Rossella Falk: «Com'è tenera la mia Douffet» di Fulvia Caprara
Rossella Folk: «Com'è tenera la mia Douffet» L'attrice parla della commedia «Amanda Amarancia» in scena all'Eliseo con la regia di Antonio Calenda Rossella Folk: «Com'è tenera la mia Douffet» Dice: «Vorrei che il pubblico capisse lo sforzo da me compiuto per rendere appieno il significato del testo inglese che io stessa ho tradotto» - La storia dell'insolita guida - Le sono accanto una bravissima Marina Confatone e ['«avvocato» Luigi Pistilli • Fra il pubblico moltissimi attori ROMA — Ai piedi della scalinata di un tetro castello inglese Amanda Douffet, una svagata signora sui cinquanta, intesse affascinanti Tavole di sfondo storico: principesse bellissime condannate alla deformità, regnanti crudeli puniti dalla sorte, incoronazioni, sventure, condanne ed esecuzioni. □ pubblico di visitatori segue affascinato i racconti, ma c'è anche qualcuno che protesta, che ricorda puntigliosamente all'insolita guida 1 limiti della realtà storica. Sono le scene di apertura di Amanda Amaranda, testo di Peter Shaffer, presentato l'altra sera con successo al teatro Eliseo con la regia di Antonio Calenda e con Rossella Falk, nel ruolo della guida Anianda e Marina Confatone in Quello della legnosa ispettrice Lotte Schoen. E' una storia di donne, una storia molto inglese di signore sole un po' avanti negli anni, autonome e indipendenti nella vita sociale, ma bisognose di affetti e confronti in quella interiore. Costruita da Shaffer apposta per un'attrice stupenda come Maggie Smith, la commedia, personalmente tradotta dalla Falk e poi reinterpretata sia nella regia che nelle scene di Nicola Rubertelli e nei costumi di Ambra Danon è diventata nella versione italiana *più dolce, più tenera, più attenta all'analisi dei due personaggi*. 'Vorrei che il pubblico capisse lo sforzo compiuto sul testo — dice la Falk, che se ne è innammorata, dopo averlo visto In scena a Londra — la mia è un 'interpretazione particolare che non somiglia a nessuna delle precedenti e che non è neanche lontanamente paragonabile a quella di Maggie Smith. Non mi sono mai posta il problema di imitare qualcuno, non ne sono capace, non saprei da dove cominciare*. Accanto alla Falk mattatrice recita una Confatone contenuta, come sempre bravissima, anche se relegata nel ruolo ingrato della spalla: •Dopo tanto teatro di ricer¬ ca, dopo tanto approfondimento e tanti problemi, forse troppi in relazione alle richieste del pubblico, ho accettato questa parte che per me rappresenta il ritomo a un genere di teatralità più immediato. Quello attento all'esteiica, alla risata del pubblici, agli applausi. All'inizio mi sentivo un po' a disagio e forse non ero completamente convinta della possibilità di portare in Italia una commedia così marcatamente inglese. Poi, il successo delle prime rappresentazioni, a Bologna, Modena, Carpi, Novara, e il lavoro quotidiano sul mio personaggio, mi hanno dato più tranquillità*. Così la rigida burocrate Lotte Schoen, con 1 suoi tailleur severi in tinte classiche e con quei capelli a caschetto color rame (Importantissimi nel processo di trasformazione),strappa applausi quando conquista la libertà, vuota il sacco delle aspirazioni mancate, esprìme il suo amore per il bello, e capisce a fondo il valore della fantasia, capace di riempire *ciò che i fatti lasciano vuoto». A seguire la prova delle due attrici e quella dell'unico attore, Luigi Pistilli, un avvocato buffamente coinvolto dalla carica emotiva delle due singolari signore, c'era mar- tedi sera il classico pubblico scintillante delle prime romane: da Pupella Maggio a Nino Manfredi, da Peppino Patroni Griffi ad Antonello Falqui, da Simona Marchini a Luciano de Crescenzo, dalle gemelle Kessler a Franco Nero. E poi ancora Lucrezia Lante Della Rovere, Mia Acquarone. Rocco Barocco, Gianni Battistonl. Nel finale, dopo gli applausi, gran fila ai camerini per salutare le interpreti: Rossella Falk letteralmente sommersa dalle composizioni di fiori e Marina Confatone, in vestaglia a quadri, che ha ricevuto con affetto particolare l'abbraccio caloroso dell'amica di sempre Marisa Laurito. Amanda Amaranda resterà nella capitale fino alla fine di febbraio, poi andrà a Catania, a Napoli e per tutto il mese di aprile sarà in cartellone a Milano. Alcune date cancellate a causa della malattia della Falk, saranno riprese fino alla metà di maggio in giro per l'Italia. Fulvia Caprara Rossella Falk (a destra). Marina Confatone e Luigi Pistilli
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