Fantacronache

Voci nella nebbia Fantacronache di Stefano Reggiani Voci nella nebbia Venerdì 27' lunedì 30, paesaggio dopo la battaglia —. «Scusi, nulo bene per Milano?». «Alla prima cantonata guardi la via, non si vede nulla con questa nebbia. Ma lei, chi è?». «Sono l'illitteri, il sindaco di Milano-. «Mi pareva, l'ho capito dal fatto che andava alla cieca. S'è comportato benissimo nel denunciare l'inquinamento, peccato che si sia deciso solo ora». «Se non ora, quando?-. «Sa cosa dicono? Che ha parlato ora. perché finalmente la politica le ha scucito la bocca. Che è nella strategia del psi gettarsi sulle grandi questioni irrisolte. Domani di inquinamento non si parlerà più-. «Scherziamo? Le sembro il tipo capace di un ragionamento così complicato? Mi guardi bene, nebbia permettendo. Appena ho avuto i primi campioni, li ho portati in laboratorio, volevo essere sicuro che non contenessero alcuna percentuale politica». «Ebbene?». «Un fondo di sinistrismo generico, inferiore ai limiti fissati dalla Cee e un po' di convenienza socialista, tre parti per un litro, il minimo che c'è in ogni acqua potabile, un briciolo di opposizione dall'interno, rilevabile come residuo secco». «Ma, allora, è vero. Quella nebbia, così cara ai poeti, è solo intollerabile smog, gonfio di anidride solforosa...». « Puro veleno, le sto dicendo. Bisognerà adottare misure drastiche, non bastano i gesti a sensazione che durano un giorno». «Sì, corriamo ai ripari. Quando partirà il piano?». -Dopo il congresso de». (Le voci si perdono nella nebbia). Martedì 31, tre biglietti per la Rivoluzione —. Raccontano che quando nacque il leader dell'opposizione, ia fata Girondina bene augurante fece i! dono di tre ne- pole. Libertà, Uguaglianza, Fratellanza. Se ne avesse vuto bisogno per superare un ostacolo, il piccolo avrebbe potuto addentare una dele tre nespole. Passarono gli anni, il futuro leader crebbe orte e fioro, delle tre nespole non si parlò più. Solo di recente, trovandosi di fronte a una difficoltà (era in mezzo al guado), l'ex bambino pensò a quei cari frutti. Trovò in solaio, orribilmente avvizzita, la Fratellanza, stentò a riconoscere la Libertà sot'.o la scorza rugosa, ma nessuna traccia dell'Uguaglianza. Si doleva, mettendo tutto a soqquadro: «Ohimè, che mi basterebbe solo un osso, per fare il seme». Non servì a nulla, ancora oggi quella nespola è introvabile, il leader batte ludi i mercati rionali. Inutilmente. Seconda versione della favola rivoluzionaria francese (ricorre il centenario). Quando si trattò di scendere in piazza, occorreva uno slogan. La fata Giacobina propose una scritta che s'era appuntata per far dormire il nipote, Libertà Uguaglianza Fratellanza. Saint-Just si oppose: «Nessuno ci crederà». La fata garanti che almeno la Libertà e la Fratellanza le aveva incontrate, due su tre era già molto. Si convinsero, ma fecero un patto: non le avrebbero mostrate (venivano invitati da molte parti) se non insieme. Le tengono ancora nascoste. Mercoledì 1, dialogo in un ufficio postale —. Un signore si avvicina a un altro signore che sta ridendo. Signore che sta ridendo: «Uh!Ah, ah, ali, ah....'». Altro signore: «Sipuò sapere cosa c'è da ridere? Non mi pare il luogo». Signore che sta ridendo: «Uh, ah, scusatemi, ho avuto un attacco di fon tire leggendo le raccomandazioni di questa lettera che accompagnava il regalo di un amico. Leggete pure...». Altro signore: «C'è scritto: rispondimi a stretto giro di posta. E' una vecchia formula». Signore che sta ridendo: «A stretto giro di posta? Ah, uh, uh, ah, ah...». Altro signore: «E allora? Beh, effettivamente. Ah, ih, ih, ih». Giovedì 2, nuove sensazioni —. Si sentiva leggero come un sospiro a Milano. Tossicoloso come la Madonnina del Duomo. Manzoniano come il cielo di Lombardia «così bello quando è bello, così inquinato quando è inquinato». Oppure: come chi lava i panni in Arno (dallo smog). Insinuante come un litro di atrazina. Voglioso di carezze come Longo con Craxi.- Perplesso come un tifoso della Juve. Disorientato come il corpino di Serena Grandi. Oberato di corrispondenza come Donat-Cattin. Tranquillo come Forlani nel suo igloo.

Persone citate: Craxi, Donat-cattin, Forlani, Giacobina, Longo, Serena Grandi, Stefano Reggiani

Luoghi citati: Lombardia, Milano