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DIARIO DI MORINI DIARIO DI MORINI Un vero amico dà gusto alla cena molti anni e negli Stati Uniti ci sia nato, Paul ai sente veramente un «emigrato in casa». Sotto sotto però la sua tempra americana è venuta ben presto fuori. E' un organizzatore nato, tenace e combattivo in un mondo come quello statunitense che offre, a tutti i livelli, persone capaci di fare il loro lavoro e quindi orgogliose di farlo bene. Quando si trovano ;'di fronte gente meno preparata di loro fanno presto a sopraffarle. L'organizzazione tecnica è tutta compito suo. Valentino ed io, accanto ai consigli che possiamo dare, oggi come oggi ci occupiamo principalmente delle varia¬ zioni ed innovazioni da apportare alla carta dei vini o dei cibi. Anche qui però Paul è consulente ascoltatissimo. Un altro grosso problema, a Manhattan è lo spazio: costa moltissimo, non si può sprecare un solo centimetro quadrato. In un ristorante, quello che rendono sono i tavoli, non le cucine che per questo sono ridotte all'osso. Costà molto meno la manodopera; meglio un collaboratore in più e un centimetro in meno. Se poi la gente si potesse impilare come si fa con i mattoni per i grattacieli, far cucina, a New York, tutto sommato costerebbe pochissimo. ilii ii Gianluigi Merini e