Dramma a Vail, muore Don Alfonso
Dramma a Vail, muore Don Alfonso Tragico incidente al principe di Borbone sulla pista dei campionati del mondo Dramma a Vail, muore Don Alfonso Dirigente della Federazione internazionale di sci, era cugino di re Juan Carlos e pretendente al trono di Francia - Aveva sposato una nipote di Franco da cui si era separato - Nell'84 un figlio morì in un incidente automobilistico, tornava da una stazione sciistica - Imbarazzo e sgomento tra gli organizzatori che hanno atteso due ore prima di dare la notizia NOSTRO SERVIZIO Lo sci era la sua grande passione fin dagli anni dell'università; una passione a cui era legata la tragedia che ne aveva segnato la vita e che ieri a Vali ne ha causato la morte. Alfonso di Borbone, duca di Cadice e di Anjou, pretendente al trono di Francia, il 5 febbraio dell'84 stava tornando in auto a Madrid da una stazione sciistica dei Pirenei. Con lui viaggiavano i due figli: forse un attimo di disattenzione, uno stop saltato e 10 scontro terribile con un autocarro. Francisco, 11 anni, il primogenito mori, il fratello Luis restò a lungo in ospedale tra la vita e la morte. Alfonso era nato a Roma nel 1936, figlio del duca di Segovia e di una nobile italiana, Emanuela Ruspoli (a battezzarlo fu il cardinale Pacelli, il futuro Pio Dodicesimo). In Spagna infuriava la guerra civile, le truppe di Franco e di Mussolini stavano tentando di liquidare la Repubblica. Per i Borbone riconquistare 11 trono era ancora un sogno proibito. P. r il padre di Alfonso neppt re questo; a causa del matri.iionio morganatico si era infatti autoescluso dalla successione. Eppure Alfonso sembrò per un attimo sul punto di sottrarre la corona proprio al cugino Juan Carlos, l'altro nipote di Alfonso tredicesimo, il protagonista dell'unica restaurazione monarchica nell'Europa del dopoguerra. Nel 1972 sposò infatti Maria Del Carmen Marynez-Bordiu, ni- potè del dittatore Franco. In una Madrid che spiava inquieta le mosse del Generalissimo per scoprire come il grande vecchio stesse preparando la successione, corsero subito voci e sospetti. Si disse che l'uomo che regnava sulla Spagna dal 1938 per sottrarla all'abbraccio «corruttore» del mondo moderno aveva deciso di togliere la corona dal capo di Juan Carlos per darla al cugino. Regista di questa operazione dinastica «in famiglia» sarebbe stata la moglie di Franco, Carmen Polo, che aveva scelto questo nobile schivo e colto, studente modello in economia e scienze politiche in Italia e in Svizzera, per dare un trono alla nipote prediletta. Si sarebbe così conclusa, in stile napoleonico, l'ascesa sociale della famiglia dell'ex generale ribelle. Ma furono soltanto voci, subito dimenticate nel vortice della nuova Spagna chr; Juan Carlos con polso fermo conduceva alla democrazia. E Alfonso infatti tornò subito nell'ombra dedicandosi al suo incarico di presidente dell'istituto di cultura spagnola, prestigioso ma senza rilievo politico. Anche il matrimonio si rivelò ben presto un fallimento: dopo sette anni i due decisero di separarsi e nell'86 la Sacra Rota annullò il matrimonio. La nipote di Franco nel frattempo si è sposata civilmente con un antiquario francese. Alfonso sembrava condannato al ruolo un po' patetico di pretendente senza speranza, tra contese cavalleresche e puntigli dinastici che interessavano più la cronaca rosa che la politica. Sosteneva infatti di essere discendente diretto della dinastia capetingia e quindi primo pretendente al trono di Francia: una pretesa che in altri tempi avrebbe provocato una guerra europea o almeno un duello, e che invece finì banalmente in tribunale tra citazioni in moderna carta bollata e antiche pergamene addotte come prova. Enrico di Orleans, conte di Clermont, lo aveva infatti querelato per uso indebito del titolo di duca di Anjou e molti esponenti della casa dei Borbone testimoniarono a suo danno. Anche la Francia, che pure nel celebrare l'anniversario della Rivoluzione sembra scoprirsi più vicina a Luigi Sedicesimo che a Robespierre, gli aveva dato un'ultima delusione: nell'87 Chirac, allora primo ministro, aveva vietato ad Alfonso di partecipare alle celebrazioni per il millenario dei suoi avi Capetingi. La motivazione? Una lezione di storia: Filippo Quinto, gli aveva ricordato il primo ministro della Repubblica che ha giustiziato più re, nel trattato di Utrecht del 1713, suggello al massacro della guerra di successione spagnola, aveva rinunciato a tutti i suoi diritti in Francia. e. st. Madrid. Una recente immagine di Alfonso di Borbone, 53 anni, duca di Cadice (a destra), con re Juan Carlos di Spagna (Ap)
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