Acqua inquinala, il governo ha deciso «Niente atrazina nelle zone a rischio» di Maria Grazia Bruzzone

Acqua inquinala, il governo ha deciso «Niente atrazina nelle zone a rischio» L'impiego di diserbanti in agricoltura verrà proibito da un decreto Acqua inquinala, il governo ha deciso «Niente atrazina nelle zone a rischio» D'accordo le sei regioni interessate: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia e Marche ROMA — L'uso dell'atrazina e di altri diserbanti sarà proibito nelle zone «a rischio» dove la presenza di queste sostanze chimiche sciolte nell'acqua potabile è superiore ai limiti (0.01 microgrammo per litro) fissati dalla Cee. Ó divieto verrà stabilito da un decreto legge che il governo varerà entro il 28 febbraio, dopo che i ministri dell'Ambiente. dell'Agricoltura e della Sanità avranno ottenuto l'approvazione della Cee nel vertice fissato per il 14 febbraio. Lo stesso provvedimento stabilirà, per le medesime zone (in cui vivono circa due milioni di persone), le deroghe ai limiti Cee. A optare per questa scelta sono stati i rappresentanti dei tre ministeri e delle sei regioni interessate all'inquinamento delle falde acquifere (Piemonte. Lombardia. Emilia. Veneto. Fnuli, Marche) riuniti ieri a Palazzo Chigi nella conferenza straordinaria sul Po. All'ordine del giorno c'era la questione-diserbanti. Un incontro che tutti gli interessati hanno definito molto utile. «Mi pare che siano stati raggiunti accordi importanti sia per predisporre il decreto governativo, che dovrebbe chiudere l'emergenza idrica, sia per concordare le posizione da presentare alla Cee* è stato il commento del ministro Ruffolo. "Una riunione proficua per definire l'azione collegiale del governo* l'ha definita il ministro dell'Agricoltura Marinino In realtà varie parti dell'iniziativa comune dovranno essere precisate in incontri successivi. I termini del divieto d'uso dei diserbanti, prima di tutto. -L'atteggiamento emerso e favorevole a un divieto d'uso graduato e diverso da prodotto a prodotto* ha spiegato Mannino. Elena Marinucci. sottosegretario alla Sanità è stata più esplicita. -La difficoltà riguarda soprattutto la coltir azione del riso, per la quale l'atrazina appare indispensabile. Allora si è stabilito che il decreto contenga una previsione d'uso a scalare, cosi da permettere il diffondersi di composti chimici alternativi. Ma si parla anche di incentivare soluzioni meccaniche: macchine in grado di strappare le erbe nocive dalle risaie*. Nella bozza dei provvedimento predisposta dalla Sanità si accenna anche a una serie di tasse sulla produzione di diserbanti, pregiudiziale all'adozione di sistemi di controllo simili a quelli in vigore per gli alcolici. Il decreto conterrà comunque un elenco delle sostanze ammesse. Ovviamente -quelle non comprese saraìmo bandite*. L'incontro di ieri non ha preso in esame i piani di emergenza preparati dalle regioni per assicurare il rifornimento di acqua potabile -assolutamente pura- secondo i dettami comunitari, alle zone dove la falde risultano inquinate. In compenso si è parlato del piano di risanamento dell'agricoltura che le quattro regioni padane avevano preparato due mesi fa e sottoposto al ministro dell'agricoltura. Approvato anche dall'Ambiente, il piano è stato formalmente -acquisito» fra le linee di azione della conferenza del Po per il di¬ sinquinamento del bacino padano. Mannino ha ricordato le principali iniziative, destinate a incidere anche sullo stato di salute dell'Adriatico: l'introduzione di tecnologie pulite negli allevamenti, che permettano per esempio di trasformare in concime secco gli scarichi inquinanti; il trasferimento di allevamenti là dove sono troppo concentrati; la realizzazione di impianti consortili per il trattamento dei liquami. Dell'-acquisizione» dei loro piani i rappresentanti delle regioni padane sono soddisfatti. Il timore è che tutto resti sulla carta per mancanza di fondi. Dice l'assessore all'ambiente dell'Emilia. Giuseppe Gavioli: *Po, Adriatico, parchi naturali, atrazina e adesso anche l'aria inquinata: le esigenze aumentano ma le risorse restano le stesse. I617 miliardi del fondo in dotazione al ministero dell'Ambiente. E la nostra preoccupazione è che di fronte a continue emergenze, i piani risanamento restino scritti sui libri delle buone intenzioni*. Maria Grazia Bruzzone

Persone citate: Adriatico, Elena Marinucci, Giuseppe Gavioli, Mannino, Ruffolo