Una Destra modello Berlino di Alfredo Venturi
Una Destra modello Berlino La Germania si interroga sul successo elettorale di Schoenhuber Una Destra modello Berlino Finora Strauss consentiva alla Cdu di assorbire le frange estremistiche - Un voto favorito da situazioni locali come il malessere per la presenza degli stranieri, la droga, la violenza e la disoccupazione DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — E cosi Franz Schoenhuber consegna Berlino agli aborriti rossi. Per una salutale ironia della politica, il trionfo dell'estrema destra potrebbe avere il risultato di sostituire a un'amministrazione conservatrice un monocolore socialdemocratico. E' questa infatti una delle soluzioni che si profilano nell'ex capitale: dove il borgomastro democristiano sconfitto, Eberhard Diepgen, pur di evitare la coalizione rosso-verde fra Spd e alternativi, si è detto disposto all'appoggio esterno di un governo di minoranza guidato dal socialdemocratico Walter Momper. Dunque i repubblicani spostano paradossalmente a sinistra l'asse della politica berlinese. In compenso sposteranno prevedibilmente a destra l'asse dell'unione cristianodemocratica. Nel partito del cancelliere Kohl lo smarrimento è palpabile. Abituati al monopolio sull'elettorato conservatore, i democristiani subiscono ora la concorrenza di questa forza aggressiva e spregiudicata, dagli slogan grossolani ma, come si è visto a Berlino, capaci di una imprevedibile seduzione di massa. E' un effetto del dopo-Strauss: Tino a quando il leone di Baviera ha fatto sentire i suoi demagogici ruggiti, la frangia estrema dell'opinione conservatrice è rimasta in larga misura sotto le bandiere delle due unioni sorelle, i cristiano-sociali bavaresi e su scala federale la Cdu. Ma ora, galvanizzati dal successo, i repubblicani promettono battaglia. Prossimo obbiettivo la Baviera. Le elezioni nel Libero Stato precederanno l'anno prossimo il voto per il rinnovo del Bundestag. La volta scorsa, nell'86, Schoenhuber dovette accontentarsi di un tre per cento, che io privò del piacere di entrare nel Parlamento bavarese. Ma allora c'era Strauss, imbattibile in casa. Per le elezioni del '90 1 repubblicani contano di superare il dieci per cento. Poi, a dicembre, ci sono le elezioni federali: una marcia trionfale su Bonn è insieme il sogno di Schoenhuber e l'incubo di Kohl. Sogno realizzabile, incubo esorcizzabile? Per vederci chiaro, bisognerebbe capire che cosa c'è di tipicamente locale nel risultato berlinese, che cosa invece vada ricondotto a stati d'animo e tendenze che possano classificarsi come federali. Di locale ci sono alcune condizioni favorevoli alla predicazione della destra estrema. I repubblicani dicono fuori gli stranieri, e Berlino pullula di turchi. Protestano per la generosa appli¬ cazione delle norme sull'asilo politico, e Berlino è stata a lunga una porta privilegiata d'ingresso degli Asylanten. Parlano di patriottismo sotto il Muro, attaccano il socialismo a due passi da quella sua incarnazione che si chiama Ddr. Inoltre Berlino è città di droga e violenza, e loro predicano legge e ordine. C'è disoccupazione, e loro saldano il discorso, con lo stesso procedimento applicato in Francia con tanto successo da Jean-Marie Le Pen, alla presenza degli stranieri, che porterebbero via il lavoro ai tedeschi. Infine Berlino, la Berlino alternativa di Kreuzberg e delle frange giovanili emarginate, ha fatto probabilmente ai repubblicani un re¬ galo decisivo, prendendo d'assalto un loro comizio durante la campagna elettorale. Detto questo, non può sfuggire che ha saputo abilmente utilizzare queste condizioni un movimento che a Berlino ci è arrivato da lontano, che ha in Baviera le sue radici e metà dei suoi novemila iscritti, che parla al Paese intero, che nutre ambizioni federali. Le preoccupazioni manifestate dallo stato maggiore democristiano dopo il voto di domenica parlano chiaro: il trionfo dei repubblicani non è affatto percepito come una meteora locale. Ha persino indotto la Cdu all'autocritica: siamo un partito, ha detto Alfred Dregger capogruppo al Bun¬ destag, cristiano, liberale e nazional-conservatore: ma l'ultimo punto è stato un po' trascurato. Lo stesso Dregger, e i cristiano-sociali, hanno convenuto che il diritto di asilo viene applicato con troppa larghezza. Questo prova che il problema, anche se non viene collocato sotto l'etichetta dell'Inforestieramento cara a Schoenhuber, è sentito come federale. C'è poi un altro elemento non soltanto berlinese: le pressioni diplomatiche degli Stati Uniti sulla Germania, in materia di armamenti e di commerci, rendono sempre più esplicito il problema della sovranità nazionale. E anche questa è benzina per il fuoco dei repubblicani. Alfredo Venturi
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