per farne cuoio o abrasivi. Ma, tornando allo squalo bianco, ospite eccezionale dei nostri mari, indubbiamente si tratta della specie più vorace. A quanto ci risulta però è molto raro che aggredisca l'uomo con l'intenzione di mangiarlo. Spesso succede che lo squalo scambi la tuta dì neoprene di un subacqueo per la lucente pelle di una foca. In tal caso può darsi che l'assaggi con un morso, non lo trovi di suo gusto e la sputi fuori. L'infelice però ci rimette magari un arto e può morire dissanguato. Oppure succede che l'uomo venga aggredito perché ha invaso inconsapevolmente il terriiorio dello squalo. Isabella Lattes Coiftnann

Persone citate: Isabella Lattes

Luoghi citati: Gibilterra, Sud Africa, Suez