Ferrara: «Da febbraio, tutti i giorni con me»

Ferrara: «Da febbraio, tutti i giorni con me» Il divo-giornalista parla di «Radio Londra», striscia d'attualità su Canale 5: «guardando il pubblico negli occhi» Ferrara: «Da febbraio, tutti i giorni con me» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Giuliano Ferrara, giornalista professionista da pochi giorni entrato nel parco divi di Berlusconi con un contratto triennale di sei miliardi, ha fissato il suo esordio su Canale 5 per la metà di febbraio, con una strisca quotidiana di scarsi dieci minuti intitolata Radio Londra, in onda intorno alle 20,30 oppure alle 22,30: la decisione non è stata ancora presa. Dice: -Lo farò nel mio stile: guardando il pubblico negli occhi, senza paura di esprimere opinioni, convinto che la nettezza giovi al dibattilo». Primo teledivo nella storia della guerra tra Rai e Berlusconi ad aver lasciato «in corso d'opera» l'emittente per la quale stava lavorando per trasferirsi alla nuova con armi, bagagli e programmi, Ferrara giustifica questo che ad occhi esterni può apparire da un lato un tradimento e dall'altro una leggerezza dell'ufficio contratti della Rai. •Mi dispiace per il lavoro già fatto ma io avevo avvertito Raiuue che mi sembrava imprudente avviare subito la preparazione dei miei nuovi programmi». E la scena che l'architetto Garbuglia aveva già realizzato per lo studio di Ferrara che fine farà? Risposta: -La cosa migliore sarebbe un trasferimento. Altrimenti può esser reinventata o riadattata. Era davvero bella, ma resta una citazione suggestiva, non indispensabile». E «Il professore •? Dove andrà «ri professore», programma di storia popolar spettacolare per il quale Ferrara aveva girato perfino degli spot di lancio? Anche «n professore», megaprogetto di Raidue che avrebbe dovuto avere una sua versione in cassette da distribuire nelle scuole, se ne va su Canale 5 in veste rivista per le interruzioni pubbliciarìe. 'Potrebbe essere un rotocalco di prima serata — azzarda — che riadatterà le ipotesi pensate per 'Il professore'. L'idea è quella di parlar di storia in maltiera non polverosa». Come ogni buon neofita anche Giuliano Ferrara si dichiara soddisfattissimo di essere entrato nella grande famiglia Fininvest. Gli piace l'idea di poter andare a lavorare per il futuro telegiornale in diretta di Berlusconi: 'Il 50 per cento della mia scelta è legalo alla possibilità di collaborare all'ideazione di un tg in diretta per il quale è giusto dar battaglia in nome della libertà d'espressione». Non sospetta ostruzionismi interni, veti incrociati dei manager, malumori da parte della redazione di «Dentro la notizia» scavalcata da una presenza ingombrante e illustre come la sua: 'Intanto bi¬ sogna dire che "Dentro la notizia" è slato spesso attaccato ingiustamente e che in Italia dove si fanno oliimi telegiornali non c'è da inventare l'acqua calda. Comunque non temo difficoltà nel rapporto con i giornalisti dell'azienda: domani vado a pranzo con il direttore e amico Damato». Non gli fa paura il martellamento implacabile degli spot: «Aft pare un gioco affascinante: ciò che per l'Italia è nuovo, in tutto il mondo fa parte della logica industriale. Cinema e tv hanno bisogno della pubblicità. E poi, lo dimostra Maurizio Costanzo, chi fa televisione ad alto livello ha sempre vinto la sfida degli spot». Neanche sulla sua collaborazione con Mondadori, attraverso Storia illustrata ed Epoca, secondo lui ci sono nuvole: 'Questa parte del mio lavoro è indipendente da quello televisivo».

Persone citate: Berlusconi, Damato, Garbuglia, Giuliano Ferrara, Maurizio Costanzo, Mondadori

Luoghi citati: Ferrara, Italia, Londra, Roma